Ciò starebbe banalmente a indicare un minore successo delle ultime mostre, se non fosse che - mi ricorda Curto - i giorni d'apertura sia di "Sovrani a tavola", sia di "Turner", sono stati molti di meno. Come risulta dalla tabella che il direttore mi ha inviato, calcolando la media dei visitatori nei giorni d'apertura (583 per "Sovrani a tavola" e 698 per "Turner"), le due mostre che sono terminate domenica scorsa vincono su tutto il fronte. E Curto previene la mia logica domanda spiegando di non aver potuto prorogarle dovendo "dare spazio alla mostra di Capodimonte che arriva tra circa un mese da Parigi con opere di Caravaggio, Tiziano, Lotto, Mantegna, Masaccio". Piatto ricco, insomma.
Sono molto grato a Curto, direttore serio che difende il suo lavoro con fatti e numeri, senza atteggiamenti da divinità offesa. In effetti il dato delle presenze medie giornaliere è un indicatore prezioso, e sarebbe utile che tutte le istituzioni museali prendessero la sana abitudine di comunicarlo di default. Neppure il periodo d'apertura "da-a" è sufficiente: occorre calcolare i giorni esatti d'apertura, escludendo quindi le chiusure settimanali ordinarie e aggiungendo le aperture straordinarie. Gli uffici stampa dei musei torinesi sono avvisati: d'ora in poi su questo punto li stresserò senza requie. È una questione di trasparenza.
Ne parlo sul Corriere:
Anche la media giornaliera dei visitatori è notevolmente aumentata, il che significa che la promozione è stata fatta bene.
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