Passa ai contenuti principali

IL TFF ANNUNCIA IL FILM D'APERTURA. MA CI SARA' UN'APERTURA?

Ingrid Garcia-Jonsson e Fernando Guallar, protagonisti di "Balla balla", il film che dovrebbe aprire il Tff
Il Torino Film Festival ha annunciato oggi i film d'apertura e di chiusura.
Ad aprire il festival, il 20 novembre, sarà "Ballo ballo" (Explota Explota), una commedia musicale costruita sulle note dei trash-classiconi di Raffaella Carrà, che segna l’esordio nel lungometraggio del regista uruguaiano Nacho Álvarez.
"Un anno con Godot" (Un Triomphe), opera seconda del regista francese Emmanuel Courcol, è invece il film che, il 28 novembre, chiuderà la manifestazione.
Beh, meglio non allargarsi troppo: diciamo che "dovrebbe aprire", "dovrebbe chiudere"... se tutto andrà bene, o almeno non troppo male. Il malcapitato direttore del Tff, Stefano Francia di Celle, continua a lavorare. Ma pure lui, povero cristo, è in crisi: non è facile costruire un festival che non si sa – né si può sapere – come si farà. Ammesso e non concesso che si faccia.
A fine settembre c'era un progetto: ma nel giro di due settimane tutto è cambiato. La settimana prossima il Comitato di gestione del Museo tenterà di mettere a punto uno straccio di strategia per fronteggiare la rinnovata emergenza che si profila minacciosa all'orizzonte. Non so quanto abbiano le idee chiare. Di sicuro il Tff 2020, ammesso che ci sia, sarà molto diverso non solo da ciò che abbiamo conosciuto fino al 2019, ma anche da quel che pensavamo un mese fa. L'unica certezza è il web, che non risente del covid, e dunque ci sarà un festival on line, se accettate di definire “festival” un tot di film visti a casa sul pc.
E' pure prevedibile un altro taglio del già tagliato budget. Il bilancio del Museo riceverà un'altra mazzata, se scompariranno causa-covid i visitatori paganti della Mole; e dunque urgono economie. L'ipotesi più estrema per il Tff è di scendere a un milione di euro, poco più della metà dell'anno scorso. In compenso caleranno pure i costi: senza ospiti stranieri, con pochi italiani, con meno film, meno giorni, meno personale, e fors'anche meno sale, va da sé che si spende meno. Alla peggio il Tff rinuncerà al “decentramento” rinchiudendosi al Massimo. dove entrerebbero ben pochi spettatori: per la sala grande vige il tetto delle 200 presenze, nelle due piccole stanno in sicurezza non più di cinquanta persone. Calcolando gli accreditati e i vari addetti ai lavori, ci ritroveremmo in pratica con un festival a inviti.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da