Dal 25 settembre al 3 ottobre i Musei Reali aprono le porte della Biblioteca Reale con la mostra "A tu per tu con Leonardo", un’esposizione del Codice sul volo degli uccelli e degli altri 13 disegni vinciani, tra i quali anche il celebre "Autoritratto". Ma la notizia vera è che a partire dal 2022 tutti i disegni del corpus leonardesco torinese saranno esposti regolarmente, una volta all'anno, durante la settimana di Pasqua (16-24 aprile 2022, 8-16 aprile 2023, 30 marzo-7 aprile 2024, 19-27 aprile 2025).
Torino possiede infatti due tesori invisibili, o quasi: la Sindone e i disegni di Leonardo. Una classica sfiga torinese: i gioielli di famiglia, potenziali calamite per stuoli di visitatori, non si possono esporre se non in rare occasioni.
Non sta a noi mortali di indagare sulle sacre motivazioni che prescrivono centellinate ostensioni per il Santo Sudario. Quanto ai disegni leonardeschi, le possibilità di esporli dipendono - com'è noto - dall'intrinseca fragilità delle opere su carta, sensibilissime alle variazioni di temperatura e umidità e alla luce. Ciò impone, per salvaguardarli, tempi di esposizione brevi seguiti da lunghi periodi di "riposo conservativo" (quattro anni dopo un'esposizione al massimo di tre mesi, dicono i protocolli internazionali) nel buio climatizzato del caveau della Biblioteca reale.
Per la verità, negli ultimi anni le ostensioni leonardesche si sono fatte più frequenti (come peraltro anche quelle sindoniche): l'Autoritratto aveva lasciato la Biblioteca, per la prima volta nella sua storia recente, nel 2011 per venire esposto alla Reggia di Venaria nell'ambito delle celebrazioni del Centocinquantenario dell'Unità. In seguito, i disegni sono stati esposti nel 2014 in Biblioteca, e pochi mesi dopo, nel 2015, il solo Autoritratto si è trasferito a Palazzo Madama per una breve comparsata prima di lasciare Torino diretto ai romani Musei Capitolini, che per fortuna al termine della loro mostra ce lo hanno - incredible but true - restituito.
Ancora un'uscita pubblica per l'Autoritratto nel 2017 per la mostra "Intorno a Leonardo" alla Biblioteca reale, mentre il corpus intero dei disegni viene esposto alla Galleria Sabauda nel 2019 per "Leonardo, disegnare il futuro". Dal prossimo 25 settembre al 3 ottobre, invece, le opere saranno visibili nella loro sede permanente, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio e in occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto di illuminazione della volta affrescata della Biblioteca Reale.
Insomma, fanno in totale sei esposizioni nell'arco di dieci anni. A questo punto tanto valeva istituzionalizzare la cadenza annuale, con la cautela di abbreviare la durata dell'esposizione. Così d'ora in poi si potrà programmare una promozione dedicata e - magari, ma non vorrei chiedere la luna... - professionale, per capitalizzare in maniera seria il potenziale appeal del nostro patrimonio leonardesco. Cosa che finora non è accaduto: le "ostensioni" random, in genere comunicate poco e male, spesso non hanno riscosso il successo di pubblico che era lecito attendersi.
E c'è un secondo vantaggio: l'annualità dell'esposizione torinese implica che i disegni non potranno più essere prestati per altre mostre in altre città: insomma, chi li vorrà vedere dovrà per forza venire a Torino.
Corretta anche la scelta del periodo: durante le vacanze pasquali i flussi turistici a Torino sono buoni, ma suscettibili di incremento, e se ben orchestrata l'offerta leonardesca potrà portare ottimi risultati. Meglio comunque di altri momenti - la settimana del Salone del Libro, o di Artissima, o come suggeriva qualcuno il periodo delle Atp Finals - quando già la città è iperaffollata di visitatori e di eventi, e non servirebbe a nulla affastellare un'ulteriore offerta su tante altre offerte.
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