La celebre e sempre attualissima vignetta di Forattini: Berlinguer prende il té in vestaglia, infastidito dal rumore di una manifestazione di operai |
Poi ci sono i cafoni che bollano i manifestanti come "disperati e anziani disinformati", e a quelli lì vien solo da rispondere che disperati saranno gli anziani loro, ad avere dei figli così. Il bello di 'sti leoni da tastiera è che poi si scusano: si sa, le scuse sono un rito sociale, e intanto loro la minchiata l'hanno scritta, mostrandosi per quel che sono.
Badate: questo a prescindere dai motivi della protesta, che non mi emozionano e non sono qui oggetto di dibattito.
Zittiti i cafoni, comunque, il perculamento ci può stare. Nello scontro fra opposte opinioni è lecito, e in ogni caso preferibile alle bastonate.
Ma non funziona così se il perculatore è un pubblico amministratore. Un consigliere comunale. Un eletto (e stipendiato) dai cittadini.
Si dà il caso infatti che nel novero dei cittadini elettori e contribuenti rientrino anche le madamine, gli anziani e persino (ma guarda che strano!) i disperati e quelli del tocco d'arancio energizzante. E pure le categorie produttive che manifestano il loro malcontento contro gli amministratori eletti (e stipendiati).
Ma non funziona così se il perculatore è un pubblico amministratore. Un consigliere comunale. Un eletto (e stipendiato) dai cittadini.
Si dà il caso infatti che nel novero dei cittadini elettori e contribuenti rientrino anche le madamine, gli anziani e persino (ma guarda che strano!) i disperati e quelli del tocco d'arancio energizzante. E pure le categorie produttive che manifestano il loro malcontento contro gli amministratori eletti (e stipendiati).
A me non mi interessa chi ha torto e chi ha ragione, in simili contese; né se le motivazioni sono nobili o dettate da interessi di bottega. Ciò che importa è anche i manifestanti sono cittadini ed elettori e contribuenti, con pari diritti e pari dignità di quelli che non manifestano.
E a questo punto mi corre l'obbligo di ricordare ancora una volta ai pubblici amministratori d'ogni schiatta e colore che le tasse pagate (mi auguro) dai cittadini ed elettori servono, tra l'altro, a remunerare il lavoro che (mi auguro) i pubblici amministratori eletti svolgono nell'interesse (mi auguro) di tutti, e non soltanto di quelli che la pensano come loro. E ricordo a lorsignori che, in quanto nostri dipendenti e rappresentanti remunerati, non si possono prendere certe libertà con chi rappresentano, e li paga.
E a questo punto mi corre l'obbligo di ricordare ancora una volta ai pubblici amministratori d'ogni schiatta e colore che le tasse pagate (mi auguro) dai cittadini ed elettori servono, tra l'altro, a remunerare il lavoro che (mi auguro) i pubblici amministratori eletti svolgono nell'interesse (mi auguro) di tutti, e non soltanto di quelli che la pensano come loro. E ricordo a lorsignori che, in quanto nostri dipendenti e rappresentanti remunerati, non si possono prendere certe libertà con chi rappresentano, e li paga.
L'elettore ha il pieno diritto di essere scontento dell'eletto; e non viceversa. L'eletto è al servizio dell'elettore; e non viceversa. L'eletto è tenuto ad ascoltare l'elettore; e non viceversa. L'eletto è tenuto a rispettare sempre e comunque l'elettore; e non viceversa. Mi rendo conto che non è un rapporto alla pari: ma se a lorsignori non piace, sono liberi di dimettersi. Come privati cittadini avranno piena facoltà di esercitare la loro pungente ironia contro chiunque gli stia sui corbelli.
A differenza del privato cittadino ed elettore e contribuente che non elemosina consensi e vive del suo, i pubblici amministratori eletti non hanno il diritto di perculare nessuno, a parte i loro colleghi d'opposta fazione: tra di loro sono liberissimi di rompersi le corna, coprendosi di miseria nel kindergarten denominato "Sala Rossa". Anche per questo (purtroppo) li paghiamo.
Ma, per cortesia, i rinfaccini da asilo Mariuccia, i sorrisetti di scherno, le intemerate della mutua, gli anatemi di stocazzo, li riservino ai loro colleghi politici; e semmai, se proprio ci tengono, ai propri cari. Non si prendano certe libertà con chi li paga - sottraendone molti a un destino di disoccupazione e stenti - e pretende di essere rappresentato da dipendenti efficienti e rispettosi, e non da istrioni d'avanspettacolo inutili e insolenti.
P.S. Pro-memoria per le masse. Qualcuno ricorderà ancora Paolo Pillitteri, il sindaco di Milano che inveì contro un gruppo di manifestanti urlandogli "fascisti" e "straccioni" (qui c'è il video). Non so se quelli erano davvero fascisti e straccioni. Ma so per certo che cosa capitò poi a Pillitteri.
Ma, per cortesia, i rinfaccini da asilo Mariuccia, i sorrisetti di scherno, le intemerate della mutua, gli anatemi di stocazzo, li riservino ai loro colleghi politici; e semmai, se proprio ci tengono, ai propri cari. Non si prendano certe libertà con chi li paga - sottraendone molti a un destino di disoccupazione e stenti - e pretende di essere rappresentato da dipendenti efficienti e rispettosi, e non da istrioni d'avanspettacolo inutili e insolenti.
P.S. Pro-memoria per le masse. Qualcuno ricorderà ancora Paolo Pillitteri, il sindaco di Milano che inveì contro un gruppo di manifestanti urlandogli "fascisti" e "straccioni" (qui c'è il video). Non so se quelli erano davvero fascisti e straccioni. Ma so per certo che cosa capitò poi a Pillitteri.
Condivido in toto quello che ha scritto. Purtroppo questi non sono malmostosi, sono solo dei maleducati e non sanno nemmeno quale sia il loro ruolo né, come ricorda lei, che sono da noi stipendiati. Almeno un minimo di rispetto dovrebbero averlo, anche se andiamo contro le loro prese di posizione. P.s. non sono una disinformata, né disperata, né anziana, né una madamin.
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