Ballando con le stelle feat. Lo Russo & Carretta |
È andata bene. E adesso vien facile dire che non poteva che andare bene, il Capodanno in piazza più sicuro della storia. Un profluvio di regole, indicazioni, provvedimenti e decreti che neppure il codice di Giustiniano; medici, infermieri e volontari del soccorso a dozzine; vie di fuga a prova di panico e di cretino; e uno schieramento di forze dell'ordine da grandi manovre, security, vigili urbani, polizia normale, scientifica e digos, carabinieri, finanzieri, vigili del fuoco. Mancavano solo i marò, cavalieri templari e il Csi Miami.
Eh sì, a cose fatte son buoni tutti, a dire che doveva andare bene per forza. Ma posso testimoniare che mentre piazza Castello cominciava lentamente a riempirsi (i controlli ai varchi erano tipo Fort Knox) Lo Russo faticava a nascondere una lieve inquietudine - vabbè, strizza... Ben conscio, il sindaco, che il pur minimo casino sarebbe ricaduto sulla sua testa, e sulla sua fedina penale.
Certo, faceva male al cuore vedere i senza biglietto assiepati alle transenne a metà di via Roma, mentre in piazza alcuni spazi liberi saltavano all'occhio: ma la sicurezza innanzi tutto, a costo di ridimensionare visibilmente la capienza di un'area senz'altro in grado di ospitare più dei 15 mila spettatori ammessi.
Quindi è andata bene, nei limiti consentiti. La musica è tornata in piazza, gestita con professionale prudenza, e credo sinceramente che per quest'anno non si potesse avere di più, considerate le condizioni, anche psicologiche, del post-pandemia in una città che ha pagato duramente il sanfasonnismo e l'improvvisazione degli apprendisti stregoni. E mi astengo pure dal definire "simpatici cazzari" Stefano "Slowhand" Lo Russo - ormai consumato showman, stavolta senza chitarra - e l'assessore Mimmo Carretta, che a mezzanotte ballavano frenetici sul palco al ritmo di Gigi D'Agostino (auguri speciali a lui!), il grande assente-presente di un concertone tutto torinese. Li capisco bene, i due ballerini istituzionali: anche loro sono umani e dovevano in qualche modo smaltire l'adrenalina e la strizza.
Il backstage: riconoscete quel logo? |
Ultimi appunti, da ex critico musicale: bravi tutti, i protagonisti. Ovvia l'eccellenza riconosciuta di Subsonica e Willie Peyote. E altrettanto vale per gli Eugenio in Via Di Gioia, con una menzione speciale per le doti di entertainer di Eugenio Cesario. Ma mi sono piaciute pure le signore - la presentatrice Sara D'Amario, il collettivo Canta Fino A Dieci, Ginevra e Beba - meno note ma all'altezza della situazione. In particolare Beba, rapper torinese in decollo, è una da tenere d'occhio: brava davvero, e con una padronanza del palco davvero notevole.
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