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FASSINO: ENTRO FEBBRAIO DECIDIAMO SUL BORGO MEDIEVALE

Stamattina ci sono andato, all'audizione della presidente della Fondazione Musei Patriza Asproni in Commissione cultura. Ogni volta che vado a queste robe in Comune mi diverto un sacco. Ma prima di tutto la notizia. Quella che riguarda il destino del Borgo Medievale.
Lei, la presidente della Fondazione Musei, è rimasta sul vago. In sostanza, dice, c'è la famosa offerta della società francese che vorrebbe creare una specie di parco tematico medievale. La Patrizia - tipa elegante, tailleur pantalone nero, molto manager - è tentata. La piace che arrivino "proposte di valorizzazione". Dice anche che "sono in corso sondaggi", e che lei non è abituata "alla politica degli annunci". Insomma, prende tempo. Io le ho chiesto, con rude domanda diretta, dopo l'audizione, come si pone sull'ipotesi di affidare il Borgo Medievale al Circolo dei Lettori per le attività estive. Mi ha risposto testualmente che "il Borgo è proprietà del Comune". Ne ho tratto l'impressione che l'idea non la entusiasmi, ma nel caso si adeguerebbe, anche perché non potrebbe fare altrimenti.
Quindi mi sono rivolto all'assessore alla Cultura  Maurizio Braccialarghe. Braccialarghe dice chiaro che lui vuole dare il Borgo al Circolo dei Lettori. E ci credo: è l'unico sistema che ha il Comune per entrare nel Circolo senza cacciare soldi che non ha. Con Braccia abbiamo anche riso del fatto, inconsueto, che una volta tanto siamo d'accordo su qualcosa; e però la "qualcosa" sembra difficile da realizzare.
La conversazione con Braccia si svolge dopo l'audizione, in un ufficio del Comune, presente anche la Asproni. Domando a Braccia: "Se il piano A, cioé dare il Borgo al Circolo, non  dovesse funzionare, quale altra strada avete per entrare nel Circolo dei Lettori? Insomma, qual è il vostro piano B?". "Non c'è un piano B - mi risponde Braccialarghe. - Io credo nel piano A, perché dovrei pensare al piano B?". E aggiunge, guardando negli occhi la Asproni e scandendo bene le parole: "Il Comune considera entrare nel Circolo dei Lettori una priorità strategica". Io l'interpreto così: "Patrizia, non mettermi i bastoni tra le ruote". Patrizia sorride alle parole di Braccia. Ma le donne manager sorridono sempre, anche quando vorrebbero strapparti il cuore. Soprattutto quando vorrebbero strapparti il cuore. Comunque, la Asproni mi raccomanda di non inventare guerre che non esistono. E io mi limito ai fatti. Un fatto è che Braccialarghe mi assicura che la decisione sul Borgo "spetta alla Città" (e ci mancherebbe) e che comunque una decisione "arriverà entro fine mese". Io gli ho fatto notare che i cartelloni estivi si costruiscono in questo periodo, e dunque, se intende dare il Borgo al Circolo, non se la prenda troppo comoda. Come sapete, la direttrice del Circolo Antonella Parigi ha un mezzo accordo per fare l'estate al campus della Scuola Holden. Ipotesi peraltro che non piace per nulla al presidente del Circolo medesimo, Luca Beatrice, e all'assessore alla Cultura della Regione Michele Coppola: loro preferiscono ripetere l'esperienza dell'anno scorso al Cortile della Farmacia - sempre che sia agibile. Sospetto - ma questa è un'idea mia - che Coppola (e di conseguenza Beatrice), in quanto di centrodestra, non si entusiasmi alla prospettiva di ritrovarsi il Circolo a casa di Farinetti (per la proprietà transitiva per cui Baricco uguale Farinetti, e in ultima analisi Farinetti uguale Renzi).
Fassino a Gabo: "La Asproni ha una marcia in più"
Anche il sindaco Fassino - che è intervenuto all'audizione, segno che la materia è calda - mi conferma che si prenderà una decisione sul Borgo entro febbraio. Escludo che entro febbraio si possa decidere di affidarlo ai francesi (oltretutto, mi hanno spiegato, ci vorrebbe una procedura di evidenza pubblica, ovvero, immagino, un bando o concorso o qualche accidente del genere), e dunque presumo si riferisca all'eventuale affidamento al Circolo. Fassino, miracolosamente, non era troppo arrabbiato con me, e mi è sembrato molto soddisfatto della Asproni: "Questa è una persona di qualità - mi ha detto. - Ha una marcia in più, una grande competenza". Concordo con Fassino (capita persino questo): la Asproni ha snocciolato cifre e parole da marketing, però sotto si sente la sostanza. Si vede che vuole gestire i musei con stile imprenditoriale. Ha un po' minimizzato l'attuale situazione dell'autofinanziamento (lei parla di un 11-13 per cento sul bilancio complessivo, in realtà è di più), ma le intenzioni sono buone, e mi sembra ben impostata.
Questa la ciccia. Però durante l'audizione se n'è parlato pochissimo, giusto un accenno in risposta a specifica domanda del presidente della Commissione Luca Cassiani. Si è discusso invece del destino dei lavoratori del Borgo, che temono di venire "esternalizzati", si è discusso della costituenda "Superfondazione" che dovrebbe unificare Rivoli e Gam, del suo statuto e se debbano esserci due direttori per i due musei, come sostiene il direttore della Gam Danilo Eccher (peraltro in scadenza), o uno solo, come mi sembra preferisca la Asproni. Il consigliere Grimaldi (Sel) ha chiesto che si faccia il possibile per salvare il Pav. Si è parlato pure degli eccellenti risultati di pubblico nei musei, sempre in crescita. Scusate se vado un po' di fretta, ma questa parte la troverete di sicuro sui giornali. Fassino inoltre ha confermato che o riuscirà a dare alla Fondazione Musei un immobile più "vendibile" rispetto al palazzo sede del Mao (e come facevano a venderselo, quello?) oppure sgancerà ciò che deve ancora per il 2013, ovvero 4 milioni e mezzo, in contanti, ma spalmati su tre anni. Ovvio che, spalmando, la Fondazione dovrà farsi anticipare i contanti dalle banche, e su quelli ci pagherà fior di interessi. Ma per il 2013 va così. Per il 2014, ha garantito Fassino, il Comune verserà tutto lo stanziamento in denaro sonante: una metà entro fine giugno (volesse iddio!) e l'altra metà a fine 2014. Speriamo. In sala c'era anche Passoni. Con lui abbiamo parlato di una faccenda assai interessante, però - come si dice - "a taccuini chiusi". Studierò come raccontarvela senza violare il mio impegno, ma ci vorrà un po' di tempo e qualche verifica. Alla fine dell'audizione mi ha avvicinato un vecchio amico di questo blog, il consigliere leghista Roberto Carbonero. "Voglio presentarmi - mi ha detto porgendomi la mano. - Sono Carbonero". "Piacere - ho risposto stringendogliela - Gabriele Ferraris".

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