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DI BANDI, BANDITORI E BANDOLERI

La non sorprendente vittoria nel bando per la direzione del Museo del Cinema di Mimmo De Gaetano (attuale vicepresidente di Film Commission nominato da Chiarabella) mi ha spinto a scrivere ancora una volta alcune riflessioni sulla manfrina dei bandi così come li conosciamo a Torino, riflessione pubblicata oggi sul Corriere. Se vi va di leggerla, vi avverto che è molto lunga, m spero non troppo noiosa. Debbo però fare ammenda per uno sciagurato "lapsus calami" che avrà forse notato chi ancora legge i giornali di carta. Sull'edizione cartacea del Corriere di Torino di oggi, purtroppo, mi è sfuggito un errore di sbaglio davvero imbarazzante (prontamente corretto nell'on line) perché ho chiamato "Viviana Rosso" (certo per assonanza con il suo soprannome "Vivirosso") la consigliera cinquestelle Viviana Ferrero. Come si dice in questi casi, mi scuso con l'interessata e con i lettori.
Mi scuso anche per aver omesso dall'articolo tanti particolari buffi o patetici che hanno segnato a Torino questi "anni bandi": ma l'articolo era già sterminato, e scrivere spesso significa rinunciare. Piuttosto non rinuncio a aggiungere un particolare grazioso - seppur insignificante - che riguarda il bando per la direzione del Museo del Cinema. La prima selezione dei candidati è stata affidata a una società milanese di head hunting che si chiama Key2People e ha sede a Milano in via Gerolamo Morone 8, combinazione proprio il portone a fianco della sede dell'Associazione Rousseau, al civico 6.

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