Ah, i bei tempi quando cazziavo Coppola! Era discolo, ma imparava in fretta |
Il post pubblicato oggi da Michele Coppola su Facebook |
Dopo la sconfitta alle elezioni regionali Coppola - che aveva lasciato il Pdl per aderire al Nuovo Centrodestra - era scomparso dalla vita pubblica, pur essendo ancora componente del Consiglio comunale di Torino.
Mi dispiace, e gli rendo l'onore delle armi. Come assessore alla Cultura aveva - a mio avviso - cominciato male. Con episodi pessimi. Strada facendo però si era molto applicato. Spesso scontrandosi con i suoi alleati e sodali di partito, il cui atteggiamento nei confronti della cultura è universalmente noto. Considerate le difficili condizioni ambientali in cui si muoveva, Coppola aveva mostrato una lodevole volontà di migliorare. Alcune idee erano buone, ed era stato mio piacere riconoscerlo. Mi ha dato l'impressione, almeno da un certo momento in avanti, di credere in ciò che faceva. E, ciò che più ho apprezzato, ammetteva di non sapere tutto lui, e accettava le critiche senza isterie né pressioni mafiose. Un comportamento da gentiluomo, assai raro in certi ambienti. Uno dei suoi ultimi atti come assessore fu pentirsi di aver assecondato l'ignobile editto dell'Uomo dalle Mutande Verdi contro il Cinema Gay: Coppola è l'unico politico, a mia memoria, che abbia avuto il coraggio civile di ammettere di avere sbagliato. Massimo rispetto.
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