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UNA CAPITALE VALE L'ALTRA: I RAGAZZI IRRESISTIBILI E LA LOGICA DI PIERINO


Davvero, questi ragazzi sono incantevoli. Mi mancheranno. Mi mancherà, allorché tornerò a scontrarmi con la grigia e volpina protervia dei mestieranti del potere, la loro protervia semplice e genuina, frutto di una logica fanciullesca, disarmante, ilare e insieme commovente.
Guardate ad esempio cos'è capitato ieri. Dunque: nel tardo pomeriggio a Palazzo Civico piomba la costernazione allorché si apprende che Torino ha mancato l'agognato obiettivo di diventare “European Green Capital 2022”. A dire il vero, io ignoravo serenamente non soltanto la candidatura torinese a tale prestigioso riconoscimento, ma persino l'esistenza del riconoscimento medesimo. 
Tant'è: l'Europa matrigna ha deciso altrimenti, la Capitale Verde del 2022 sarà Grenoble (maledetti vicini, quando non ci frega Milano ci si mette Grenoble!) e i nostri civici amministratori – che tanto hanno fatto per il trionfo della rivoluzione in monopattino – ci restano malissimo. Però abbozzano con signorilità, e alle ore 18,01 diramano un bollettino della sconfitta tripudiante quanto quello della vittoria di Armando Diaz: “Faccio i complimenti alla Città di Grenoble, Capitale Verde Europea per il 2022, come a Tallin e Dijon arrivate insieme a Torino fino alla finale, selezionati dalla rosa iniziale di 18 città candidate - ci fa sapere l’assessore all’Ambiente Alberto Unia, con l'apposito comunicato-pippone. - Ci accomuna un grande lavoro, riconosciuto dalla stessa Commissione Europea, per far fronte alle sfide della sviluppo sostenibile e diventare città resilienti e capaci di offrire la migliore qualità di vita ai propri cittadini. Siamo orgogliosi dell’impegno messo in campo per raggiungere questo primo risultato che, tra l’altro, ci consente di entrare a far parte della rete delle città finaliste e che rappresenta un’occasione unica di scambio e di apprendimento di buone pratiche ambientali con altre città europee”. Per il decoubertiniano Unia l'importante è partecipare, mica come i gobbi che pretendono sempre di vincere. Personalmente io ho una posizione intermedia: non sono competitivo ma so che in genere il secondo classificato altri non è che il primo dei perdenti.
Però non finisce qui, eh no! L'industre Unia ci ricorda che “per sostenere la candidatura in questi mesi sono già state messe in atto alcune iniziative per informare e coinvolgere in modo attivo e partecipato i cittadini”. Detta così può suonare stravagante, come strategia: hai già messo in campo delle iniziative? Già? E quando volevi metterle in campo?
Bon, abbiamo capito, bravi, ci avete provato, onore al merito e chiudiamola qui.
E invece proprio qui scatta la logica semplice e fanciullesca che mi commuove sino ai precordi: alle 18,11, dieci minuti dopo il comunicato della sconfitta, l'ufficio stampa del Comune dirama un secondo bollettino, dal titolo “Candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura 2033: invito a seguire online la quinta Commissione consiliare”. Il testo non fa che ricordarmi che oggi alle 9 c'è la solita seduta della Commissione cultura dedicata a tale argomento.
Una simile comunicazione non ha una pur minima ragion d'essere, per il semplice motivo che non contiene nessuna notizia.
Da sempre, ogni giorno, le commissioni consiliari si riuniscono e i loro lavori si possono seguire online sul sito del Comune, e li seguono soltanto i soliti quattro giornalisti e gli eventuali interessati ai temi in discussione. 
Nello specifico, da oltre un anno s'è avviata, fra infinite traversie, una macchinosa riflessione sull'eventuale candidatura di Torino a Capitale europea della Cultura 2033, e di ciò si è data ampia notizia; così come si dà ampia e non sempre lusinghiera notizia delle sedute della quinta Commissione dedicate a tale candidatura; sedute che finora hanno purtroppo portato scarsi risultati, se non sul piano di una clownesca comicità.
Mai nella vita è accaduto che l'ufficio stampa del Comune segnalasse ai giornali una qualsivoglia seduta di una qualsivoglia commissione consigliare: chi è interessato consulta l'apposito calendario dei lavori sul sito. E allora perché proprio ieri, e proprio alle 18,11, sentono l'impellente urgenza di annunciarmi l'odierna seduta? Tanto più che per stamattina in quinta Commissione era calendarizzata soltanto l'audizione del direttore di CinemAmbiente (peraltro manco citata nel comunicato stampa del Comune): il tema della Capitale della cultura è stato aggiunto in extremis al programma dei lavori... 
Lo so, sono un uomo cattivo e pieno di malizia. Ma, forse proprio come intima reazione al mio malpensare endemico, adoro la logica fanciullina di Pierino che torna da scuola con un quattro in matematica però, dice alla mamma, ha già fatto i compiti per domani.
Metti che qualche giornalista scopra adesso (certuni hanno la memoria di una farfalla) l'esistenza di un pur remotissimo progetto per candidare Torino a Capitale europea della Cultura: magari, avranno pensato i genii, ciò mitigherà l'effetto mediatico negativo della bocciatura sulla Capitale Verde...
Comunque voglio rassicurare i ragazzi irresistibili: intanto, non gli serbo rancore per il flop sul Green, succede anche ai migliori di essere incompresi e l'Europa - forse sviata da malevoli detrattori - non è ancora in grado di capire l'epocale portata della rivoluzione in monopattino. In compenso, oggi alle 9 sarò puntuale come sempre su Zoom, a seguire le loro gesta. Con la speranza che i commissari-consiglieri ritrovino miracolosamente uno straccio di concretezza, o almeno di attenzione; come Pierino a scuola quando deve farsi perdonare il quattro in matematica.

P.S. Come promesso, ho seguito la seduta della Commissione: ecco cos'è successo.

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