Alessandro Isaia nuovo segretario generale |
E daje e daje, il buon Alessandro è riuscito a riconquistarsi una poltrona al sole della cultura cittadina, dopo l'esperienza da expat prima a Milano e dal 2017 alla Fondazione Artea di Cuneo, carica ottenuta - si insinuò all'epoca - anche in virtù dell'interessamento di Francesca Leon, sua buona amica ed ex collega all'Abbonamento Musei. Va però precisato subito che Isaia non è un pivello senz'arte né parte: il suo curriculum (vedi sotto) è rispettabilissimo, e anche ad Artea non ha demeritato.
Diciamo che il suo ritorno è stato travagliato. Si era candidato già alla fine del 2016 alla direzione del Museo del Cinema, dopo la defenestrazione di Alberto Barbera, piazzandosi nella short list dei sei finalisti. Ma come ognuno ben sa quel primo bando finì a puttane, con il niet dei grillini alla nomina del prescelto Alessandro Bianchi, e tutti i malestri che ne seguirono.
Pochi mesi dopo quell'incidente di percorso, nel maggio del 2017 Isaia ottiene la nomina alla direzione di Artea, che i malevoli interpretano come una sorta di risarcimento in attesa di tempi migliori.
L'occasione giusta sembra arrivare, alla fine dell'anno scorso, con la direzione del Circolo dei Lettori: Isaia è in lizza fino all'ultimo, nome assai gradito al Comune (combinazione) che però nel Circolo ha pochissima voce in capitolo. Alla fine la spunta la Loewenthal, grazie anche all'atteggiamento della Regione che decide di non influire sulla nomina e lasciare via libera a una figura di indubbio valore culturale, benché su posizioni politiche non allineate alla giunta Cirio.
Stavolta, per la poltrona della Fondazione Cultura problemi non ce ne sono stati: la Fondazione è esclusivo territorio comunale e il bando è stato una pura formalità. Nella gran confusione dell'emergenza virus non si è neppure saputo come fosse costituita la commissione esaminatrice. La cosa però non ha importanza, purché si riconosca ciò che da sempre sostengo, ovvero che i bandi sono manfrine ridicole montate a beneficio del popolo credulone. Ciò che conta è che, stavolta, la nomina ha un suo perché: Isaia, indipendentemente da simpatie e sponsorizzazioni politiche, è un professionista con esperienze che lo abilitano al compito che dovrà svolgere. E, considerati i tempi grami e troppi precedenti deprecabili, mi pare un risultato quasi miracoloso.
Lo attende un lavoro quasi disperato: partecipare con la Fondazione alla ricostruzione del tessuto culturale della città dopo la devastazione del coronavirus. Che la forza sia con lui.
Il curriculum del nuovo segretario generale
Alessandro Isaia, 49 anni, torinese, laureato in Architettura, master alla Normale di Pisa in Sistemi di gestione e comunicazione applicati ai Beni Culturali, nel 2001 entra a far parte del Comitato organizzatore della BIG-Biennale Internazionale dei Giovani Artisti di Torino e nel 2002 diventa manager degli eventi culturali per le Olimpiadi del 2006 e progetta e coordina le Olimpiadi della Cultura, con oltre 150 iniziative tra mostre, concerti, spettacoli di danza e teatro, lirica, perfomances, reading e rassegne cinematografiche.
Diventa poi dirigente dello staff dell’assessore Alfieri, con il compito di coordinare i settori Arti Visive, Cinema e Multimedia. È artefice del progetto ContemporaryArtTorinoPiemonte.
Nel 2008, la Fondazione Torino Musei gli affida la responsabilità del settore Comunicazione, Marketing & Web e la direzione organizzativa di T2-Triennale d’Arte Contemporanea di Torino, curata da Daniel Birnbaum, che si realizza al Castello di Rivoli, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e alla Palazzina Promotrice delle Belle Arti.
Nel 2014, quando la Regione Lombardia decide di avviare il progetto Abbonamento Musei Lombardia Milano ispirandosi al modello piemontese, Alessandro Isaia lascia la Fondazione Torino Musei e diventa project manager dell’Abbonamento Musei Lombardia Milano, occupandosi di gestirne lo studio di fattibilità, la progettazione e la start up. Nel 2017, come ho detto, passa a dirigere la Fondazione Artea.
È docente e formatore in vari master e corsi universitari: Università Cattolica di Milano, Sole24Ore Business School, IED-Istituto Europeo di Design, Università di Torino, Università di Sassari e Università di Cagliari dove insegna Project Management della Cultura.
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