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LA RISPOSTA POTREBBE SORPRENDERVI

Pensatela come vi pare: ma di fatto lo stile - che sarebbe eccessivo definire "felpato" - dell'assessore Purchia è inconsueto, almeno per gli standard del "discorso politico" torinese. Qualcuno lo giudica rude. Di sicuro non si perde in raffinati eufemismi o bizantini giri di parole: ma è senz'altro efficace, come abbiamo constatato anche nella recente vicenda delle dimissioni di Cibrario: il brevissimo intervallo tra causa ed effetto testimonia di un messaggio forse brusco, ma senz'altro inequivoco.

Nella vesti di commissario Rosanna Purchia si era esibita in memorabili cazziatoni in Commissione cultura. Oggi, come assessore alla Cultura, si sforza di adeguarsi all'ipocrisia istituzionale, ma pur con la massima buona volontà da parte sua le risposte della Capatosta alle interpellanze in Consiglio comunale restano un singolare e godibilissimo "unicum" di quell'altrimenti pallosissimo genere letterario. Nell'odierna seduta, ad esempio, il capogruppo cinquestelle Russi ha presentato l'ennesima interpellanza (qui il testo) con dieci domande sulla gestione del Regio.

La risposta dell'assessore è stata fluviale. Troppo fluviale. Il regolamento del Consiglio prevede un tempo massimo di cinque minuti per le risposte alle interpellaze, per cui l'orazione della Purchia è stata interrotta ben prima della conclusione (d'altronde, rispondere a dieci domande in 5 minuti implica una non comune capacità di sintesi...). Quindi, come servizio pubblico e in ossequio al diritto del cittadino  ad essere informato, ho deciso di pubblicare integralmente il testo scritto della risposta di Purchia; della quale risposta il consigliere Russi si è dichiarato comunque insoddisfatto pur non avendola potuta ascoltare per intero. Come si dice nei post acchiappaclik, la risposta potrebbe sorprendervi.


RISPOSTA AD INTERPELLANZA  N. 285 / 2022

“TEATRO REGIO DI TORINO: STIPENDIO SUPERMASSIMO PER IL DIRETTORE GENERALE, 

MA REVOCA DEI SUPERMINIMI PER I LAVORATORI”

PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ANDREA RUSSI

 

 

PREMESSO CHE

 

Ringrazio il Consigliere per la costante attenzione e vigilanza sul nostro Teatro Regio che auspico continui nel futuro, attenzione che sarebbe stata auspicabile anche nel corso della consiliatura scorsa che lo ha visto protagonista.  

Ciò premesso illustro e rispondo:

 

1. Quali motivazioni abbiano giustificato, da parte dell’allora Commissario Straordinario Purchia, l’istituzione della figura del Direttore Generale, fino a quel momento non presente nella dotazione organica della Fondazione, e come mai sia stato individuato il dottor Guido Mulè per  ricoprire tale ruolo senza effettuare alcun bando di selezione, considerato oltretutto che il dottor  Mulè non aveva alcuna precedente analoga esperienza

 

● La Giunta precedente, ribadisco di cui il Signor Consigliere era protagonista, aveva scelto di conferire l’incarico di Sovrintendente a persona sulle cui vicende giudiziarie non vale la pena soffermarsi, atteso che ogni cittadino è innocente fino a giudizio definitivo. L’incarico, proposto dall’allora Sindaca di Torino al CDI del Teatro Regio in data 24 aprile 2018, che lo aveva “votato con la maggioranza assoluta dei componenti”, aveva avuto decorrenza dal 7 maggio 2018
● senza alcuna procedura pubblica venivano dallo stesso attivati contratti quale quello di Direttore Organizzazione, Personale e Legale, con decorrenza dal 1° ottobre 2018 a soggetto che non aveva la benché minima esperienza di gestione di risorse umane nel suo percorso professionale.  
● Subito dopo, la stessa Amministrazione individuava un nuovo Sovrintendente, il cui incarico aveva decorrenza dal 1° agosto 2019, che provvedeva a nominare - ed è la situazione che ho trovato e di cui io sono stata diretta testimone nella mia funzione di Commissario Straordinario di Governo - a titolo esemplificativo e non esaustivo: 
Il Direttore del Personale e Affari Legali, ancora senza pubblica evidenza, con contratto di 5 anni nonostante il conclamato dissesto della Fondazione. In realtà nel ruolo veniva riconfermato il precedente Direttore Organizzazione, Personale e Legale, il cui incarico avrebbe dovuto scadere il 30 agosto 2020. La nuova nomina decorreva dal 1° giugno 2020 e avrebbe dovuto terminare il 30 maggio 2025. 
avere nominato il Direttore Allestimenti, senza alcuna procedura pubblica; l’incarico ha avuto decorrenza dal 1° maggio 2020 ed è stato assegnato a persona già dipendente del Teatro - a far data dal 1° settembre 1987 - a tempo indeterminato 
avere rinegoziato con l'allora Segretario Artistico, dipendente del Teatro dal 2013, un contratto da un anno a 5 anni con importi crescenti e sempre in pieno dissesto economico; l’incarico decorreva da settembre 2019.
avere, nonostante i divieti imposti dal Consiglio di Indirizzo, provveduto a contrattualizzare il Direttore Marketing e Fund Raising 
avere contribuito a portare il Teatro al Commissariamento con 28 milioni di debiti.
non aver effettuato alcuna azione di risanamento nel corso del suo mandato nonostante ne avesse il potere da legge e da Statuto, non ultimo avviare le procedure, per attivare il finanziamento di oltre 8 milioni di euro assegnato al Teatro Regio dal MIC, nel lontano 2018, per i lavori del rimodernamento e sicurezza della torre scenica . 
 

I dati sopra riportati possono essere verificati al seguente link:  https://www.teatroregio.torino.it/en/node/3386

 

Ne consegue la domanda spontanea : Ma dove era l'attento Signor Consigliere mentre accadevano tutte queste cose?? Dove la sua attenzione per il nostro Teatro Regio?

 

 

 

2. Quali motivazioni abbiano giustificato l’attribuzione di uno stipendio per l’incarico di Direttore Generale della Fondazione pari a circa € 10.000,00 mensili per il primo anno e circa € 20.000 mensili per il secondo anno, tra l'altro durante un periodo di commissariamento e con attività ridotta a causa del Covid

Nel merito parlano i numeri:

● il CV del Direttore Generale spiega anche ad un cieco che i ruoli apicali ricoperti in aziende da 10.000 dipendenti con fatturati di 9 miliardi di euro annui - gestendo budget da 800 milioni di euro annui - valgono, con buona pace del Signor Consigliere, molto di più in termini di competenze e professionalità del ruolo del direttore generale di una fondazione con 250 dipendenti e scarsi 30 milioni di fatturato annuo.
● ma soprattutto dove era sempre il solerte Signor Consigliere quando l'allora Giunta della Città esprimeva la sua soddisfazione al Commissario Straordinario per essere riuscita ad avvalersi di quella specifica professionalità in qualità di Direttore Generale?
● come mai il Direttore Generale per l'ultimo periodo del 2020 ed il 2021 fino a Settembre (data di termine della scorsa consiliatura ) non ha solleticato le attenzioni del Signor Consigliere ed anzi tutto quello che faceva aveva il plauso dell’Amministrazione Comunale?

Continuiamo: con il Commissariamento, supportato dalle azioni del Direttore Generale, i numeri e le attività sono state : 

nel settembre 2020 il preconsuntivo registrava una perdita in bilancio di 1.700.000. L'anno si chiudeva con un avanzo di bilancio di circa 500.000 euro 
nel 2021 il Teatro ha lavorato regolarmente nonostante le difficoltà della pandemia senza il ricorso alla cassa integrazione se non per due settimane.  Il bilancio si è chiuso con un avanzo di bilancio di 3.200.000 euro.
il 2022 ha il consuntivo a giugno in linea con il budget approvato, ed un preconsuntivo che raggiunge il traguardo di un ulteriore importante avanzo di bilancio. 
i conti correnti della Fondazione, a marzo 2022 dopo decenni, sono ritornati in attivo. Grazie alla puntuale e necessaria azione di recupero crediti e controllo di gestione 
la situazione debitoria di 28 milioni di euro è in assoluto controllo grazie al combinato disposto di un sano controllo di gestione e rigore nei conti e al piano di risanamento che vede assegnati al Regio ben 25 milioni di euro, la cui formalizzazione per l’erogazione è nelle mani del nuovo Sovrintendente , che vale la pena ricordarlo è nelle sue piene funzioni da aprile 2022 
è stato approvato un Piano di Risanamento con un contributo di 25 milioni di euro dal Mic e dal MEF 
è stata approvata dal Mic e dal MEF con una interlocuzione diretta gestita dal Direttore Generale, la dotazione organica con i concorsi che hanno permesso di superare l'odioso ricorso a contratti temporanei decennali; e procedere - affidata al nuovo Sovrintendente - la gestione dei concorsi da attivare per la copertura dei ruoli apicali e nei settori di orchestra , coro , tecnico e amministrativo
sono state introdotte ed implementate procedure trasparenti nella gestione delle gare di appalto
è stato introdotto ed implementato un sistema di controllo di gestione che non esisteva 
è stato siglato un accordo integrativo con tutte le sigle sindacali approvato dopo una complessa istruttoria dalla Corte dei Conti : mai avvenuto prima .

 

3. Quali motivazioni abbiano indotto l’allora Commissario Straordinario Purchia a riconoscere al Dottor Mulè, al suo primo incarico come Direttore Generale di una Fondazione Lirica, il pagamento di importi tanto elevati, tra l’altro con soldi pubblici, considerato inoltre che nessun altro direttore generale di teatri italiani percepisce compensi nemmeno minimamente equiparabili

In risposta congiunta con il punto 10

Se consideri opportuno, a fronte della revoca dei superminimi contrattuali, il raddoppio del compenso del Direttore Generale, a maggior ragione in un periodo che ha visto il Commissariamento del Teatro Regio a causa della nota e disastrosa situazione economica, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i suoi lavoratori, le restrizioni imposte per contenere la pandemia, unitamente alle incertezze sulla ripartenza e al mancato rinnovo dei contratti a termine

 

Sui compensi occorre fare chiarezza una volta per tutte: il tetto per i compensi pubblici è fissato in 240.000 euro annui e solo se si supera detto importo si commette potenzialmente un illecito.

Il Direttore Generale ha svolto e ricoperto i seguenti ruoli contemporaneamente:

● Direttore Generale settembre 2020 giugno 2022;
● Direttore del Personale da Gennaio 2021 a giugno 2022; ( la Ral del Direttore del Personale  decisa dal precedente CDI  , vale la pena ricordare presieduta dalla parte politica del Consigliere , era di 90.000 euro lordi annui, risparmiati dalla Fondazione).
● Direttore Marketing e fundraising da giugno 2021 a giugno 2022; la RAL del Direttore Marketing era di 75.000 euro lordi l'anno, risparmiati dalla Fondazione 
● responsabile Acquisti 
● Responsabile Unico Procedimento (RUP) per gare e lavori di importi superiori ai 5 milioni di euro da febbraio 2021 a giugno 2022. 

 

Andiamo adesso ai compensi sui quali, come dicevo e una volta per tutte, bisogna fare chiarezza.

I compensi del Direttore Generale sono stati:

● 2020:  da settembre a dicembre: 26.790,76 euro lordi pari a 7.654 lordi medi mensili;
● 2021:  152.606,86 euro lordi pari a 10.900, 49 euro lordi medi mensili;
● 2022:  da gennaio a giugno: 102.857,14 euro pari a 17.142 lordi mensili. 

 

Il totale fa 282.253 euro lordi per 26 mensilità: 10.855 euro lordi medi mensili.

 

La Fondazione , grazie alla generosità e alla dedizione di un tale professionista, posso affermare,  ha risparmiato circa 320.000 euro di compensi a figure apicali , peraltro necessarie per la sua vita futura, e che solo una situazione “STRAORDINARIA” ha potuto tamponare.

 

In merito agli stipendi di figure di Direttore Generale e o equivalenti in Istituzioni Culturali italiane ,  al Signor Consigliere avrei consigliato  – prima di fare tali dichiarazioni –  di vedere i siti e le sezioni di amministrazione trasparente dove sono riportati , per esempio, i compensi di

Direttore Generale dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, euro 140.000
Direttore Generale del Teatro “San Carlo” di Napoli : 150.000 euro con contratto quinquennale 

4. Quali ragioni possano giustificare la mancata pubblicazione sul sito della Fondazione del compenso riconosciuto al dottor Mulè per i mesi di aprile, maggio e giugno 2022, in violazione degli obblighi sulla trasparenza e nonostante i ripetuti solleciti e le segnalazioni effettuate per richiedere la trasparenza su questi dati

In risposta congiunta con il punto 6

Se il Sindaco e l’Assessore alla cultura siano consapevoli che il Comune non sta effettuando la dovuta attività di vigilanza nei confronti della Fondazione per verificare il rispetto degli obblighi sulla trasparenza e se siano consapevoli delle conseguenti sanzioni e responsabilità per queste omissioni

 

Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, all’art. 15, comma 4, statuisce che la pubblicazione dei dati avvenga entro tre mesi dal conferimento dell'incarico: quindi, nessuna violazione di legge. 

Vale la pena fare presente che il Sito Amministrazione Trasparente, è stato reso coerente con le disposizioni di legge dal Direttore Generale

I succitati Sovrintendenti non avevano ottemperato ai dettami di legge : a settembre del 2020 non era a norma ed il Ministero non avrebbe più erogato i contributi. Come mai il Signor Consigliere non se ne era accorto?

Lo ha adeguato, secondo legge, il Direttore Generale su cui il Signor Consigliere riversa tanta attenzione

 

5. Quali criteri siano stati seguiti per determinare tali compensi e se corrisponda al vero quanto riportato nell’articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa in data 27 aprile, in cui alcuni lavoratori denunciano in forma anonima le frequenti assenze a teatro del dottor Mulè

 

Sulla determinazione dei compensi, credo di essermi già adeguatamente e chiaramente espressa in precedenza

Riportare fatti citati in delle lettere anonime non meriterebbe commenti : ma pur non di meno è  vero che fisicamente per 15 gg nel mese di gennaio il Direttore Generale non è stato presente .... peccato – e lo dico su sua specifica autorizzazione, visto che sappiamo tutti che lo stato di salute è dato “sensibile” - che avesse il Covid in forma grave ed ha continuato a lavorare da remoto invece di staccare mail e cellulare .

 

In ogni caso ,  considerati i ruoli ricoperti , la Fondazione si sarebbe fermata in caso di sua assenza.

 

6. Ho risposto precedentemente  insieme al punto 4

 

7. Dato che, relativamente al conferimento degli incarichi di cui sopra, le disposizioni della determina 137 del 06 settembre 2021 non prevedevano un “extra budget” sugli esercizi 2021 e 2022, come sia stato possibile soddisfare tali disposizioni prevedendo un raddoppio del compenso del                    Direttore Generale

 

Nessun extra budget o extra costo è stato determinato dal costo dello stipendio del Direttore Generale: è stato sempre previsto nei budget della Fondazione .

 

8. Fino a quando sia stato prorogato il contratto del Dottor Mulè (scaduto il 16 marzo 2022),    attraverso quali atti amministrativi e con quale compenso

 

Sui compensi del Direttore Generale mi sono già espressa precedentemente

● La sottoscritta ha terminato il suo incarico di Commissario, compresa la prorogatio, il 25 ottobre 2021. Successivamente, su delega del Sindaco, ha firmato gli atti del Teatro Regio fino al 15 febbraio 2022, data in cui ha firmato l’ultima determina. Il 16 febbraio 2022 il CDI appena insediato ha chiesto al Direttore Generale di gestire l’ordinaria amministrazione della Fondazione (lettera del Sindaco, su incarico del CDI, datata 21 febbraio 2022, prima determina firmata dal Direttore Generale in questo ulteriore incarico il 24 febbraio 2022).
● Per completezza va aggiunto che il suo contratto scadeva il 9 settembre 2021 e gli è stato chiesto dal Commissario di restare fino al 16 marzo 2022 stante il vuoto ai vertici gestionali della Fondazione che si è protratto formalmente fino ad Aprile ma sostanzialmente fino alla fine di Giugno. Anche i bambini sanno che non si può lasciare una nave senza un “timoniere in seconda”
● A Marzo 2022 il Consiglio di Indirizzo con apposite delibere gli ha chiesto di restare fino a giugno 2022.
● Nei fatti: al di là delle nomenclature il Direttore Generale da ottobre 2021 a giugno 2022 ha gestito da solo un’azienda da circa 30 milioni di fatturato e oltre 250 dipendenti

 

9. A quanti lavoratori del Teatro Regio sia stato revocato il superminimo, a quanto ammonterebbero le spese legali nel caso in cui dovessero andare in causa e quale sia il budget previsto a bilancio per le spese legali e per gli eventuali (e quanto mai probabili, alla luce della sentenza del Tribunale) pagamenti arretrati degli stipendi

 

Premesso che:

in data 18 aprile 2019 perveniva a questa Fondazione l’esito della Verifica amministrativo-contabile S.I. 1643/2019/IV da parte del Mef, che rilevava l’illegittimità delle attribuzioni degli aumenti di merito in assenza di criteri generali predeterminati, oltre che l’illegittimità di altre voci di indennità quali forfait 15%, premio di risultato, diffusione e commercializzazione e indennità riassorbibile. Gli accordi aziendali esaminati contenevano alcune previsioni, sia normative che economiche, più favorevoli di quelle previste nel contratto collettivo nazionale, che aggravavano il conto economico dell’ente in modo non sempre conforme alla normativa vigente tempo per tempo.
Per quanto riguarda in particolare gli aumenti di merito, l’ispettore poneva in evidenza l’inconciliabilità di questo istituto con il regime di certificazione dei costi dei contratti collettivi, nazionali e decentrati, poiché gli aumenti di merito erano stati definiti in accordi individuali.
Le medesime contestazioni sono state ribadite nella seconda relazione trasmessa dal MEF con protocollo n.43976 del 30 marzo 2020. 
In data 16 giugno 2020 l’Avvocatura di Stato, su richiesta della Fondazione emetteva parere in merito al rilievo n.9 della Relazione del Mef sopraindicata, confermando l’illegittimità dell’erogazione di trattamenti accessori individuali non previsti da alcun contratto collettivo.
La Fondazione ha pertanto ottemperato a precisi rilievi del MEF, reiterati per ben due volte: in data 26 ottobre 2020 il Commissario infatti comunicava a tutto il personale della Fondazione che alla luce dell’esito dei rilievi sollevati dal Mef a seguito della verifica amministrativa, in attesa di un approfondimento di parere da parte dell’Avvocatura di Stato, a partire dal mese di ottobre 2020 le voci forfait 15%, premio di risultato, diffusione e commercializzazione, indennità riassorbibile e aumento di merito sarebbero state erogate salvo conguaglio;
in data 23 ottobre 2020 l’Avvocatura di Stato esprimeva ulteriore parere in merito, precisando che “in presenza di un bilancio chiuso in larga perdita per l’anno 2019, non sarebbe stato possibile procedere nel 2020 all’erogazione ai dipendenti di somme a titolo di premi derivanti da accordi aggiuntivi stipulati in sede locale” (l’art. 3, c. 418, del d.l. n.64/2010 vieta agli enti di erogare “trattamenti economici aggiuntivi” in caso non raggiungimento del pareggio di bilancio). L’Avvocatura, nel medesimo parere, precisava inoltre che poteva considerarsi legittima la sospensione dei ratei che sarebbero maturati fino al dicembre 2020, sempre che non si fossero riferiti a prestazioni precedentemente eseguite.
in data 30 novembre 2020, a seguito degli ulteriori approfondimenti, la Fondazione revocava l’erogazione delle indennità relative a forfait 15%, premio di risultato, diffusione e commercializzazione, indennità riassorbibile e aumento di merito di tutti i dipendenti della Fondazione medesima che ne avevano goduto sino a quel momento.

 

Si precisa che in data 12 marzo 2021 la Fondazione ha provveduto a rinegoziare il contratto di secondo livello con esito favorevole della Corte dei Conti e in base al nuovo contratto integrativo entrato in vigore il 26 aprile 2021, tutti i dipendenti a partire dal mese di aprile 2021 percepiscono un’indennità di flessibilità operativa, oltre una somma una tantum di euro 350,00 pagata in aprile 2021.

Questo per sottolineare che la Fondazione si è limitata a eseguire disposizioni delle autorità competenti per irregolarità amministrative e contemporaneamente si è immediatamente attivata per erogare ai dipendenti premi di produttività secondo regole chiare e condivise anche dalla Corte dei Conti. 

 

A seguito di due distinti ricorsi depositati da alcuni dipendenti, il Tribunale di primo grado di Torino accertava e dichiarava l’illegittimità della revoca degli aumenti di merito disposti dalla Fondazione a partire da novembre 2020 nei confronti dei ricorrenti; a tal proposito si precisa che le sentenze sopra indicate non sono ancora passate in giudicato e la Fondazione medesima sta valutando l’opportunità di ricorrere in appello per entrambe.

 

Commenti

  1. Mancava solo la chiosa finale: "Quando la finirà il solerte e attento consigliere di scassare la minchia a persone competenti ?"

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  2. La Signora Rosanna è quel che ci vuole per smontare i tanti asili Mariuccia. La palla ora passa al Sindaco: li vogliamo chiudere questi asili? E se sì quando?

    RispondiElimina

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