Passa ai contenuti principali

UNA FIABA DI NATALE: IL GRINCH A TORINO


C'è un Grinch a Torino?
Cari piccini, sedetevi attorno a nonno Gabo che vi racconta una fiaba di Natale.

Come voi sapete, da qualche giorno in piazza d'Armi è aperto il cantiere del Villaggio di Babbo Natale: è un progetto (ideato da Carmelo Giammello, già scenografo dello Stabile di Torino, con la collaborazione dell’artista Richi Ferrero e la direzione di produzione di Roberto Sabbi e Paolo Quirico), ospitato sull'area di proprietà del demanio militare. I costi superano i 2 milioni di euro e sono stati coperti interamente con risorse private. Gli organizzatori sperano di rientrare delle spese con gli incassi: si aspettano almeno 300 mila visitatori. Niente soldi pubblici. Rischio d'impresa.

Gli ideatori del Villaggio di Babbo Natale con il plastico del loro progetto
I lavori fervono. Vorrebbero inaugurare il 25 novembre e tenere aperta la struttura (temporanea) fino all'8 gennaio. Ma è subito capitato un "contrattempo": giovedì scorso esce la notizia sui giornali, e subito in cantiere arrivano i vigili che ordinano di bloccare tutto. "Senza motivazione scritta", sostengono i responsabili del progetto, che affermano anche di avere tutte le autorizzazioni del caso. In effetti, dopo qualche concitata telefonata in Comune, c'è la retromarcia: nulla osta alla ripresa dei lavori. Intanto, però, lo scherzetto è costato cinquemila euro buttati via: le paghe degli operai e l'affitto delle attrezzature per un giorno di fermo.

Di per sé, già suona male. Mandare in giro i vigili a ufo mi pare una bischerata. Ma poi c'è il racconto degli organizzatori. Il racconto delle vicissitudini affrontate per realizzare il loro "Sogno del Natale". E il racconto sembra la storia del Grinch. Avete presente? Il cattivone verde che ruba il Natale. Quello dei cartoon americani e del film con Jim Carrey.

Formalmente, mi dicono gli organizzatori, loro hanno persino il patrocinio (ovviamente gratuito) del Comune, rilasciato dalla giunta precedente e di recente confermato dalla nuova gestione, dopo vari anfanamenti e infiniti solleciti che non riassumo per non tediarvi; mi garantiscono comunque di avere di recente avuto il destro di accennare al progetto con Appendino e con gli assessori Sacco e Leon, che l'avrebbero apprezzato, almeno verbalmente; purtroppo, sostengono, a Palazzo Civico si sarebbero scontrati negli ultimi mesi con la sorda e alacre opposizione di un potentissimo funzionario - arieccoce... - che li avrebbe a loro dire osteggiati in ogni maniera. Compreso, sospettano, lo scherzetto dei vigili urbani.

Va detto che quelli del Villaggio di Babbo Natale hanno gravemente peccato. Non hanno partecipato al famoso bando per le attività natalizie. I tempi non lo consentivano: "Il bando scadeva il 14 ottobre, ma il 5 è stato invalidato e ripubblicato il 7; e quando sarebbero partiti i lavori?". In effetti, non tiri su un villaggio di diciassettemila metri quadrati e rotti in un weekend. Così hanno deciso di rompere gli indugi e fare da sé, rinunciando a chiedere a Palazzo Civico la concessione di un'area pubblica. Con in tasca - asseriscono - le autorizzazioni necessarie, hanno ottenuto l'ospitalità dell'Esercito, che gli ha messo a disposizione la porzione di piazza d'Armi di propria esclusiva pertinenza. Ma subito sono intervenute le sturmtruppen municipali a imporre il temporaneo ed estemporaneo stop. Vassapere: magari a qualcuno in Comune gli brucia il culo che il Villaggio di Babbo Natale gli offuschi il bando del Natale coi fiocchi. E se poi nessuno partecipa? 
Gli Appendino's boys hanno sancito che "dal 1 novembre non sarà più possibile autorizzare singole specifiche iniziative che insistono su area pubblica, ma tutte le proposte che animeranno la città, prima e durante le festività natalizie, saranno affidate tramite procedura di evidenza pubblica a un unico soggetto organizzatore". Peccato: il Villaggio non "insiste" su un'area del Comune, ma del demanio militare. Altra parrocchia. 
In realtà il vero casus belli pare essere l'eventuale presenza di un "mercatino" nel Villaggio di Babbo Natale: fosse mai che il vincitore del bando comunale un domani lo consideri concorrenziale. Vade retro, concorrenza. Abbasso il libero mercato, e pure il libero mercatino. 
In effetti le attività commerciali, anche su aree private, devono essere autorizzate dal Comune. Quindi magari l'appiglio legale c'è. E meno male. Vorrei ancora vedere che lorsignori si muovessero totalmente a muzzo, come dittatorelli delle banane, senza lo straccio di un qualche codicillo che autorizzi formalmente la pubblica amministrazione ad agire come ha agito. Ci mancherebbe altro: se nella vicenda si adombrasse un abuso di potere, sarebbe materia per la procura della Repubblica, non per uno scrittorello di fiabe di Natale. Ma - se anche tutto è legale, come mi auguro vivamente - non mi piace lo stesso. Non mi piace perché non è questa l'idea che ho dei rapporti tra amministratori e cittadini. 
E in certe faccende - dove burocrazia e sottogoverno si mescolano in una poltiglia disgustosa - manco mi ci voglio addentrare. Mi annoiano. Né intendo fare il nome del "potentissimo funzionario": non è importante né troppo misterioso, e a me rovinerebbe l'incanto. Non vale la pena.
Io preferisco immaginarmi il Grinch, verdeggiante nella sua cupa caverna, che briga per rovinare il Natale ai bambini di Torino. E' più divertente. Fa più fiaba.
E poi dentro sono rimasto un fanciullino, e vorrei lasciare una speranza anche per il Grinch. Il Grinch fa il cattivone perché è arrabbiato e solo, mentre anche lui avrebbe bisogno di un po' d'amore. Che lo spirito del Natale futuro sia con te, vecchio Grinch municipale.  



Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da