Con abile colpo di coda, i giapponesi della Cavallerizza hanno segnato un punto prima del fischio finale. I quattro irriducibili benecomunisti asserragliati in Sala Rossa sono riusciti, al penultimo Consiglio comunale, a far passare, e quasi all'unanimità, una delibera che riduce da 10 mila a 3334 le firme necessarie per ottenere un referendum abrogativo cittadino: così sperano di riuscire ad annullare tramite voto popolare il documento approvato a febbraio dallo stesso Consiglio, che dava il via libera al progetto pubblico-privato per il recupero della Cavallerizza.
Ovvìa, uno sconticino del 66,6% non si nega a nessuno, per non fargli morire la speranza in core. Speranza assai flebile, d'accordo: ma pur sempre meglio che niente, e comunque un bel regalo d'addio per non far rimpiangere la consiliatura che troppo lentamente volge al termine.
Nell'articolo di stamattina sul Corriere (che potete leggere a questo link) racconto nel dettaglio motivazioni, procedure ed esiti dell'allegra pantomima. Per chi volesse ancora una volta ripercorrere la farsa che da anni ormai ci tiene compagnia, aggiungo qui sotto (in ordine cronologico, a ritroso) i post che ne rievocano le ultime, gustose puntate:
https://gabosutorino.blogspot.com/2021/06/referendum-cavallerizza-in-mancanza-di.htmlhttps://gabosutorino.blogspot.com/2021/04/ok-alla-candidatura-europea-non-passa.html
https://gabosutorino.blogspot.com/2021/04/gli-ultimi-giapponesi-della-cavallerizza.html
https://gabosutorino.blogspot.com/2021/02/i-turbamenti-dei-giovani-holden-la.html
https://gabosutorino.blogspot.com/2020/11/cavallerizza-6-anni-per-una-scorreggina.html
https://gabosutorino.blogspot.com/2020/05/a-che-punto-e-la-notte-della.html
https://gabosutorino.blogspot.com/2020/02/otto-milioni-di-calci-nel-culo.html
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