Passa ai contenuti principali

UN RICORDO DI FREAK

Il mio amico Fabrizio Gargarone di Hiroshima mon Amour ha scritto su Fb un ricordo bellissimo di Freak Antoni. Gli ho chiesto il permesso di copiarlo anche qui sul blog, perché vorrei che lo leggessero in tanti. Freak se lo merita

In memoria dell'amico Roberto Freak Antoni

di Fabrizio Gargarone

L'ultima volta che ci siamo visti, Freak ci raccontava (ai suoi vecchi amici Mario e Simona e io) di come i medici l'avessero massacrato.
L'intervento chirurgico che nei fatti gli aveva salvato la vita lo aveva devastato.
- I medici sono macellai.
Ce lo diceva in modo ossessivo, come faceva lui quando ripeteva la stessa frase una, due, cinque volte di fila perfezionandone l'intonazione e i tempi, come l'attore quando deve mettere a punto la battuta.
- Fabrizio, se uno vuole stomatizzarti non fartelo fare.
E insisteva sulla parola "stomatizzarti", che variava ogni volta lievemente sulla lettera "o". E io:
-non ci penso neanche. E lui di nuovo a ripetere: Fabrizio e così via.

Nel racconto del suo calvario, una cosa l'aveva fatto veramente incazzare e ci teneva a precisarla. Ecco perché ora mi permetto di scriverla.
Una delle controindicazioni dell'intervento era stata un problema di erezione che Freak non mandava giù.
- Sai... già che mi hanno macellato almeno mi funzioni il cazzo.
Allora aveva cercato un dottorone, un vero mago di cui ora mi sfugge il nome, per risolvere il suo problema.
Va a fare speranzoso la visita e alla fine il luminare con fare sprezzante…
- Signore… Seriamente, ma nelle sue condizioni generali di salute cosa pensa di farci ancora con quello? (e indica il cazzo)
E Freak, deluso e furioso: - Magari incularmi quella troia di tua madre, anche solo una volta!

Anche questa storia Freak me l'ha ripetuta cinque volte. E posso garantirvi che anche alla quinta ridevo ancora come un pazzo perché vedevo la scena con lo Spocchioso Dottorone e il Poeta.

Quando la serata è finita si sono spente le nostre risate ed era rimasto solo il tempo per la malinconia e la rabbia per i giri storti che a volte fa il destino, Freak è partito con la sua compagna verso Bologna.
Prima di uscire dal cortile della Cartiera mi fa:
- Fabrizio: se vogliono stomatizzarti non lasciartelo fare.
Poi non ci siamo più visti o sentiti.

Restano tre oggetti nelle nostre stanze di lavoro quotidiano: un disco fatto insieme, Skiantologia Vol.1 e un libro Sarà unO Skianto(s) che vi seppellirà e una bellissima lettera scritta a Simona con la sua calligrafia meravigliosa.
E poi i ricordi delle cento serate fatte, delle sue abitudini e dei suoi rituali. E una grande e sincera amicizia.
Ora i miei e i nostri inadeguati ringraziamenti (di Mario e Simona e certamente di altri suoi amici torinesi di cui non ricordo nemmeno i nomi se non quello del suo più caro, Beppe Melchionna ) per tutto quello che ci ha dato.
E' tutto. Potrei scrivere per ore su Roberto Freak Antoni e non sarebbe nulla.
Basta così.

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la