Com'era facilmente prevedibile, sul futuro di CinemAmbiente orfano di Gaetano Capizzi (nella foto) si addensano nubi minacciose. Lo scellerato accorpamento a ColtivaTo non è ancora realtà, ma è un'ipotesi sul tavolo, come mi ha confermato lo stesso presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo. Nella speranza che l'ipotesi resti tale, ripubblico qui l'articolo uscito ieri sul Corriere, e non reperibile on line.
Adesso è ufficiale: dopo le indiscrezioni riportate qualche giorno fa dal Corriere Torino, martedì sera il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo mi ha confermato che è effettivamente allo studio il progetto per accorpare CinemAmbiente a ColtivaTo, il “festival internazionale dell'agricoltura” che si tiene da un paio d'anni a Torino. Se n'è già parlato nel Comitato di gestione del Museo, e “ne stiamo valutando la fattibilità”, ha detto Ghigo, precisando che comunque la decisione non è imminente: la prossima edizione del festival di cinema ambientale, quella del 2024, sarà curata da Lia Furxhi, la più stretta collaboratrice di Gaetano Capizzi, fondatore e direttore di CinemAmbiente prematuramente scomparso.
L'accorpamento – qualora il Museo del Cinema decidesse di accorpare – scatterebbe nel 2025. Lo possono fare: nel 2020 Capizzi firmò un accordo in forza del quale l'intera gestione di CinemAmbiente è passata al Museo, salva l'autonomia artistica del direttore. All'epoca Capizzi si disse convinto di aver così “messo in sicurezza” la sua creatura. Convinzione che non condividevo all'epoca, e ancor meno oggi, con la prospettiva di associare un festival ambientale militante a una manifestazione, ColtivaTo, sostenuta da un main sponsor, la multinazionale Bayer, che – a torto o a ragione - potrebbe risultare urticante per non pochi attivisti green.
Insomma: mi spiace tanto per Ghigo, ma l'accorpamento mi sembra un'idea sballata. Sono confortato in questa mia pur opinabile opinione dall'assessore Rosanna Purchia, alla quale sabato scorso avevo domandato cosa ci fosse di vero in quella che in quel momento era ancora soltanto una voce di corridoio. L'assessore mi aveva assicurato di non saperne nulla, aggiungendo che un accorpamento di CinemAmbiente a ColtivaTo le pareva quantomeno stravagante. “Credo che sia una voce infondata – aveva aggiunto – perché altrimenti il presidente Ghigo me ne avrebbe senz'altro parlato, con lui abbiamo un filo diretto e ci confrontiamo su tutto, figurarsi su un progetto simile”. Figurarsi.
Adesso è ufficiale: dopo le indiscrezioni riportate qualche giorno fa dal Corriere Torino, martedì sera il presidente del Museo del Cinema Enzo Ghigo mi ha confermato che è effettivamente allo studio il progetto per accorpare CinemAmbiente a ColtivaTo, il “festival internazionale dell'agricoltura” che si tiene da un paio d'anni a Torino. Se n'è già parlato nel Comitato di gestione del Museo, e “ne stiamo valutando la fattibilità”, ha detto Ghigo, precisando che comunque la decisione non è imminente: la prossima edizione del festival di cinema ambientale, quella del 2024, sarà curata da Lia Furxhi, la più stretta collaboratrice di Gaetano Capizzi, fondatore e direttore di CinemAmbiente prematuramente scomparso.
L'accorpamento – qualora il Museo del Cinema decidesse di accorpare – scatterebbe nel 2025. Lo possono fare: nel 2020 Capizzi firmò un accordo in forza del quale l'intera gestione di CinemAmbiente è passata al Museo, salva l'autonomia artistica del direttore. All'epoca Capizzi si disse convinto di aver così “messo in sicurezza” la sua creatura. Convinzione che non condividevo all'epoca, e ancor meno oggi, con la prospettiva di associare un festival ambientale militante a una manifestazione, ColtivaTo, sostenuta da un main sponsor, la multinazionale Bayer, che – a torto o a ragione - potrebbe risultare urticante per non pochi attivisti green.
Insomma: mi spiace tanto per Ghigo, ma l'accorpamento mi sembra un'idea sballata. Sono confortato in questa mia pur opinabile opinione dall'assessore Rosanna Purchia, alla quale sabato scorso avevo domandato cosa ci fosse di vero in quella che in quel momento era ancora soltanto una voce di corridoio. L'assessore mi aveva assicurato di non saperne nulla, aggiungendo che un accorpamento di CinemAmbiente a ColtivaTo le pareva quantomeno stravagante. “Credo che sia una voce infondata – aveva aggiunto – perché altrimenti il presidente Ghigo me ne avrebbe senz'altro parlato, con lui abbiamo un filo diretto e ci confrontiamo su tutto, figurarsi su un progetto simile”. Figurarsi.
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