Tema: gli spaghetti-western. Svolgimento: scegli il posto - non serve l'Ok Corral, ci accontentiamo del meno esotico teatro Baretti a San Salvario - e l'ora - domani alle 11, che però con l'ora legale sarebbe un perfetto mezzogiorno di fuoco - e il triello può andare in scena. Il triello di Il Buono il Brutto il Cattivo, naturalmente: quello classico. Con Enrico Verra dell'Aiace nel ruolo del moderatore, quindi del Buono, il Biondo-Clint; mentre il Brutto (Tuco-Eli Wallach) e il Cattivo (Sentenza-Lee Van Cliff) sono interpretati da Steve Della Casa e Luca Beatrice, qui sotto effigiati.
Non mi arrischio a specificare chi è il Brutto e chi il Cattivo, per non essere coinvolto nella sparatoria: diciamo che il dibattito è aperto. Ma non mi perderei per niente al mondo il faccia a faccia, domani alle 11 al Baretti, fra Steve e Luca, fratelli diversi come Trinità e Bambino (e qui è meno arduo intuire, per evidenza fisica e pur con qualche incertezza, chi sia Trinità e chi Bambino).
Uno granata da curva, l'altro ultrazebrato; critico di cinema l'uno, d'arte l'altro; ciclista Steve, harleydavidsoniano Luca; e, per quel che oggi conta, pure politicamente lontani, almeno in teoria. Ma accomunati da un'eterodossa visione pop della cultura: commistione fra alto e basso, serio e faceto, sberleffo e accademia, ironia e teoretica.
Domani al Baretti Tuco e Sentenza (o se preferite Bambino e Trinità), moderati dal Biondo, saranno protagonisti (cito) di "una rilettura del western italiano attraverso i suoi oggetti di culto: dal poncho di Clint Eastwood all’amaca di Trinità, dall’armonica di Charles Bronson alla collezione di armi di Lee Van Cleef". L'incontro è organizzato dall'Aiace per il ciclo "Schegge" ed è seguito, per chi vuole, da un brunch alla caffetteria ristorante Qucina (costa 15 euro).
In sostanza, funziona così: si proiettano le scene culto dell'epopea dello spaghetti-western, e Tuco e Sentenza le commentano da par loro, raccontando aneddoti, storie, retroscena di quell'epoca d'oro del cinema italiano. E alla fine se va a magnà.Ma l'appuntamento di domani lo potete anche considerare una croccante anticipazione - un trailer - di ciò che sarà l'imminente Torino Film Festival diretto da Steve Della Casa. Il quale Della Casa, giustappunto, ha arruolato Beatrice nella squadra dei suoi consulenti. E allora, chissà perché, mi vien da chiudere questo post con quel fantastico scambio di battute di "Lo chiamavano Trinità". Bambino: "Un magazzino devastato, due teste spaccate come zucche al sole, un ferito e un uomo castrato, il tutto in due ore, due ore che ti ho lasciato solo! Due ore!". Trinità: "Beh... non mi avevi chiesto di darti una mano?".
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