Cerimonia degli addii l'altro ieri alla Venaria per Mario Turetta che lascia la direzione chiamato a più alto incarico ministeriale romano (ma lui ha già detto che resterà ad abitare a Torino). Risolta così la guerra intestina con la presidente Zini, i due in perfetta concordia hanno tracciato il bilancio della Reggia nel 2018 e presentato i progetti per quest'anno.
L'idilliaco duetto Turetta-Zini mi ha commosso e interessato: soprattutto quando si è parlato delle presenze nel 2018. Argomento che come ben si sa mi appassiona assai: quindi ho scritto a tal proposito un articolo sul Corriere di stamattina, che potete leggere qui, nel tentativo di capire perché la Reggia attrae meno visitatori che in passato. A tal proposito il simpatico Marione Turetta mi ha mandato alcune precisazioni, che pubblico in calce a questo post.
Quanto ai programmi futuri, quelli mi interessano di meno, avendo io un'anima punk. Mi limito a ricordarvi per sommi capi che quest'anno alla Reggia di Venaria è in programma una "grande mostra" (così se la sono venduta) su Leonardo: dovrebbe esserci anche la "Dama con l'ermellino", che sta al Museo nazionale di Cracovia. Ma i nostri non si sbottonano, dicono che "le trattative sono in corso". Nei giardini della Venaria piazzeranno anche un "Cavallo leonardesco" in legno, alto 12 metri, creato dallo scenografo Dante Ferretti. Sono inoltre in programma una mostra sull'Art Nouveau (17 aprile-26 gennaio 2020), una del fotografo David LaChapelle (13 giugno-6 gennaio), la mostra sui Giardini d'Europa (5 luglio-20 ottobre). Invece è fissata per il 2020 la fine dei restauri della Fontana dell'Ercole, opera del Castellamonte: il cantiere è finanziato (3 milioni di euro) dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Culturali. E proposito di Ercole, dalla Reggia mi fanno sapere che la mostra "Ercole e il suo mito" è prorogata fino al 29 settembre.
«Colgo l’occasione fornita dalle puntuali osservazioni di Gabriele Ferraris per precisare che la mia personale scelta di concorrere alla selezione ministeriale per la carica, che ricoprirò tra breve, di Direttore Generale del Cinema risale -come testimoniano gli atti- allo scorso mese di ottobre: tale scelta non è stata pertanto determinata da altri fatti o circostanze avvenuti successivamente.
I numeri forniti per La Venaria Reale, inoltre, si attengono alle richieste e disposizioni del MiBAC riferite appunto al computo e raffronto degli ingressi effettivamente registrati dai singoli complessi o enti museali (con riscontri, per altro, di percentuali bassissime di “omaggi” nel nostro caso); in questo ambito, infine, ribadisco che i risultati raggiunti anche nel 2018 sono del tutto ragguardevoli sia considerando il problematico andamento contestuale (non solo locale) di mostre ed esposizioni, sia in rapporto con i dati dello stesso 2011 citato nell’articolo, anno delle grandi celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che aveva visto Torino e la Reggia tra i protagonisti a livello nazionale anche e soprattutto per la qualità e la mole degli eventi programmati e degli ingenti investimenti impiegati.
Contraccambiando gli attestati di simpatia e stima personali, saluto cordialmente».
Bonus track: le precisazioni di Turetta
Ecco quanto mi scrive oggi pomeriggio il direttore uscite del Consorzio delle Residenze Sabaude Mario Turetta a proposito del mio articolo di oggi sul Corriere:«Colgo l’occasione fornita dalle puntuali osservazioni di Gabriele Ferraris per precisare che la mia personale scelta di concorrere alla selezione ministeriale per la carica, che ricoprirò tra breve, di Direttore Generale del Cinema risale -come testimoniano gli atti- allo scorso mese di ottobre: tale scelta non è stata pertanto determinata da altri fatti o circostanze avvenuti successivamente.
I numeri forniti per La Venaria Reale, inoltre, si attengono alle richieste e disposizioni del MiBAC riferite appunto al computo e raffronto degli ingressi effettivamente registrati dai singoli complessi o enti museali (con riscontri, per altro, di percentuali bassissime di “omaggi” nel nostro caso); in questo ambito, infine, ribadisco che i risultati raggiunti anche nel 2018 sono del tutto ragguardevoli sia considerando il problematico andamento contestuale (non solo locale) di mostre ed esposizioni, sia in rapporto con i dati dello stesso 2011 citato nell’articolo, anno delle grandi celebrazioni del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che aveva visto Torino e la Reggia tra i protagonisti a livello nazionale anche e soprattutto per la qualità e la mole degli eventi programmati e degli ingenti investimenti impiegati.
Contraccambiando gli attestati di simpatia e stima personali, saluto cordialmente».
Mario Turetta
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RispondiEliminahttps://torino.corriere.it/cronaca/19_marzo_01/venaria-mostre-numeri-turisti-b9d624f4-3c0c-11e9-8da9-1361971309b1.shtml