Passa ai contenuti principali

"FROCIE CONTRO LOVERS": IL SOLITO FILM AL MASSIMO

Una delle scritte sulla facciata del Massimo
Com'è tradizione, anche quest'anno alla vigilia di Lovers qualche antagonista armato di spray s'è preso la briga e di certo anche il gusto di andare a scrivere slogan contro il Festival sulla facciata del Massimo. La facciata viene regolarmente ripulita, le scritte cancellate, e il conto (circa duemila euro) finisce sul budget del Festival. In passato le scritte contestavano la collaborazione del Tglff con l'ufficio culturale dell'ambasciata di Israele; adesso la collaborazione è cessato, le scritte no. In mancanza di spunti specifici, gli antagonisti si premurano di comunicare che sono genericamente contro Lovers. Anzi, che sono "Frocie contro il Lovers". Qualcuno più esperto di me mi spiega che il termine "Frocie" rappresenterebbe (oltre al plurale di "frocia" in una concezione antagonista dell'ortografia) un gruppo antagonista gay che non apprezza la collaborazione di Lovers con il Coordinamento del Pride. In effetti nelle altre scritte sulla facciata del Massimo ci dicono che sono "Frocie in lotta" e "Frocie incivili". 
Le scritte un rigurgito omofobo. Su questo piano i tradizionali indignati al momento brillano da tempo per la loro assenza. Anche oggi pomeriggio all'audizione dei vertici del Festival davanti alla Commissione cultura tutto è filato liscio ben oltre i limiti della noia. L'unico frisson, almeno sul versante sintattico, lo ha regalato il presidente Minerba con un brillante "morse" inteso come passato remoto di "morire". Irrilevanti le domande dei pochi commissari presenti. Mancavano i rappresentanti del centrodestra. 
E agli eventuali aspiranti moralizzatori è probabilmente sfuggita, nel programma di quest'anno, a sezione "Porn Lovers"

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la