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MITO DEL LIBRO STA CEPPA, CI FACCIAMO IL NOSTRO TINELLO

L'ultima carica della Brigata Leggera Torinese in difesa del Salone: in fondo alla valle il generale Mottov ha dispiegato i suoi cannoni 
E il Salone? Ah già, ancora il Salone. A Roma è finita come doveva finire, come avevo previsto con disarmante facilità e come la Leon già sapeva stamattina. I torinesi hanno mandato affanculo i milanesi, che volevano l'intera torta lasciando a Torino le briciole e l'incarico di spicciargli la cucina. "Abbiamo detto no a una proposta indecente", è il primo commento dei nostri eroi sulla via del ritorno.
Adesso l'inutile Francis ha pronunciato la nobile frase di circostanza ("Abbiamo provato a favorire un accordo, ma ci sono state troppe rigidità. Avremo due eventi che si fanno concorrenza a 100 chilometri di distanza"), i MiTottimisti la smetteranno di sparare minchiate, e Torino si farà il suo Salone (o tinello), con mezzi propri e con gli editori che non si piegheranno al reclutamento forzato indetto da Motta. Sempre letteratura è: restiamo come l'Aretino Pietro, con una mano davanti e l'altra dietro.
Mo' me la prendo comoda - perché scaldarsi per tali ovvietà? - e con calma, se mi viene, scrivo ancora qualcosa. O magari no, sono stufo marcio. Voi intanto sellate i cavalli. Comincia l'ultima carica della Brigata Leggera. Che fu, mi piace sottolinearlo, uno degli episodi più eroici e più stupidi della storia militare di tutti i tempi e di tutti i paesi.

Bonus track 1: "La carica della Brigata Leggera" di Alfred Tennyson

Mezza lega, mezza lega
avanti, una mezza lega,
nella valle della Morte
cavalcarono tutti i seicento.
" Avanti la Brigata Leggera !
Avanti contro quei cannoni ! " disse.
Nella valle della Morte
cavalcarono i seicento.

" Avanti la Brigata Leggera ! "
C'era qualcuno sgomento?
No, anche se i soldati sapevano
che qualcuno aveva sbagliato.
Loro non fecero domande,
loro non si chiesero perchè,
loro non fecero altro che farlo e morire.
Nella valle della Morte
cavalcarono i seicento.

Cannoni alla loro destra,
cannoni alla loro sinistra,
cannoni davanti a loro
sparavano e tuonavano;
tempestati da palle e proiettili,
cavalcarono coraggiosamente dritti
nelle mandibole della Morte,
nella bocca dell'Inferno
cavalcarono i seicento.

Lampeggiarono le sciabole sguainate,
brillarono roteando in aria,
sciabolando i cannonieri,
caricando un esercito, mentre
il mondo era stupito.
Immersi nel fumo della batteria
irruppero attraverso la linea;
russi e cosacchi
vacillanti per i colpi
cedettero e fuggirono.
Poi tornarono, ma no,
non i seicento.

Cannoni alla loro destra,
cannoni alla loro sinistra,
cannoni dietro di loro
sparavano e tuonavano;
tempestati da palle e proiettili,
mentre cavalli ed eroi cadevano,
loro che si erano battuti così bene
vennero nelle mandibole della Morte,
di ritorno dalla bocca dell'Inferno,
tutto quello che rimaneva di loro,
che rimaneva dei seicento.

Quando può svanire la loro gloria ?
Oh, la folle carica che fecero !
Tutto il mondo stupì.
Onore alla carica che fecero !
Onore alla Brigata Leggera,
ai nobili seicento.


Bonus track 2: quanto ci rimettiamo


Poiché sicuramente salterà su qualche genio a dire machissenefrega del Salone, cito soltanto un dato: l’impatto economico complessivo generato dal Salone ammontava a circa 52 milioni di euro, di cui 20 milioni per la spesa diretta e 32 per effetti indiretti e indotti. Buscolini, per signoroni come noi

Commenti

  1. consiglio anche la visione di I 600 di Balaklava. Film non stupendo, ma titoli di testa animati da George Dunning nello stesso stile (e negli stessi anni) di Yellow Submarine

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  2. Sono probabilmente un incolto, ormai anziano e in fase di rottamazione, ma nessuno che ricordi e dia merito s quanto il democristiano Rolando Picchioni ha fatto per difendere l'istituzione del Salone del Libro di Torino? Rimango convinto che malgrado i suoi limiti ha difeso e dato al Salone ben più di quello che ha preso, ma l'invidia dei nuovi politici ignoranti e delle lobby nonché dei "salotti buoni" ha scelto di cambiare perché il buon Picchioni non era più funzionale al Sistema.Onore al merito di chi ha lavorato con Rolando Picchioni affinché il Salone crescesse e diventasse una delle tante perle di Torino. Quella perla che adornerà la collana al collo della Signora Milano, specializzata in vendite e incapace di lavorare con passione indefessa come l'Operaio Torino, capace di produrre e dare con generosità, anzi si direbbe oggi regalare e far godere altri per la incapacità fisiologica di guadagnare dai suoi indefessi ed eroici sforzi. Purtroppo la natur ci ha fatti così!

    RispondiElimina

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