Ieri l'assessore Purchia ha presentato il bilancio della Cultura (assestato 2022 e previsionale 2023, tabella a fianco), e meno male che da qualche anno l'appuntamento non è più occasione di stranguglioni e maldifegato.
Ci siamo lasciati alle spalle le docce fredde e ci stabilizziamo al di sopra dei 22 milioni, proprio come nell'ultimo previsionale di Fassino nel 2016. Noto, en passant, che gli uffici hanno anche fatto un buon lavoro cogliendo le opportunità offerte dai bandi ministeriali ed europei, come si vede nella tabella qui sotto.
D'accordo, rispetto ai 22 milioni fassiniani ci sono di mezzo sei anni di inflazione (galoppante nell'ultimo), ma insomma, non c'è da lamentarsi per un preventivo per il 2023 di 22.530.697 euro: è più dei 22.316.419 euro del previsionale 2016 di Fassino, che Appendino già quello stesso anno dovette ridurre in assestamento a 21.735.195.
C'è perfino un piccolo ritocco verso l'altro rispetto ai 21.519.964 euro del 2022, ma non entusiasmatevi troppo: l'incremento è per la quasi totalità dovuto al milione di euro extra destinato fifty fifty al Museo Egizio (per le celebrazioni del bicentenario) e alla Fondazione Torino Musei (per i lavori alla Gam), e si tratta di un milione in conto capitale, non in spesa corrente, ovvero soldi che non sono presenti in cassa e si dovranno trovare cammin facendo.
Sempre in crescita il sostegno alla Fondazione Cultura (da 1,430 milioni a 1,8) e a proposito di tale Fondazione noto con piacere un andamento positivo nella raccolta di contributi, sponsor e incassi propri: a fronte di un totale di 4.597.000 euro nel 2022, siamo già a una raccolta di 4.323.840 euro nei primi due mesi del 2023.
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