Han firmato: li ho visti stamane, convenuti da tutti i partiti; han promesso aiuti infiniti: la cultura si salverà.
Stamattina ero al cinema Massimo per l'incontro con i candidati alle Regionali, organizzato dall'Agis, Agenzia Generale dello Spettacolo. Rispetto ai due precedenti, (mi riferisco a quello del 9 dicembre e a quello del 12 febbraio), non è cambiato molto. Semmai è cambiato in peggio. La mia opinione l'ho scritta proprio stamattina su TorinoSette. Siamo messi malissimo. Mentre ci si incontra, e i candidati promettono e s'impegnano, la situazione degenera. Il mancato pagamento dei contributi da parte della Regione, di chiunque sia la colpa, rischia di affossare il settore produttivo della cultura prima che il nuovo governo del Piemonte possa fare alcunché. Sento solo ripetere il grido di dolore: "Non sappiamo come pagare gli stipendi, le banche non ci fanno più credito, in cassa non è rimasto un soldo...". Ne ho parlato con qualche politico: sostengono che si tratta di una manovra elettorale. A giudicare dalla preoccupazione che s'avverte, tangibile, fra gli operatori, direi che si tratta piuttosto di un'emergenza devastante.
Ragion per cui sarà il caso che chi deve intervenire intervenga, elezioni o no.
Sul dopo elezioni, invece, state tranquilli che andiamo a vivere nel paese del latte e miele. Ammesso che crediate alle solenni affermazione di tutti i candidati, che senza eccezione hanno sottoscritto il documento preparato dall'Agis con le richieste fondamentali del settore. Non si è detto, stamattina, molto di più. Ho apprezzato che alcuni candidati abbiano richiamato un'altra esigenza - davvero ineludibile - che il documento manco contempla: il settore cultura dovrà essere seguito non soltanto dall'assessorato alla Cultura. E' necessario un impegno congiunto con altri assessorati, a cominciare da quello del Lavoro. Se è vero, com'è vero, che la cultura è impresa, e genera reddito e occupazione, non si vede perché non debba godere delle stesse attenzioni riservate ai metalmeccanici.
Tra gli interventi, mi è piaciuto quello di Marco Grimaldi (Sel) perché ha osato dire l'indicibile: ovvero che il problema della cultura non sono soltanto le strutture, le leggi e i finanziamenti, ma sta anche nella personalità degli assessori. Consegno alla storia la sua frase calda: "Non mi interessa un assessore che si fa i selfies con il personaggio famoso; e nemmeno quello che fa il direttore artistico". Così Coppola e Braccialarghe sono serviti, imparzialmente.
Alcuni candidati, più seri, hanno anche tolto ai presenti (affamatissimi) l'illusione che i soldi possano in futuro arrivare a fiumi. Il bilancio della Regione è un baratro senza fondo, sarà meglio rendersene conto.
In genere, comunque, mi sono parsi, almeno a parole, bene intenzionati. Con qualche stravaganza, e qualche insufficienza.
Stravagante, per esempio, l'idea di Roberto Guenno, in pectore assessore alla Cultura di un'eventuale giunta M5S. Intervento interessante, il suo, finché non gli è slittata la frizione sul tema, caro ai movimentisti, della democrazia sul web. Per valutare il gradimento delle proposte culturali da parte dei cittadini (in realtà lui dice "valutare il feedback"), Guenno ha in mente un sistema di valutazione on line: tu vedi uno spettacolo (o magari non lo vedi, aggiungo io: chi può dirlo?) e poi vai su internet e gli dai un voto. Io ho domandato a Guenno come potrà votare mia mamma, vispa ottantenne che frequenta il Regio e i teatri ma che non sa usare manco gli sms. Guenno mi ha risposto che si possono organizzare corsi di alfabetizzazione informatica. Beh, in questo paese dovremmo, prima, organizzare per l'80% della popolazione seri corsi di alfabetizzazione e basta. Ma aspetto impaziente l'arrivo, davanti a casa di mammà, del furgone cellulare che deporterà la signora Ferraris in un campo di rieducazione informatica.
Insufficiente, invece, l'intervento di Giovanni Maria Ferraris, dei Moderati. Ho avuto la netta impressione che non si fosse preparato, non avesse letto il documento e andasse a tentoni. Sembrava me quando mi interrogavano di matematica. Con la differenza che ai miei tempi se non avevo aperto il libro non potevo rispondere "Prof, non ho studiato un cazzo, ma mi riservo di intervenire dopo aver approfondito la materia". Il Pinto (il mio sfortunato prof di mate) mi avrebbe sbranato. Ma stamattina al Massimo non c'era nessun prof di mate, e Giovanni Maria poteva limitarsi a quella risposta che io non potevo dare al Pinto. Mica era obbligato ad andare alla lavagna. A volte proprio non capisco cosa gli passi per la testa, a sti ragazzi.
Ad ogni modo, ecco qui il documento dell'Agis che i candidati hanno firmato impegnandosi a realizzarne i vari punti. Almeno, se non lo faranno, ci sarà una firma a richiamarli all'ordine. Con tutto che abbiamo visto in altre occasioni quanto valgano i contratti firmati nell'imminenza del voto. Ad ogni modo, mi risultano le firme di Luca Cassiani, Monica Cerutti, Michele Coppola, Marco D'Acri, Giovanni Maria Ferraris, Mauro Filingeri, Davide Gariglio, Marco Grimaldi, Roberto Guenno, Mauro Laus, Giampiero Leo, Piera Levi Montalcini, Gianna Pentenero, Marco Scarabosio, Andrea Tronzano. Questi mi sono appuntato. Se ce ne sono altri che ho dimenticato, non è un comblotto.Ditemelo e vi aggiungo volentieri. L'importante è che poi manteniate. Altrimenti vi scasserò i cabasisi per cinque anni.
La platea di stamattina: la Sala 2 del Massimo era quasi sold out |
Ragion per cui sarà il caso che chi deve intervenire intervenga, elezioni o no.
Sul dopo elezioni, invece, state tranquilli che andiamo a vivere nel paese del latte e miele. Ammesso che crediate alle solenni affermazione di tutti i candidati, che senza eccezione hanno sottoscritto il documento preparato dall'Agis con le richieste fondamentali del settore. Non si è detto, stamattina, molto di più. Ho apprezzato che alcuni candidati abbiano richiamato un'altra esigenza - davvero ineludibile - che il documento manco contempla: il settore cultura dovrà essere seguito non soltanto dall'assessorato alla Cultura. E' necessario un impegno congiunto con altri assessorati, a cominciare da quello del Lavoro. Se è vero, com'è vero, che la cultura è impresa, e genera reddito e occupazione, non si vede perché non debba godere delle stesse attenzioni riservate ai metalmeccanici.
Tra gli interventi, mi è piaciuto quello di Marco Grimaldi (Sel) perché ha osato dire l'indicibile: ovvero che il problema della cultura non sono soltanto le strutture, le leggi e i finanziamenti, ma sta anche nella personalità degli assessori. Consegno alla storia la sua frase calda: "Non mi interessa un assessore che si fa i selfies con il personaggio famoso; e nemmeno quello che fa il direttore artistico". Così Coppola e Braccialarghe sono serviti, imparzialmente.
Alcuni candidati, più seri, hanno anche tolto ai presenti (affamatissimi) l'illusione che i soldi possano in futuro arrivare a fiumi. Il bilancio della Regione è un baratro senza fondo, sarà meglio rendersene conto.
In genere, comunque, mi sono parsi, almeno a parole, bene intenzionati. Con qualche stravaganza, e qualche insufficienza.
Stravagante, per esempio, l'idea di Roberto Guenno, in pectore assessore alla Cultura di un'eventuale giunta M5S. Intervento interessante, il suo, finché non gli è slittata la frizione sul tema, caro ai movimentisti, della democrazia sul web. Per valutare il gradimento delle proposte culturali da parte dei cittadini (in realtà lui dice "valutare il feedback"), Guenno ha in mente un sistema di valutazione on line: tu vedi uno spettacolo (o magari non lo vedi, aggiungo io: chi può dirlo?) e poi vai su internet e gli dai un voto. Io ho domandato a Guenno come potrà votare mia mamma, vispa ottantenne che frequenta il Regio e i teatri ma che non sa usare manco gli sms. Guenno mi ha risposto che si possono organizzare corsi di alfabetizzazione informatica. Beh, in questo paese dovremmo, prima, organizzare per l'80% della popolazione seri corsi di alfabetizzazione e basta. Ma aspetto impaziente l'arrivo, davanti a casa di mammà, del furgone cellulare che deporterà la signora Ferraris in un campo di rieducazione informatica.
Insufficiente, invece, l'intervento di Giovanni Maria Ferraris, dei Moderati. Ho avuto la netta impressione che non si fosse preparato, non avesse letto il documento e andasse a tentoni. Sembrava me quando mi interrogavano di matematica. Con la differenza che ai miei tempi se non avevo aperto il libro non potevo rispondere "Prof, non ho studiato un cazzo, ma mi riservo di intervenire dopo aver approfondito la materia". Il Pinto (il mio sfortunato prof di mate) mi avrebbe sbranato. Ma stamattina al Massimo non c'era nessun prof di mate, e Giovanni Maria poteva limitarsi a quella risposta che io non potevo dare al Pinto. Mica era obbligato ad andare alla lavagna. A volte proprio non capisco cosa gli passi per la testa, a sti ragazzi.
Ad ogni modo, ecco qui il documento dell'Agis che i candidati hanno firmato impegnandosi a realizzarne i vari punti. Almeno, se non lo faranno, ci sarà una firma a richiamarli all'ordine. Con tutto che abbiamo visto in altre occasioni quanto valgano i contratti firmati nell'imminenza del voto. Ad ogni modo, mi risultano le firme di Luca Cassiani, Monica Cerutti, Michele Coppola, Marco D'Acri, Giovanni Maria Ferraris, Mauro Filingeri, Davide Gariglio, Marco Grimaldi, Roberto Guenno, Mauro Laus, Giampiero Leo, Piera Levi Montalcini, Gianna Pentenero, Marco Scarabosio, Andrea Tronzano. Questi mi sono appuntato. Se ce ne sono altri che ho dimenticato, non è un comblotto.Ditemelo e vi aggiungo volentieri. L'importante è che poi manteniate. Altrimenti vi scasserò i cabasisi per cinque anni.
Proposte dell’AGIS
Piemonte, al prossimo Governo regionale.
Nuove strategie per
il Settore dello Spettacolo. (Cinema,
Teatro, Danza, Spettacolo Viaggiante, Circo, Musica)
Condizione e premessa fondamentale ed imprescindibile allo sviluppo di
tutto il comparto culturale piemontese ed in particolare a quello del settore
dello Spettacolo operante nella
nostra regione, risulta il riconoscimento delle nostre attività quali Imprese Culturali, in quanto attività
che investono in gran parte risorse proprie ed in grado di generare ingenti
ricadute economiche ed occupazionali sul territorio, sia direttamente ma anche
indirettamente attraverso il sostegno di tutto l’indotto che vive grazie alla
presenza delle nostre strutture (basti pensare al settore del commercio ed alla
miriade di negozi che nascono nei pressi di un insegna cinematografica o
teatrale).
La richiesta di riconoscimento della qualifica di Impresa Culturale va
inoltre di pari passo con la nostra necessità di poter avere delle linee di
sviluppo almeno triennali che ci rendano accessibili i fondi europei
finalizzati ai progetti di reti di imprese, ai progetti creativi ed ai progetti
di adeguamento ed innovazione delle strutture.
Si richiede ai candidati al Consiglio regionale del Piemonte di impegnarsi
a:
-
Affrontare il
tema della cultura entro una visione di governance complessiva, tale da
definire entro i primi 100 giorni una precisa agenda di priorità, convocando
entro tale scadenza i tavoli a ciascuna di esse dedicati, con la presenza dei
responsabili della politica e dell'amministrazione regionale e i rappresentanti
delle imprese
-
Varare, entro
il primo anno di legislatura, una nuova Legge regionale, articolata nei vari
Settori dello Spettacolo e che distingua con chiarezza i soggetti professionali
da quelli amatoriali e che produca un nuovo quadro normativo, con regole certe
e trasparenti.
-
Sostenere
strumenti e progetti per diffondere maggiormente la partecipazione alle varie
attività dello Spettacolo in tutto il territorio piemontese, rivolto a fasce di
pubblico differenziate ed alle diverse aree geografiche della regione.
-
Sostenere la
professionalità dei lavoratori dei diversi settori dello Spettacolo, con
attenzione alle nuove generazioni. Riconoscere e incentivare l’innovazione nelle
strutture, nelle forme organizzative e nella ricerca in campo culturale.
-
Realizzare un
forte piano di sviluppo attraverso un programma di formazione sulle modalità e
sui linguaggi dello Spettacolo, articolato in azioni che prevedano lo scambio e
l’arricchimento reciproco tra gli operatori Pubblici e Privati e in stretta
relazione con il sistema scolastico regionale.
-
Costituire
una cabina di regia tra i vari
Assessorati competenti, che consenta di supportare le Imprese nell’acquisizione
di Fondi Europei, attraverso un’azione di complementarietà e di
compartecipazione ai progetti.
-
Garantire
stanziamenti congrui a favore del settore Spettacolo e assumere l'impegno a
garantire tempi certi di assegnazione e
erogazione dei contributi previsti, estinguendo entro l'anno i
contributi relativi al 2012 e al 2013.
I sottoscritti candidati, s’impegnano ad agire in conformità a quanto
previsto nel suddetto programma di proposte.
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