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FASSINO CONVOCA IL MUSEO DEL CINEMA. PER PARLARE DI SOLDI?

"Hänsel e Gretel cacciatori di streghe": prossimamente in cartellone al Massimo?
Non ve lo dico per farvi dormire preoccupati, ma per dovere di cronaca: tira un'aria brutta. Ma brutta brutta. Il dissesto degli enti locali avrà conseguenze - com'è ovvio - anche sul settore cultura. Stanno tutti male. Ma questo che vi riferisco è un segnale specifico.

Bamboli, nun c'è 'na lira

Oggi pomeriggio era prevista l'assemblea dei soci del Museo del Cinema. È stata rinviata. in compenso stasera Fassino ha incontrato i vertici  della Fondazione Museo Nazionale del Cinema al gran completo, presenti gli assessori Parigi e Braccialarghe. Viaggiatori giunti dall'Oriente narrano che si sia parlato di soldi. Che scarseggiano, e scarseggeranno di più. Urgono soluzioni. Un punto cruciale è il destino dei  tre festival - Tff, Tglff, Ambiente - che oggi dal punto di vista economico e gestionale dipendono dal Museo - e di conseguenza pesano sul suo bilancio. I soldi per fare i festival arrivano dalle casse del Museo. I soldi nelle casse del Museo li mettono Comune, Regione e fondazioni bancarie. Contributi che (specie per gli enti locali) è sempre più complicato garantire. In più pesano sul bilancio le recenti regolarizzazioni di alcuni rapporti di lavoro: si sono risolte situazioni incresciose ma sono cresciuti i costi del personale. Al momento il Museo - a quanto mi risulta, se sbaglio correggetemi - ha un'ottantina di dipendenti.

Festival come Hänsel e Gretel?

Per far quadrare i conti una delle ipotesi sarebbe liberarsi dei tre festival (tecnicamente si dice "scorporare"). Tff, Tglff e Ambiente tornerebbero - come un tempo - all'autonomia, anche finanziaria. Ma a quel punto, considerata la situazione, dovrebbero lottare per sopravvivere: e in effetti non sarebbe per niente facile. Questo ho sentito dire, questo riferisco. Preciso che le posizioni, al vertice del Museo, non sarebbero concordi: stando alle mie fonti, il direttore Alberto Barbera recalcitra all'idea dello "scorporo", il presidente Ugo Nespolo sarebbe più possibilista. Lo so, sembra un po' la fiaba di Hänsel e Gretel abbandonati nel bosco dai genitori in miseria: ma lo sapete anche voi, questo è un mondo crudele e senza pietà che nasconde in sé un cuore selvaggio.

Stop al panico, finché si può

Barbera una decina di giorni fa mi aveva confermato che la situazione economica non è felice (oggi chi ha una situazione economica felice?) definendo però eccessivi e fuori luogo gli allarmismi sui festival. Anche Nespolo dopo qualche tentennamento iniziale (e un'intervista preoccupata), aveva sposato questa linea di pensiero.
Se però la situazione non è drammatica come qualcuno sostiene, resta da capire per qual motivo Fassino abbia convocato la riunione. Magari glielo chiedo domani alla conferenza stampa del Tff. Poi vi dico. Si avvicinano le feste, e ricordando il bel regalo di Natale dell'anno scorso mi preparo al peggio.

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