Con Natura in Movimento, in programma il 26 settembre alla Reggia di Venaria, Piemonte dal Vivo chiude le sue attività estive: dal 2 giugno al 26 settembre sono state realizzate 442 repliche in 56 comuni piemontesi; 41.582 biglietti venduti; 204 compagnie coinvolte di cui 80 piemontesi.
E' interessante il report delle attività di PDV nell'anno della "ripartenza": il circuito regionale s'è adattato alle nuove circostanze create dalla pandemia capovolgendo il suo modus operandi. L'attività in passato si concentrava soprattutto sui mesi invernali, e andava a scemare in quelli estivi: nel 2019 le repliche erano state 53 in giugno (110 nel 2021), 28 in luglio (202 nel 2021), 10 in agosto (33 nel 2021) e 35 in settembre (quest'anno saranno 83). In pratica quest'estate si è recuperata buona parte delle attività bloccate dalle chiusure invernali: e il direttore di PDV, Matteo Negrin, prevede che entro la fine dell'anno si arriverà ad un totale di 600 rappresentazioni, un terzo in meno rispetto all'era pre-covid (nel 2019 furono circa 900) ma ampiamente al di sopra della quota minima di 200 spettacoli sufficiente per accedere ai fondi Fus per i circuiti regionali.
Il successo delle attività estive di quest'anno non resterà un episodio: il direttore Negrin conferma che saranno intensificate anche in futuro, con una stagionalizzazione dei cartelloni che risponda alle diverse tipologie ed esigenze del pubblico.
Intanto però il danno economico della pandemia resta significativo: gli incassi dello sbigliettamento con le attuali restrizioni delle capienze arriveranno a coprire solo un quarto dei costi, mentre ne coprivano un terzo prima del covid. Nel 2020, anno ancor più orribile, sono venuti a mancare circa 900 mila euro d'incassi rispetto a quanto previsto a bilancio, che di conseguenza ha pareggiato a poco più di 5 milioni rispetto ai 6 del preventivo.
Nonostante ciò, ancora quest'anno i soldi della Regione, del Fus e delle Fondazioni bancarie, aggiunti a quelli messi a disposizione dalle singole amministrazioni locali che co-finanziano gli spettacoli nei propri territori, consentiranno di chiudere il bilancio in pareggio. Ma se - il ciel non voglia - l'emergenza dovesse continuare nel 2022 la situazione diventerebbe molto complicata. La speranza è che il prossimo decreto governativo, il 30 settembre, aumenti la capienza delle sale per gli spettacoli "statici" (con i posti a sedere), parificandola quanto meno all'80 per cento previsto per i trasporti pubblici.
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