Passa ai contenuti principali

I DUE CAPPELLI DI BARTOLOMEO

Ripubblico qui l'articolo uscito ieri sul Corriere e non disponibile on line. Occhio al finalone.

Tempi duri per Film Commission, l'ente incaricato di attrarre a Torino e in Piemonte le produzioni cinematografiche valorizzando come set le belle location del nostro territorio quali, ad esempio, la Reggia di Venaria. Ma proprio per la Reggia di Venaria come set cinematografico si profila adesso un pericoloso competitor, stando all'intervista che il neodirettore della Villa Reale di Monza ha rilasciato pochi giorni fa al quotidiano on line "MonzaToday". Nell'intervista, intitolata "La Reggia e il parco di Monza come Cinecittà: l'idea di ospitare set per film e pubblicità", il neodirettore della Villa Reale di Monza dichiara: "Nell'ottica del progetto di valorizzazione dell'identità di questi luoghi, sia la Reggia di Monza che il parco potrebbero essere straordinari set cinematografici. E la Villa Reale ha tantissime opportunità per diventare una location per riprese per un documentario, uno spot pubblicitario oppure un film... Si potrebbe trovare un luogo di appoggio destinato a questo tipo di attività dove le produzioni potrebbero far arrivare il materiale, destinare spazi al trucco e alla preparazione del set e dei protagonisti, organizzare le attrezzature".

L'intervista propone un esplicito paragone con la Reggia di Venaria "dove - precisa l'intervistatore - il neodirettore ha avuto una precedente esperienza professionale". "In più occasioni - dice il neodirettore - la Reggia di Venaria è stata utilizzata come set cinematografico ed è stata sempre una gioia utilizzare quegli spazi".
Qui corre l'obbligo di precisare che l'esperienza "professionale" (meglio sarebbe dire "istituzionale") del neodirettore della Villa Reale di Monza non è "precedente", bensì tuttora in atto. 
Ah, quasi dimenticavo: il neodirettore della Villa Reale di Monza si chiama Bartolomeo Corsini  (nella foto), e per nomina della Regione Piemonte dall'ottobre del 2021 siede (esperienza istituzionale tuttora in atto, con scadenza 2025) nel Consiglio d'amministrazione della Film Commission Torino Piemonte. E poi dicono il conflitto d'interesse...

Commenti

Post popolari in questo blog

L'AFFONDAMENTO DELLA SEYMANDI

William Turner, "Il Naufragio" Cristina Seymandi Tanto tuonò che piovve. Sicché posso abbandonare, almeno per un post, la spiacevole incombenza di monitorare i contraccolpi dell'emergenza virale. La storia è questa. Ieri in Consiglio comunale un'interpellanza generale ( qui il testo ) firmata pure da alcuni esponenti grillini o ex grillini, ha fatto le pulci a Cristina Seymandi, figura emergente del sottogoverno cinquestelle che taluni vedono come ideale continuatrice, a Palazzo Civico, del "potere eccentrico" di Paolo Giordana prima e di Luca Pasquaretta poi . E che, come i predecessori, è riuscita a star sulle palle pure ai suoi, non soltanto a quelli dell'opposizione. L'interpellanza prendeva spunto dell'ultima impresa della Seymandi, la mancata "regata di Carnevale" , ma metteva sotto accusa l'intero rapporto fra costei, Chiarabella e l'assessore Unia, di cui è staffista. Alla fine Chiarabella, nell'angolo, h

LE RIVELAZIONI DI SANGIU: "GRECO NON HA DECIFRATO LA STELE DI ROSETTA". E ADESSO DIREI CHE BASTA

È una storia da dimenticare È una storia da non raccontare È una storia un po' complicata È una storia sbagliata Cominciò con la luna sul posto E finì con un fiume di inchiostro È una storia un poco scontata È una storia sbagliata La ridicola pantomima è finita com'era cominciata, sempre con un tizio che giudica un egittologo senza sapere un cazzo d'egittologia. Il fratello d'Italia laureato in giurisprudenza Maurizio Marrone pontifica che Christian Greco è un egittologo scarso , e - dopo una settimana di silenzi imbarazzant i, strepiti da lavandaie e minchiate alla membro di segugio  blaterate da una scelta schiera di perdigiorno presenzialisti e critici col ciuffo - un altro fratello d'Italia, il giornalista Gennaro Sangiuliano, sancisce che no, Greco è "un apprezzato egittologo" benché - sfigatone! - "non abbia decifrato la stele di Rosetta" (questo è un capolavoro comico, non siete d'accordo?).  Il presidente della Regione Cirio s'a

BASIC BASE

Il nuovo direttore del Tff La  nomina di Giuliobase alla direzione del Torino Film Festival  è ampiamente trattata sul Corriere di Torino di stamattina: c'è un mio modesto commento , ma soprattutto c'è una magistrale intervista al neodirettore, firmata dall'esperto collega Fabrizio Dividi. Vi consiglio di leggervela da cima a fondo (sul cartaceo, o  a questo link ): vale da sola ben più del prezzo del giornale. Ed è talmente bella che mi permetto di estrapolarne alcuni passaggi, che giudico particolarmente significativi. Ecco qui le domande e le risposte che più mi hanno entusiasmato. In neretto le domande, in chiaro le risposte, in corsivo le mie chiose: Emozionato a dover essere «profeta in patria»?  «Ovvio, ma studierò. In questo anno e mezzo studierò e tiferò per Steve Della Casa e per il suo festival, ma sempre stando un passo indietro, con umiltà e discrezione».  Qualcuno lo avverta: l'hanno nominato per l'edizione 2024. Ciò significa che dovrà cominciare a la