"Annunciare i tanti appuntamenti che nella primavera estate 2022 faranno del capoluogo e della regione piemontese un vero e proprio palcoscenico per eventi musicali, di cultura e sportivi e, insieme, lanciare il messaggio che Torino e il Piemonte non solo ospitano ma sono di per sé uno ‘spettacolo’ da non perdere e da visitare". Così esordisce il trionfale proclama con cui il Comune annuncia la campagna di comunicazione commissionata a un'agenzia torinese per promuovere Torino in occasione di Eurovision e non solo.
Il "claim" della campagna (una volta si diceva slogan e andava bene lo stesso) è "Torino, che spettacolo!" e, precisa il proclama, "intende evidenziare che la città sarà sì palcoscenico per importanti appuntamenti a livello nazionale e internazionale, ma che gli stessi grandi eventi offrono l'occasione di visitare una città che...." e bla e bla e bla.
A me spetta invece il dovere di evidenziare che i creativi incaricati dell'ardua impresa ideativa si sono davvero sforzati.
Qualcuno potrebbe osservare che appena un anno fa Fondazione Crt, Film Commission e Piemonte dal Vivo avevano lanciato un bando per realizzazione di dieci cortometraggi promozionali del Piemonte, che s'intitolava giustappunto "Ciak! Piemonte che spettacolo". Titolo, peraltro, che mi risulta si siano inventati in casa, senza spendere un centesimo. Ma insomma, "Torino che spettacolo!" è tutt'altra cosa, ci voleva un'agenzia specializzata per arrivarci. E non è stato facile: intanto hanno dovuto togliere il "Ciak", poi sostituire "Torino" a "Piemonte", e addirittura cambiare posto al punto esclamativo.
Sono imprese titaniche. E soldi ben spesi.
Per l'immagine, invece, non c'è stato problema: la solita veduta di Torino fa fine e non impegna.
P.S. A proposito di soldi ben spesi, che ne è di quell'altra genialata, quel "claim" Torino So Much of Everything lanciato (e pagato) pochi mesi fa con strepito di trombette e rullar di tamburi?
P.P.S. Vi prego di notare il titolo di questo post: quando mi ci metto sono creativo anch'io.
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