Il coraggio, uno, se non ce l'ha, mica se lo può dare. Quindi sapevo di fare un viaggio a vuoto, stasera, andando al Collegio Artigianelli dove da giorni era annunciato con squilli di trombe e rulli di tamburi l'incontro della "Sindaca con le cittadine e i cittadini della Circoscrizione 1". Tirava una brutt'aria, i dipendenti della Fondazione Musei a rischio licenziamento annunciavano proteste, i commercianti pure, e poi c'erano le cittadine e i cittadini scontenti per le foglie secche nei viali e per i clochard che pisciano in strada e per la Ztl a oltranza e per la chiusura dell'Oftalmico e per i blocchi della circolazione e per le auto parcheggiate sulle piste ciclabili e insomma, fra selfie e cazzi amari il barometro dava sui cazzi amari.
Morale della favola: donna Abbondia ha preferito restarsene a casa. Vabbè, tra il pubblico inferocito girava voce che fosse a spassarsela al Regio, diceria sdegnosamente respinta dall'assessore Unia il quale, alla domanda degli inferociti dove fosse allora donna Abbondia, rispondeva con scintillante trasparenza "cavoli suoi".
Che stesse a delibare la musica sublime di Puccini o a godere delle gioie domestiche, donna Abbondia ha preferito mandare al posto suo, all'incontro periglioso, quattro scudi umani nelle sventurate persone del vicesindaco (o essendo il vice della sindaca si deve dire vicesindaca?) Montanari e degli assessori Giusta, Patti e per l'appunto Unia.
Giustificazione ufficiale dell'augusta assenza: ragioni di "opportunità" considerato il periodo elettorale. Quindi il sindaco no, sennò è propaganda; però vicesindaco e assessori sì. Ovvìa, sa di perculamento lontano un miglio. Il pubblico non ha gradito, ci sono stati strilli e strepiti e grida ostili e le solite delicatessen tipiche dei teatri di varietà quando si scopre che la vedette tanto attesa ha dato buca ed è stata rimpiazzata con un numero acrobatico di ginnasti bulgari.
Poi un po' gli animi si sono chetati e gli inferociti hanno rivolto agli scudi umani le domande e le proteste che avevano in serbo per donna Abbondia; e gli scudi umani hanno risposto, replicato, precisato.
Poiché, a differenza di molti miei contemporanei, detesto parlare di ciò che non conosco, non riferirò degli argomenti affrontati sui quali non ho specifica competenza.
Segnalo invece che l'assessore Giusta ha fatto un annuncio: sostiene che per il Giardino Sambuy, di fronte a Porta Nuova, partirà un progetto di riqualificazione proposto dall'associazione Giardino Forbito, che sarà però "integrato con alcune realtà di artisti di strada e studenti del Conservatorio per farne - parole di Giusta - un tempio della musica e il biglietto di presentazione della città per chi arriva alla stazione". Speruma.
Ma le dichiarazioni più ghiotte e variegate in materia di cultura e turismo le ha largite il vicesindaco/a Montanari. Ecco un lesto sunto.
1) Montanari ha assicurato ancora una volta che la biblioteca della Gam non chiuderà (difatti la Regione ha stanziato 350 mila euro all'anno per salvarla) e che dei ventotto esuberi della Fondazione Musei "nessuno sarà lasciato a casa". Non ha spiegato come e con quali soldi conta di raggiungere tale obiettivo, soprattutto se chiuderà il Borgo Medievale e l'anno prossimo non ci sarà più il contributo straordinario di un milione gentilmente anticipato dalle fondazioni bancarie; ma registro con grande piacere l'esplicito e solenne impegno.
2) Il vicesindaco/a (o forse è meglio scrivere vicesindac*? Fatemi sapere) ha affermato che "una città come Torino non può vivere solo di turismo", e su questo non ci piove. Ha aggiunto che "andare in giro a dire che la città sta morendo fa male a tutti", e anche su questo non ci piove ma soltanto nella prospettiva sciamanica per cui le cose basta non dirle perché non accadano.
3) A chi protestava per i tagli alla cultura e la cancellazione di molti eventi il vicechiarabella Montanari, che è un professore del Poli e di conseguenza ha sempre un andi piuttosto professorale, ha replicato sventolando alcuni fogli dove, ha proclamato, "sono elencati almeno duecento eventi che organizziamo quest'anno". Temo che il vicechiara sia male informato: sospetto infatti che il papiro sventolato altro non fosse che il buffo fascicoletto di "Eventi a Torino" dove l'ufficio stampa del Comune ha copiaincollato sì circa 230 eventi, organizzati però soltanto in minima parte direttamente dal Comune, e nella stragrande maggioranza da altri che poco o nulla hanno a che spartire con la civica amministrazione: imprenditori privati, fondazioni culturali, associazioni, circoli, addirittura altri Comuni della cintura. Da chiunque, insomma. Pertanto il professor Montanari mi perdonerà se gli rubo il mestiere e sottolineo in blu la sua affermazione "duecento eventi che organizziamo quest'anno". L'esatta dizione sarebbe "che organizzano quest'anno". O, semmai, "che in minima parte anche noi organizziamo quest'anno". A ciascuno il suo.
4) Infine il vicesindac*o/a ha dichiarato che "il turismo a Torino è in aumento e aumentano i visitatori dei musei". Non dispongo ancora dei dati definitivi sull'andamento turistico del 2017 - e sospetto di non essere il solo sprovvisto di dati certi. Dispongo invece, guarda caso, di dati certi sulle presenze nei musei. Si tratta di dati definitivi, ufficiali e non contestabili né contestati, e di pubblico dominio. Dovrebbe conoscerli anche Montanari.
Vi spiego in breve, poi andiamo nel dettaglio. I quattro musei civici affidati alle pericolanti cure della Fondazione Torino Musei (Palazzo Madama, Gam, Borgo Medievale e Mao) nel 2017 hanno perso 193 mila visitatori rispetto al 2016 (scendendo da 809 mila a 616 mila). Il fatto che gli altri musei, che sfuggono all'oculata gestione del Comune, abbiano avuto un risultato migliore rispetto ai civici dovrebbe far riflettere, anziché inorgoglire Montanari. Ma gli exploit dei nostri blockbuster - tipo Egizio, Cinema, Reali, Venaria - non bastano a inverare l'azzardata dichiarazione di Montanari secondo il quale nel 2017 le presenze nei musei torinesi sarebbero aumentate.
Carta canta e villan dorme: facciamo i conti. I Musei Reali nel 2017 hanno guadagnato 46.582 visitatori (passando da 314.195 a 360.777), il Cinema è cresciuto di 30 mila (da 690 mila a 720 mila), l'Egizio ne ha persi 6818 (è sceso da 852.065 nel 2016 a 845.247 nel 2017), il Castello di Rivoli è cresciuto di 10 mila (da 106 mila a 116 mila). Il dato di Venaria non è comparabile, poiché non è basato sui singoli visitatori, bensì sui biglietti staccati (1.039.657 nel 2017 contro 984.899 nel 2016) che possono essere più di uno per visitatore, a seconda delle mostre visitate: però direi che è più che generoso ipotizzare che l'aumento di 54.758 biglietti possa equivalere a un più 20 mila visitatori. Aggiungiamo, per completezza, il più 5 mila visitatori registrato quest'anno dal Museo dell'Auto, che sono comunque più di quelli che sono andati al Capodanno sfigato dell'Isozaki.
E tiriamo le somme: 46.582 + 30.000 + 10.000 + 20.000 + 5000 - 6818 = 104.764 visitatori in più nel 2017 nei principali musei di Torino e cintura, esclusi i quattro musei civici. I quali musei civici, come più volte ricordato, hanno perso nello stesso periodo la bellezza di 193 mila presenze. Riconti alla mano: 193 mila visitatori perduti dai musei civici, e 104 mila (anzi, arrotondiamo a 105 mila, voglio essere generoso) guadagnati dai musei non gestiti dal Comune, mi dà una perdita netta di 88 mila visitatori in tutti i principali musei di Torino nel 2017 rispetto al 2016, quando peraltro la Gam già dava segni di cedimento.
Allora, egregio professor Montanari, a noi. Lei stasera ha dichiarato, di fronte a un centinaio almeno di testimoni, che a Torino "aumentano i visitatori nei musei". Lei insegna al Politecnico, quindi presumo che sappia far di conto. Certo meglio di me che al liceo non sono mai riuscito a prendere un 6 in matematica e mi salvavo sempre (o quasi) con il voto di consiglio. Pertanto mi risponda: come le è venuto in mente di sparare così a freddo una simile stratosferica minchiata?
Non voglio credere che lei, un professore universitario, nonché architetto e vicecomevoletevoi, perda il suo tempo e la sua dignità a perculare un centinaio di contribuenti incazzati, che oltretutto le pagano lo stipendio sia come pubblico amministratore, sia come docente. Pertanto devo ritenere che, come al solito, sia colpa degli uffici che l'hanno male informata. Da cittadino attivo e collaborativo dichiaro fin d'ora la mia totale e gratuita disponibilità a informarla fedelmente su queste materie, qualora in futuro lo ritenesse necessario, Ma per favore, le bugie no. Mal s'addicono al suo ruolo. Non di politico, s'intende. Di professore universitario.
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