Stamattina, nel corso di una Commissione insolitamente priva di interventi spassosi, Carretta (Grandi eventi) e Purchia (Cultura) hanno presentato il rendiconto - ovvero il bilancio assestato del 2021 - dei loro assessorati. Beh, cosa volete che dica un assessore quando presenta il rendiconto di ciò che ha fatto un altro assessore? Dà le cifre, e non commenta. Tanto, chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Quindi Carretta - che oltretutto ha un assessorato che con Appendino non c'era - si è limitato a dare i numeri, anche per conto della Purchia che sta in missione e rientra stasera.
Ma i numeri sono importanti, come cercherò di dimostrare nelle righe che seguono, se avrete la bontà di leggerle.
Nel bilancio assestato del 2021 gli stanziamenti complessivi per l'area Cultura assommano a 19.499.597 euro (per semplicità, diciamo 19,5 milioni) di cui 140 mila in conto capitale. Un lieve aumento (+253.801) rispetto ai 19.245.796 euro del 2020, quando però la parte in conto capitale era di soli 40 mila euro. Ricordo che nel bilancio preventivo 2022, lo stanziamento per la Cultura è salito notevolmente fino a 21.569.694, di cui 95 mila in conto capitale. Se volete confrontare la situazione del 2021 con il preventivo del 2022 trovate tutti i numeri e le tabelle a questo link.
Torniamo al bilancio assestato del 2021 che, come di consueto, ha destinato la parte più consistente (17.657.698 euro) agli enti culturali.
Dei 140 mila euro in conto capitale, 50 mila sono andati a incrementare il sostegno al Museo A come Ambiente, che è salito dai 55 mila euro del 2020 ai 105 mila del 2021; altri 50 mila euro hanno portato a 2.120.000 euro il contributo di 2.070.000 euro in spesa corrente per il Teatro Stabile, senza tuttavia pareggiare la cifra di 2.144.000 andata allo Stabile nel 2020; infine, gli ultimi 40 mila euro portano a 160 mila euro il totale del contributo (120 mila in spesa corrente) per il Teatro Ragazzi e Giovani, che nel 2020 si era fermato a quota 100 mila. A proposito di fondazioni teatrali, chi ci rimette è il Tpe-Teatro Piemonte Europa che nel 2021 ha ricevuto 285 mila euro, diecimila in meno del 2020.
Nel 2021 sono cresciuti anche, rispetto al 2020, i contributi al Regio (da 3,75 a 4 milioni), al Polo del 900 (appena appena: da 280 a 285 mila euro), ai corsi di formazione musicale (da 118.640 a 140 mila euro), alla Fondazione Cavour di Santena (da 130 a 160 mila).
Ma tra gli aumenti ne spiccano soprattutto due. In primis, la forte crescita, da 390 mila nel 2020 a 500 mila euro nel 2021, dello stanziamento per il Tap (Torino Arti Performative), ovvero dello strumento ideato e esaltato dalla passata amministrazione per distribuire qualche migliaio di euro alle piccole compagnie teatrali e assimilate: uno strumento introdotto ben prima della crisi del 2020 generata dal covid, quando ha avuto un'effettiva utilità, e che fin dall'inizio mi è sembrato soprattutto una fabbrica di consenso elettorale, con il precipuo obiettivo di accontentare il maggior numero possibile di bisognosi che dai cinquestelle giusto quello s'aspettavano. Di conseguenza non mi stupisce il vistoso incremento del 2021, anno per l'appunto elettorale. Mi stupisce di più - ma non tanto - che lo stesso generoso stanziamento di mezzo milione di euro sia confermato anche per il 2022 dalla nuovo amministrazione.
Peraltro, nel 2021 si era aggiunto ex novo pure uno stanziamento di 160 mila euro (ma che inizialmente doveva essere di 130 mila) per un "bando contributi per iniziative in ambito culturale" destinati a tutto ciò che - non essendo teatro, danza e circo contemporaneo - non rientrava nei benefici del Tap: stanziamento democristiano, per non scontentare nessuno in anno elettorale oltreché covidico, ma molto minore rispetto al Tap. Ad ogni modo, la voce è confermata pure nel preventivo 2022.
Il secondo aumento notevole è quello per la Fondazione Torino Musei. Notevole non in termini quantitativi (si passa infatti dai 5.540.000 del 2020 ai 5.610.698 del 2021, quindi con un relativamente modesto +70 mila euro), bensì per il rapporto costi-benefici: con 5,61 milioni d'investimento, mi aspetterei performance migliori di quelle che stanno offrendo i tre musei della Fondazione. In ogni caso, il preventivo 2022 ha abbassato lievemente (5.595.000) il contributo a Fondazione Musei.
E a proposito di costi-benefici, mi piace richiamare l'attenzione sul contributo esiguo che il Comune destina alla Film Commission: 260 mila euro sia nel '20 sia nel '21 (e pure nel '22). E' vero che Film Commission è uno strumento della Regione, che ne è il principale finanziatore e dominus: ma il numero di set cinematografici che Film Commission porta a Torino è talmente grande che di sicuro la Città spende poco per ricavarci molto in termini sia di visibilità, sia di ricadute economiche.
Un'ultima notazione: il taglio più consistente nel 2021 sul 2020 è toccato alla Fondazione Cultura, che dagli 840 mila euro del 2020 cala a 570 mila nel 2021. Ma si sa: i soldi per la Fondazione Cultura vanno a fisarmonica, a seconda di come la pensa il sindaco e di quali sono le sue (del sindaco) necessità. In teoria la Fondazione era nata con lo scopo precipuo (dichiarato) di cercare sponsorizzazioni per finanziare i circenses comunali; obiettivo mai seriamente raggiunto. Nel frattempo la Fondazione si è trasformata in un ente strumentale, al quale il Comune affida l'organizzazione dei suoi spettacoli d'arte varia. Per cui, da vagheggiata fonte di utili, negli anni è diventata una voce di spesa. D'altronde finché il Comune si ostinerà a fare l'impresario organizzando direttamente determinate manifestazioni e festival, qualcuno dovrà pur sobbarcarsi quel lavoro. Di conseguenza, per il 2022 la nuova amministrazione ha destinato alla Fondazione Cultura l'eccellente somma di un milione e ottocentomila euro.
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