Dunque, riassumiamo i fatti.
Ieri alle 11,06 il Museo Egizio pubblica sui suoi social la seguente notizia: "In ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), dal 6 agosto 2021 è obbligatorio che i visitatori esibiscano il Green Pass corredato da un valido documento di identità per accedere al Museo Egizio. Le disposizioni non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti con certificazione medica specifica".
Niente di straordinario, in un paese normale: c'è una norma di legge, e il Museo la rispetta, come chiunque altro ha il dovere di fare.
E difatti i primi commenti sono logici e positivi. Ma in breve nella savana della rete l'odore del sangue mediatico attrae sciami di mosche cocchiere, branchi di jene e sciacalli, stormi di avvoltoi; tutti a disputarsi il like sparandola più grossa. Parte la solita tiritera dei libertari alla sciura cesira, in un profluvio di nick immaginifici e di mirabili minchiate: arrivano in massa troll, napalm51, picchiatelli, rancorosi, beccamorti, analfabeti funzionali e di ritorno, disadattati e inadatti, insomma, l'intero circo che ben conoscono i frequentatori dei bassifondi della rete, qui con la variante spettacolare offerta da quelli che manco sanno cos'è il Museo Egizio però devono dire la loro per sentirsi vivi, e quelli che annunciano che all'Egizio non ci metteranno mai piede nella certezza che tale severa rappresaglia metterà in ginocchio l'Egizio medesimo.
Va da sé che si apre pure il dibattito, perché molti si sentono in dovere di rispondere per le rime al profluvio di minchiate; errore in cui incorrono gli animi semplici e generosi, ma pur sempre errore, e dei più gravi. Never feed the trolls è la regola numero uno nel Mondo Nuovo. Ma anche in quello Vecchio era diffusa opinione che con la feccia non si discute. Semplicemente la si ignora.
Morale della favola: sotto il post dell'Egizio si sono finora accumulati (sono le 18,40, passate circa 31ore e mezza dalla pubblicazione) oltre tremila commenti, e continuano a crescere: ciò significa che migliaia di esseri umani, esemplari di quella che ci ostiniamo a definire "Meraviglia del Creato", in un'afosa giornata di fine luglio hanno sprecato e ancora sprecano alcuni istanti della vita - così bella e fuggente - per scrivere una cazzata, o per controbattere a una cazzata. E altri esseri umani, e in ultimo il sottoscritto, gettano al vento altri minuti di vita che non torneranno mai più per riferire su gazzette, siti e blog una piccola storia tanto inutile e ridicola.
Ah, umanità!
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