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CORNUTI E MAZZIATI: 81 MILA EURO NEL CESSO E NEPPURE UN DIRETTORE

Museo del Cinema: 81 mila euro immolati al moloch del bando per il direttore
Sul Corriere di oggi ho pubblicato una pacata riflessione sul Potere e sui danni che può produrre non tanto la prepotenza del Potere in sè - la prepotenza è connaturata al Potere: anche personcine ammodo diventano prepotenti non appena acchiappano il Potere, come diventerebbero pustolose se acchiappassero la varicella - quanto la prepotenza del Potere esercitata da chi non la sa esercitare. 
La tesi dell'articolo è che il potente, per fare anche il prepotente com' nella sua natura, deve averci il fisico, le palle e pure un pizzico di talento. Sennò resta un quaquaraquà che tenta di fare il prepotente ma è soltanto ridicolo.
Nell'articolo sul Corriere porto ad esempio la farsaccia del Museo del Cinema, che da due anni non riesce a darsi un direttore per via di una sequela di sfortunati eventi generati da un iniziale, malaccorto esercizio della prepotenza da parte di un Potere non attrezzato per reggere la parte. 
Come tutti ricorderanno il Museo del Cinema tentò di darsi un direttore una prima volta nel dicembre del 2016, tramite un bando vinto da tale Alessandro Bianchi: ma il Comune - per ammissione dell'allora capo di gabinetto Paolo Giordana - rifiutò di accettare il verdetto del bando perché il vincitore Bianchi era troppo vicino al pd ("La coloritura politica di Bianchi metteva in difficoltà Appendino").
Fuori uno. Alessandro Bianchi
Da quel no prepotente e mal gestito derivarono infiniti danni al Museo, che dopo mesi e mesi di interregno ci ha riprovato con un secondo bando, abortito l'altro ieri perché il vincitore, tale Alessandro Moreschini, dipendente del Miur, ha scoperto che il suo datore di lavoro, lo Stato, non gli avrebbe concesso cinque anni di aspettativa e dunque per fare il direttore del Museo a tempo determinato egli avrebbe dovuto rinunciare al suo tranquillo posto fisso. Così Moreschini si è ritirato e adesso il Museo deve indire un terzo bando, per tentare per la terza volta di darsi un direttore.
Morale delle fiaba: per un no malaccorto il Potere ha precipitato il Museo del Cinema in un infinito merdone. E invece, concludo nel mio articolo, il Potere, se vuole essere Potere e non Barzelletta, deve saper esercitare la prepotenza con intelligenza politica. Non cacciarsi per il gusto della bravata in stupidi gineprai senza uscita.
E fuori due. Alessandro Moreschini
Ma la farsa continua: dovete sapere che quel malaccorto esercizio della prepotenza senza intelligenza politica ci costa - finora - la bellezza di 81.254 euro.
Diconsi ottantunomiladuecentocinquantaquattro euro presi e buttati nel cesso. 
Tanto ci sono costate le consulenze per gestire i due bandi che non sono bastati per dare un direttore al Museo.
Il primo bando, quello abortito per il no del Comune alla nomina di Alessandro Bianchi, fu affidato alla società Praxi, e costò alle casse del Museo (a noi, quindi) ben 51.254 euro, come conferma la voce "Consulenza per ricerca e selezione del direttore" nel bilancio consuntivo 2016 del Museo del Cinema. 
Il secondo bando, or ora abortito con la rinuncia di Moreschini, era affidato alla società Badenoch & Clark ed è costato 30 mila euro, come si evince dalla voce "Consulenza per ricerca e selezione del direttore" nel bilancio preventivo 2018 del Museo del Cinema.
E attenzio' battaglio': ora ci tocca di fare un altro bando, il terzo della serie, perché 'sto cazzo di direttore dovremo ben trovarlo, prima o poi.
Riassumendo: da quel malnato rifiuto di prendere atto del pur sgradito esito del primo bando costato 51.254 euro è derivata la necessità del secondo bando, costato 30 mila euro. Totalone: 81.254 euro spesi a vuoto, e la prospettiva di spenderne altre migliaia per raggiungere, dopo oltre due anni, un risultato che si era già raggiunto due anni fa spendendo "soltanto" 51.254 euro. Un affarone degno di Filo Sganga.
Tre considerazioni.
La prima: capisco il libero mercato, ma come si spiega una differenza di oltre ventimila euro nel costo di due bandi con la stessa identica finalità? Ci saranno senz'altro delle ottime ragioni, ma a questo punto ritengo decente che qualcuno sia tanto gentile da illustrarmele. 
La seconda considerazione: se lorsignori non si fossero fatti venire tanti sturbi sulle inclinazioni politiche del primo vincitore Alessandro Bianchi, avremmo limitato le perdite a 51.254 euro: una schioppettata, ok, ma almeno ci saremmo risparmiati i trentamila del secondo bando e i soldi - speriamo pochi - che ci costerà il terzo.
Ultima considerazione. Io capisco gli sturbi. Capitano anche ai migliori. Ma la gente normale gli sturbi se li fa passare con una bella passeggiata, una notte d'amore o due pastiglie di Alka Seltzer. Buttare nel cesso 81.254 euro è una cura troppo costosa per gli sturbi. Oddio, ciascuno è libero di curarsi gli sturbi come meglio crede. Ma per cortesia: io al limite - in un empito di generosità - sono disposto a farmi carico delle due pastiglie di Alka Seltzer per curare gli sturbi altrui. Se preferiscono curarseli buttando nel cesso 81.254 euro, ce li mettano di tasca propria.

Commenti

  1. una domanda "banale": perché per selezionare il Direttore non si sono usati i normali schemi in assunzione tramite gli uffici del personale dei vari soci fondatori? forse anche linkedin poteva essere una soluzione più economica ... grazie x le analisi . me spada

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