Passa ai contenuti principali

LA PREVALENZA DEL MEDIOCRE


Non c'è dubbio che, prima o poi (più prima che poi), i giornali di carta scompariranno e l'informazione correrà esclusivamente sulla rete. ce ne faremo una ragione: le cose cambiano, e noi cambiamo con esse. Peccato, però: la pagina del giornale, così come la conosciamo, nella sua organizzazione degli spazi a volte offre accostamenti illuminanti, o quantomeno divertenti. Guardate la prima pagina del Corriere Torino di oggi. Un articolo è dedicato alle reazioni sollevate dalla dichiarazione ("Torino non è attrattiva") direttore del Centro di produzione Rai Guido Rossi, e il titolo riporta la piccata replica dell'assessore Purchia: "Ci spieghi quella critica".

Pronti. In attesa delle spiegazioni di Rossi, nella stessa pagina c'è il mio commento intitolato "Perché non siamo più attrattivi". Quando si dice pronta risposta a cortese domanda.

Va da sé che nel mio commento non spiego perché Torino non è più attrattiva secondo Guido Rossi (a quello provvederà lui, eventualmente). Esprimo il mio punto di vista: "I politici mediocri hanno visioni mediocri e si servono di mediocri fidati. La mediocrità chiama altra mediocrità. Un solo mediocre al comando non è bastevole – in quanto mediocre – a dilapidare una grande eredità, a rendere non attrattiva una città che attrattiva è stata e almeno in parte ancora lo è. Tuttavia una folla di mediocri al comando fa più danni degli Unni. E a Torino, giorno dopo giorno, la folla dei mediocri al comando prolifera e si moltiplica". E nell'articolo (che potete leggere a questo link) mostro e dimostro le ragioni di tale critica ma lecita affermazione. Niente di nuovo sotto il sole: la mediocrazia trionfante, la prevalenza del mediocre.

Ma - e qui sta il bello della pagina di giornale - proprio sotto i due succitati articoli ne vedete un terzo, firmato da Luca Beatrice, che conferma il mio pensiero. Si intitola "L'immobilità del Castello di Rivoli" (altro tema a me caro, e che in passato ebbi occasione di analizzare) e il sommario è quanto mai illuminante: "Si cerca un nuovo direttore. Ma senza spirito innovativo (non lo lascerebbero fare)". Come volevasi dimostrare.

Commenti

Post popolari in questo blog

ADDIO, LUCA

Luca Beatrice ci ha lasciati all'improvviso, tradito dal cuore all'età di 63 anni. Era stato ricoverato lunedì mattina alle Molinette in terapia intensiva. Non sto a dirvi quale sia il mio dolore. Con Luca ho condiviso un lungo tratto di strada, da quando ci presentarono - ricordo, erano gli anni Novanta, una sera alla Lutèce di piazza Carlina - e gli proposi di entrare nella squadra di TorinoSette. Non me la sento di aggiungere altro: Luca lo saluto con l'articolo che uscirà domani sul Corriere . È difficile scriverlo, dire addio a un amico è sempre triste, figuratevi cos'è farlo davanti a un pubblico di lettori. Ma glielo devo, e spero che ne venga fuori un pezzo di quelli che a lui piacevano, e mi telefonava per dirmelo. Ma domani la telefonata non arriverà comunque, e pensarlo mi strazia. Ciao, Luca. Funerale sabato 25 alle 11,30 in Duomo.

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz...

CULICCHIA DIRETTORE DEL CIRCOLO

Uscito sul Corriere e non disponibile on line. È andata come era previsto, e logico: Giuseppe Culicchia è il nuovo direttore del Circolo dei Lettori. Nomina scontata, se solo si considera il curriculum: scrittore affermato in Italia e pubblicato anche all'estero; solidi legami sia con la scena culturale cittadina, sia con l'editoria nazionale; esperienza nel mondo dei giornali; una lunga collaborazione con il Salone del Libro; apprezzato anche al Circolo, dove dirige un festival letterario, «Radici», di ottima qualità. Insomma, il perfetto kit del candidato naturale alla successione di Elena Loewenthal, anche a prescindere dall'endorsement – alquanto sfacciato – del fratello d'Italia Maurizio Marrone; endorsement che a Culicchia ha fatto più male che bene, facendone involontario oggetto di scontri di potere e appiccicandogli addosso un'etichetta «politica» che dubito gli appartenga e comunque non s'è avvertita nelle sue scelte alla direzione di «Radici», onestam...