Passa ai contenuti principali

C2C, GIÀ SOLD OUT TRE SERE SU QUATTRO


Ci sono molte cose che dovrei scrivere a proposito di C2C; ma oggi ho tirato lungo per vari motivi, e non vorrei stancarmi troppo. Quindi per il pezzo vero vi rimando a questo link, e qui mi accontento di riportare i dati essenziali come da comunicato.

Si svolgerà tra due settimane il ventennale di C2C Festival, nato nel 2002 come Club To Club. Nel corso di vent’anni, C2C Festival ha presentato alcune delle evoluzioni più avventurose della scena musicale avant-pop in luoghi straordinari. Avanguardia globale, cultura pop contemporanea, produzioni transdisciplinari tra musica arte e tecnologia, indipendenza culturale, sono i tratti distintivi dei venti anni di storia di C2C Festival. La prima edizione del Festival si è svolta nei club di Torino a marzo 2002. La ventesima edizione di C2C farà segnare il record assoluto di presenze (sono già sold out le serate di giovedì 3 novembre alle Ogr e di venerdì 4 e sabato 5 al Lingotto) con 35.000 spettatori da 40 nazioni da tutto il mondo, consolidando il posizionamento internazionale del Festival nel network dei grandi eventi contemporanei, abbattendo definitivamente i confini tra generi musicali. Quattro giorni di musica, performance, conversazioni, dal 3 al 6 novembre: le location principali sono le magnifiche Ogr e il Lingotto in una veste inedita. 
Questa la line up artistica, tra musica sperimentale elettronica, pop, r&b, jazz, rock, rap e molto altro: Arca, Autechre, aya [live av ft. sweatmother], Bicep, Bill Kouligas, Blackhaine, Caribou, Caterina Barbieri, Elena Colombi, Jamie xx, Jockstrap, Kode9, Lyra Pramuk, Makaya Mccraven, Nala Sinephro, Pa Salieu, Romy, Two Shell, YEИDRY, 72-HOUR POST FIGHT, Gang Of Ducks X C2C Festival with Hans Arsen & Reptilian Expo, Mana & Pedro Vian, Sabla & Đ.K., Stenny & Ehua, XIII & Selezione Naturale, Nu Genea Curate Bar Mediterraneo with Deena Abdelwahed, DJ Plead, My Analog Journal, Nu Genea, Renato Leotta: Ondina. Sono 35 gli artisti che si esibiranno, di 14 nazionalità, 31 gli show di cui 13 debutti e 12 esclusive italiane.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la