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L'assessore regionale Parigi |
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L'assessore comunale Braccialarghe |
Sotto la pioggia di novembre l'estate sembra ancora più lontana. Ma Torino - lo sapete, vero? - non sta mai ferma, e c'è già chi sta occupandosi di Traffic. Per la precisione, del
dopo-Traffic. Ufficialmente l'esperienza del Free Festival non è ancora archiviata: la settimana prossima l'assessore Braccialarghe incontrerà Fabrizio Gargarone, direttore artistico di Hiroshima mon Amour e, ciò che qui conta, uno dei direttori artistici di Traffic - gli altri sono il giornalista Alberto Campo e il musicista dei Subsonica
Max Casacci. Presumo che parleranno del futuro della rassegna.
Un futuro che, tuttavia, pare sia già scritto da tempo. Alla componente di Hiroshima nulla risulta, ma pare che siano già in corso i lavori per varare un nuovo festival: il dopo-Traffic, per l'appunto, che nelle intenzioni dell'assessorato dovrebbe svolgersi in agosto - periodo stravagante... - per completare con la musica "gggiovane" (insieme con
l'irrinunciabile jazz e la
classica in piazza) l'offerta della città in vista di Expo2015.
Gozzi e Casacci: due progetti diversi
Il Comune - o chi per esso - ha infatti chiesto a Max Casacci e a Gianluca Gozzi (operatore musicale torinese, ex Blah Blah ed ex Spazio 211) di preparare un progetto. In realtà i progetti adesso sono due, uno di Casacci e uno di Gozzi: e pare non combacino. Gozzi penserebbe a un festival "multidisciplinare", mentre Casacci punterebbe su una rassegna più strettamente musicale, con nomi importanti. Non è chiaro se sopravviva, sottotraccia, l'idea stravagante del
"Minestrone Festival" che unificherebbe manifestazioni già esistenti (Traffic compreso), o se si pensi a qualcosa di completamente nuovo.
Braccialarghe-Parigi: separati in casa?
Ma il problema è un altro: il vecchio Traffic nasceva dalla collaborazione di Comune e Regione; e anche la nuova rassegna dovrebbe essere figlia dei due enti, ai quali dunque tocca dire come la vogliono; nel caso mediando fra le proposte di Gozzi e Casacci. E qui casca l'asino. A Torino è ormai convinzione diffusa che Comune e Regione abbiano perduto, in materia di cultura, la comunanza di intenti di altre stagioni, anche fra governi erano di colore opposto. A dirla in parole povere, pare che Braccialarghe e Parigi - fatta salva la civiltà dei rapporti - proprio non si prendano. Alcuni sostengono che sono davvero in freddo.
Avrete notato che il linguaggio del post è insolitamente cauto; e non a caso. Sullo stato dei rapporti fra Antonella Parigi e Braccialarghe (e di conseguenza Fassino) in città si ciancia molto, e stavolta faccio fatica a distinguere le voci messe in giro ad arte da quelle credibili. Formalmente i due assessori si parlano e collaborano: ma se sono d'accordo su alcuni punti qualificanti (ad esempio il riordino e l'unificazione della comunicazione on line), è anche vero che altri progetti sono sospesi in una sorta di limbo. Il dopo-Traffic è uno di questi.
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