Passa ai contenuti principali

UN ANNO DOPO: TUTTI I NUMERI DELL'EGIZIO

Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto, Evelina stavolta non ce l'ha fatta. Per il Museo Egizio puntava a un milione di visitatori in un anno, e ha mancato l'obiettivo. Ma il bicchiere mezzo pieno è che in un anno, dal 1° aprile del 2015, quando fu ufficialmente inaugurato l'Egizio nuova versione, a ieri, i visitatori sono stati esattamente 939.512. Ok, ne mancano 60.488: cioé 165 al giorno, contando il bisestile. Quasi gol, insomma. E direi che vale la pena di festeggiare comunque, perché non sono 165 visitatori al giorno a cambiare i termini di un trionfo.
Quindi pubblico l'ampio testo diffuso oggi dalla direzione dell'Egizio. E' un consuntivo del lavoro svolto quest'anno, e del brillante bilancio economico, che si chiude con il 100% di autofinanziamento. Un evento più unico che raro, per un museo italiano.
Ok, il testo che segue è anche molto autocelebrativo, Ma lo lascio com'è. Direi che i ragazzi stavolta se lo meritano.

Un museo che si finanzia da solo

 “Proprio oggi festeggiamo il primo anno del nuovo Egizio con un dato di bilancio molto positivo dichiara la Presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, Evelina Christillin. L’abbiamo presentato ieri in Consiglio di Amministrazione prima di sottoporlo all’approvazione dei Soci Fondatori. Il 2015 si chiude con un bilancio di € 9.972.826 autofinanziato al 100% e con un ricavo di € 810.000 che verrà reinvestito in 4 fondi vincolati destinati a specifiche attività già definite: Open Data (digitalizzazione archivi e campagna fotografica di tutti i reperti e non), “Egizio 2024” (uno sviluppo progettuale e scientifico dedicato al bicentenario del Museo Egizio), rinnovo scientifico e strutturale della Galleria dei Re e Sicurezza (con implementazione di nuove tecnologie)”. 

Le sette lingue dei faraoni

Un anno fa l’Egizio inaugurava, con 10.000 mq di spazio espositivo, 15 sale per un percorso di circa 2,5 km e 3300 reperti un museo completamente rinnovato. Un allestimento contemporaneo per una collezione antichissima che finalmente risponde ad un pubblico sempre più numeroso ed esigente. Il Museo Egizio oggi compete a livello internazionale, parla 7 lingue (è il primo “chinese friendly” del Piemonte e uno dei pochi in Italia) e propone testi di sala in arabo, in omaggio alla cultura di provenienza delle opere che ha l’onore e l’onere di custodire. 

Visitatori raddoppiati in dieci anni

Da aprile scorso le attività sono state frenetiche e incessanti: 20 conferenze in Museo con relatori di grande prestigio, 15 lectio magistralis del Direttore Christian Greco presso i più grandi musei internazionali e i maggiori istituti di cultura del mondo. Il primo grande passo del Museo Egizio fu l’aumento dell’86% dei visitatori (529.911 visitatori) nel 2006, in occasione delle Olimpiadi Invernali. Oggi a 10 anni esatti di distanza, un nuovo raddoppio: 939.512 visitatori dal 1 aprile 2015 al 1 aprile 2016 confermano l’Egizio nella top ten dei Musei più visitati d’Italia. E insieme ai numeri crescenti di pubblico, si aggiunge un sorprendente ampliamento del target: la fascia 18-25 e 25 -40 risulta finalmente una presenza consistente che apprezza le scelte innovative dell’allestimento e l’utilizzo di nuove tecnologie per raccontare le collezioni. Ed è sempre del 2015 l’inaugurazione di un secondo percorso speciale - le Gallerie della Cultura Materiale - che finalmente rispondono alla domanda dei visitatori: “Cosa custodite nei magazzini?”.

E fanno vedere tutto, anche i magazzini

Degli oltre 50.000 pezzi presenti nei depositi, più di 11.000 sono oggi fruibili grazie a un allestimento di grande impatto che ordina i reperti per tipologia, materiali, forma e funzione. E a meno di un anno dall’apertura, il Museo Egizio mantiene le promesse con l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo di 600 mq intitolato a Khaled al Asaad, (direttore per oltre 50 anni del sito archeologico di Palmira) dove è allestita la prima mostra temporanea “Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano” e una nuova sala conferenze al piano terra: due ulteriori occasioni di visita per fidelizzare il pubblico. “ Il nuovo percorso delle collezioni permanenti e la mostra temporanea come sottolinea la Presidente Evelina Christillin stanno riscuotendo un forte successo di critica e di pubblico. L’affluenza registrata in questo primo anno ci rende orgogliosi e conferma le enormi potenzialità di questo Museo. Un anno fa inauguravamo, nel rispetto dei tempi e dei costi previsti, il nuovo Museo Egizio. Oggi come allora siamo consapevoli che non si è trattato di un punto di arrivo, ma di un punto di partenza. In questo primo anno abbiamo rispettato gli obiettivi che ci eravamo posti: innanzitutto quello di offrire ai nostri visitatori un museo vivo, in continuo movimento, sempre aperto a nuove sfide e opportunità. Un caloroso ringraziamento ai Soci Fondatori e in particolare alla Compagnia di San Paolo per il loro fondamentale sostegno e contributo economico, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile". 

Respiro internazionale

Una delle sfide che il rinnovato Museo si è sin da subito posto è quello di tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale e questa ambizione diventa raggiungibile anche grazie alla scelta della Direzione destinare alla ricerca 250.000 euro del budget del 2016. Quello che si presenta oggi è un museo fortemente legato al territorio, ma anche aperto al dialogo internazionale: sono infatti molteplici le relazioni con le più importanti istituzioni culturali italiane ed estere. Il Direttore Christian Greco ha tenuto conferenze presso l’ EES e l’Istituto italiano di cultura al Cairo, l’ Università di Basilea, Kunsthistorisches Museum di Vienna, British Museum, il Staatliches Museum Ägyptischer Kunst di Monaco, Metropolitan Museum of Art di New York, Museum of Fine Arts di Boston, Smithsonian Institution di Washington, The Griffith Institute dell’ Università di Oxford, l’ EES di Londra. In Italia ha presentato il Museo presso il Museo Civico Archeologico di Bologna, Università Cattolica di Milano, Università degli Studi della Basilicata, Università di Pisa, l’IBAM di Catania, il "Mediterranean Forum on Water Resources" a Matera. 
Forte è stata anche la presenza sul territorio nelle Università, nei licei e nelle scuole, come la Scuola Holden, al Salone del Libro, al Centro di Restauro di Venaria Reale o in occasione di convegni come “Torino Spiritualità”. Il Museo Egizio vive un rinnovato interesse anche come ente prestatore: solo nel 2016 ha concesso in prestito più di 46 opere esposte: a Lille, in occasione della mostra dedicata a Seostris III, al Metropolitan Museum di New York per la mostra dedicata al Medio Regno e poi presso i musei di Tokio, Osaka, Madrid, Québec City e, più vicino a noi, a Bologna, dove il Museo Egizio ha collaborato alla mostra “Egitto. Splendore Millenario”. 
Molto significativa è stata poi la presenza all’Expo 2015 dove una gigantografia di 7 metri di diametro di una terracotta di epoca predinastica caratterizzava il Padiglione Zero. Le proposte didattiche hanno visto una straordinaria partecipazione di pubblico: 152.144 persone hanno preso parte alle 6854 visite guidate e ai laboratori. Durate l’anno il Museo ha poi ospitato 10.249 gruppi che hanno potuto fruire i nuovi spazi museali, oggi in procinto di accogliere altri eventi come concerti e spettacoli teatrali ed altre iniziative volte a creare sempre maggiori connessioni tra l’Egitto e le arti, come già avvenuto, nel 2015, grazie alla collaborazione tra il Teatro Stabile e il Torino Jazz Festival.
Un museo molto dinamico anche sui digital media: oltre 2 milioni di visualizzazioni del sito web del museo con una permanenza media di quasi 3 minuti. La pagina Facebook ha visto raddoppiare il numero dei propri fan che sono oggi 101.000, così come il profilo di Twitter che conta oggi più di 11.100 followers. Da poco è inoltre attivo un nuovo profilo Instagram, ed è tra gli obiettivi anche quello di raggiungere ulteriori target di pubblico attraverso nuovi canali di social media. 

Anche il bookshop è un business

Dati in forte crescita anche per il Museumshop (con un incasso totale di oltre € 2.200.00 euro) che, grazie alla ricerca, ha visto un’impennata delle vendite delle pubblicazioni ufficiali del Museo: sono stati venduti 47.513 volumi. Il libro più venduto è stata la Guida alle Collezioni, seguita dal Catalogo ufficiale. Questi risultati posizionano il Museumshop ai primi posti delle statistiche nazionali del settore. 
“ Quando abbiamo inaugurato il nuovo Museo Egizio ci siamo riproposti di mettere al centro la ricerca scientifica, consapevoli che solo grazie a questa si possano offrire al nostro pubblico contenuti sempre aggiornati - afferma il direttore Christian Greco. - Durante il primo anno il Museo ha tracciato le linee di ricerca per il futuro: lo studio della cultura materiale e le analisi archeometriche connesse; la metastoria del Museo; la ricezione dell’antico Egitto; l’archeologia e lo studio dei contesti. Inoltre siamo tornati in Egitto per condurre la prima campagna di scavo della missione congiunta con il Rijksmuseum van Oudheden e l’Università di Leiden. Siamo felici degli obiettivi raggiunti che sono per noi uno stimolo a continuare su questa strada. Il grande lavoro, la dinamicità e gli ottimi risultati sono stati resi possibili grazie alla professionalità, alla passione e all’entusiasmo di tutta la squadra del Museo Egizio”. 

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la