La nuova presidente è un'ex dirigente regionale, laureata in Economia e commercio, in pensione dal 2013 dopo aver ricoperto, dal 2007, il ruolo di responsabile della comunicazioni. La sua nomina è intestata al Comune di Torino (per Statuto il presidente è nominato dal Consiglio direttivo del Museo su indicazione del sindaco di Torino), ma questa volta - a differenza di quanto accadde con Mastroianni - nei fatti è senz'altro gradita alla Regione, presumo nell'ottica dell'entente cordiale fra Lo Russo e Cirio; a meno che al Comune freghi assai del Museo della Resistenza; oppure, a voler fare del retroscenismo spinto, potremmo immaginare un complesso do ut des, magari - poniamo - per non ritrovarsi alla guida del Torino Film Festival un pasdaran di Sangiuliano. Viviamo in un mondo e un tempo contorti.
Alla Marchiori, di fatto, attribuiscono un rapporto stretto con Enzo Ghigo, attuale presidente del Museo del Cinema: con Ghigo presidente della Regione, la Marchiori ricoprì il ruolo di direttrice per cultura istruzione e spettacolo. Inoltre - a conferma della sua vicinanza anche all'attuale giunta di centrodestra - Rita Marchiori oggi fa parte del cda del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in rappresentanza della Regione.
Nei giorni scorsi Lo Russo ha inoltre completato, per quanto gli compete, la governance della Fondazione Torino Musei: dopo Massimo Broccio alla presidenza, il sindaco ha nominato Filippo Guidi nel Consiglio direttivo, e Mariangela Brunero e Miriam Caggiano come revisori dei conti.
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