Dopo tante liti e tante beghe, il Museo del Cinema sta lentamente tornando alla normalità, e il presidente Ghigo si industria per riempire di contenuti lo scatolone vuoto di "Torino Città del Cinema 2020" che gli ha rifilato il Comune. Un piano anti-fuffa, insomma. Vasto e ambizioso programma, date le condizioni di partenza: lo scatolone è proprio vuoto vuoto, senza uno straccio di progetto credibile (a meno di voler considerare "un progetto" i buffi totem con le facce degli attori) e soldi pochi e incerti. Intanto lanciano in pompa magna un vecchio progetto di Toffetti, la mostra "Cinemaddosso", che s'inaugura il 14 febbraio: poi si vedrà. A questo link trovate il mio articolo sul Corriere di oggi, che fa il punto della situazione.
Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.
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