Lo splendore di Villa della Regina: e io, cretino, non ne sapevo nulla |
Poi, accade che i privati ci credono, e capitano robe come questa. La lettera che pubblico l'ha scritta Giulia Facchini, che è un'avvocata nota a Torino, ma in questo caso è la presidente di un'associazione di privati che, bontà loro, hanno deciso di "adottare" uno dei tesori architettonici più belli (e meno valorizzati) di Torino: la Villa della Regina. Questi signori (e soprattutto signore) si sono messi di buzzo buono per dare una mano, con iniziative mirate a far conoscere la Villa e a raccogliere fondi per contribuire a mantenerla all'onor del mondo. Scopro, ad esempio, che comprano pure la carta igienica per le toilette dei visitatori. Questa della carta igienica è una costante dello sfascio italiano: dalle scuole ai monumenti d'arte, appena mancano i soldi il potere lascia il cittadino a culo sporco.
Ad ogni modo. Gli Amici di Villa della Regina (così si chiamano) domenica scorsa hanno organizzato una manifestazione: bella, tra l'altro. Io ci sono passato perché sollecitato dalla Facchini, che conosco (è la mia avvocata, ma questo non c'entra con la storia) e ho scoperto - come molti altri torinesi - che la Villa è aperta, ed è splendida. E poi vengono a menarla con la "promozione del territorio". Non ne sapevo nulla manco io, che pure qualcosa dovrei pur sapere...
La visita, domenica, è stata incantevole. Ma questo post non vuole sollecitarvi a scoprire Villa della Regina. Questo post è la storia di un'ennesima sconfitta. Leggetevi quello che oggi scrive Giulia Facchini a Edith Gabrielli, soprintendente per il Piemonte ai Beni culturali eccetera eccetera eccetera, e per conoscenza a tutto il cocuzzaro di MiBACT e affini. Mi rendo conto che è un po' lunga. Inadatta per la fruizione in rete. Però fate lo sforzo, leggetela lo stesso. E' istruttiva. E tenetevi a portata di mano un Maalox. Vi servirà.
Il banchetto degli Amici di Villa della Regina. Almeno un grazie, no? |
La lettera alla Gabrielli
Indirizzo la
presente alla dott. Gabrielli per valutare
luci ed ombre della vicenda:
LUCI
Grazie alla lavoro dell’associazione:
- Siamo usciti sui due
quotidiano cittadini La Stampa e Repubblica con due “pezzi” la domenica
e uno sulla Stampa il lunedì
- Ad oggi abbiamo generato quasi due pagine di Google search sulla Festa della Vigna
- Abbiamo avviato una
fattiva collaborazione e sinergia con l’associazione negozianti di via
Villa della Regina, con il mercatino vintage che si svolge una domenica
al mese nella prospicente piazza della Gran
Madre, con la circoscrizione ottava dove si trova la Villa.
- Abbiamo avuto oltre
1.500 visitatori – dati provenienti dal personale di Villa - di cui oltre
200 hanno potuto fare le visite guidate dal personale di Villa (ma su
questo dirò meglio nel paragrafo OMBRE)
- Abbiamo portato 64 bambini (e relative famiglie) a partecipare al momento di animazione pomeridiano a loro dedicato.
- Abbiamo
complessivamente raccolto offerte libere dalle due cassette delle
offerte da noi gestite – laboratorio bambini compreso - per
€ 3.144,90 euro, spendendo per tutta l’organizzazione solo € 500
per l’animazione dei bambini e € 300 per la navetta che abbiamo
organizzato da piazza Gran Madre alla Villa.
- Abbiamo raccolto
soddisfazione e sorpresa dai vari visitatori che hanno apprezzato la
bellezza della Villa che ignoravano fosse aperta, il che la dice lunga
sulla capacità (o volontà) di fare conoscere la
Villa al pubblico.
Dal nostro punto di vista quindi un vero successo che ci rende anche fiere delle nostre fatiche.
OMBRE
Purtroppo
quella che poteva essere una giornata di vera soddisfazione per noi ma,
soprattutto, per la Villa, ha scontato una serie di problematiche,
tutte imputabili a personale e funzionari di Villa e precisamente:
-
Nessun funzionario
di Villa era presente – e ciò fino alle 14,30 - per coordinare l’attività
di noi volontari con quella dei dipendenti.
-
Alle 9,50 mentre
davanti al cancello c’erano già molti visitatori in attesa, il personale
non aveva predisposto il tavolo e sedie per l’accoglienza di coloro che
avevano prenotato la visita guidata (per inciso,
con una dipendente, tavolo e sedie me li sono portati fuori io sotto gli
occhi di un altro dipendente, uomo, che lamentando un recente infarto
non ha accettato di portare neppure la mia borsetta).
-
Alle 11, nonostante
la carta igienica venga acquistata con fondi dell’associazione, ho
dovuto pregare i custodi di rimetterla nei bagni perché era terminata da
tempo (Nota di Gabo: Visto? E' come dico io. Il potere ci vuole col culo sporco).
-
Nel frattempo abbiamo avuto notizia che un altro gruppo organizzato sotto la dicitura “Con Mamma e Papà-percorsi d’arte con grandi e piccini”
che nulla c’entrava con noi ma dipendeva dalla cooperativa
Theatrum Sabaudiae Torino, alla stessa ora in cui partiva la nostra
visita guidata per i bambini, aveva la sua visita. E poichè nessun
dipendente di Villa ha mai messo il naso nei giardini, dove tutti
lavoravamo alacremente dato il rilevante afflusso di pubblico,
si è creato un gran caos e anche una serie di disguidi tra gli
appartenenti ai due gruppi.
-
Molte persone hanno
chiamato a Villa per avere informazioni sulle visite guidate e sulla
Festa della Vigna e si sono con noi lamentate di essere state trattate
molto sgarbatamente e di non avere ricevuto
alcuna informazione utile.
-
Quanto alle visite
guidate: mentre quelle del mattino (ore 10,30, 11,30 e 12,30) sono state
condotte da due dipendenti che sono stati molto apprezzati – i signori
Giampaolo Simone e Angela Rizzo - e sono rimasti
nei tempi concordati, quelle del pomeriggio condotte dalle dottoresse
Faruggia e Nicita sono iniziate con molto ritardo e terminate ben dopo
l’orario che ci era stato indicato, proprio dalle stesse, come tassativo
per la chiusura delle attività (ore 17) e
così l’ultimo gruppo, uscito dopo che noi avevamo dovuto smontare la
nostra postazione non ha effettuato donazioni.
-
A causa del ritardo
nelle visite guidate del pomeriggi abbiamo dovuto prolungare l’orario
della navetta da Villa della Regina a Piazza Gran Madre per permettere a
tutti i presenti in Villa di rientrare a prendere
l’auto.
-
Nessuno ci ha
informate che le visite guidate del pomeriggio, a causa di uno
spettacolo teatrale, autorizzato a nostra insaputa e gestito da altra
associazione non coordinata con noi (e così sono tre attività
diverse non coordinate e di cui non avevamo informazione), partivano da
altro punto del giardino e quindi il nostro punto informativo avrebbe
dovuto essere spostato per meglio gestire i numerosi iscritti e i
numerosissimi visitatori che avrebbero voluto effettuare
la visita guidata.
-
Le cinque visite
guidate - ottenute dall’associazione solo dopo un confronto teso con le
dottoressa Nicita e Faruggia- sono state del tutto insufficienti a
soddisfare la domanda dei visitatori ma, per converso,
l’offerta di formare per tempo alcuni volontari per condurre le visite
guidate è stata sdegnosamente rifiutata.
-
Nonostante il
pomeriggio caldo ed assolato nessuno ha chiamato i tecnici per fare
riparare l’unico distributore a pagamento di acqua e bibite, per cui i
numerosi visitatori, bambini compresi, non hanno neppure
potuto bere durante le attese estenuanti ma disciplinate. Peraltro il
personale non ci ha neppure avvisato del problema, non consentendoci così di
supplire con una nostra fornitura di acqua.
-
Dal canto nostro,
proprio immaginando l’affluenza, avevamo trovato uno sponsor
prestigioso, la gelateria Rivareno, che dando una offerta per la Villa
avrebbe posizionato un motoveicolo Ape in giardino per
vendere gelati, ma la proposta è stata rifiutata dalle dottoresse
Nicita e Faruggia.
Nel
complesso insomma la sgradevole sensazione della lunga e faticosa
giornata trascorsa è stata che meno gente va a Villa e meglio è
(tanto lo stipendio non mi risulta sia
collegato ad obbiettivi quantomeno non alla frequentazione e visibilità
della Villa).
E’ proprio per questa ragione che provando a volare un po' più alto delle miserie qui illustrate mi domando se il “pubblico” – non solo la dirigenza ma anche tutti i dipendenti
di ogni ordine e grado - sia pronto a lavorare con i privati – con i tempi i modi ed i ritmi che il privato normalmente imprime alle proprie attività anche se no profit - o se i privati debbano solo “finanziare e tacere”.
In
attesa di una risposta a questo quesito il mio direttivo,
date le vicende qui descritte, mi ha chiesto di sospendere le erogazioni
liberali a favore di Villa già
deliberate e quelle deliberande, sinchè non troveremo un modus operandi realmente condiviso da entrambe le parti.
Credo
quindi che la presenza delle dottoresse Nicita e Faruggia al direttivo
convocato per il 23 ottobre sia al momento superflua ed attendo di
capire dalla dott. Gabrielli come
intende procedere per risolvere le problematiche qui evidenziate.
Cordiali saluti
Il Presidente – Avv. Giulia Facchini
Come volevasi dimostrare
Che dire? La cosa che maggiormente mi fa girare le scatole è che questa lettera susciterà, nelle neghittose stanze, la classica alzatina di spalle. Mi immagino pure il commento: "Ma quanto rompono queste damazze...".Ecco. Saranno pure damazze, ma fanno il lavoro che dovreste fare voi. Valorizzano il nostro patrimonio artistico, e lo fanno mettendoci del loro. Lo fanno perché convinte - povere illuse, eh? - che la bellezza sia un bene comune da difendere e tutelare tutti insieme.
Non ho ragione di dubitare di quanto scritto nella lettera: perché mai gli Amici di Villa della Regina dovrebbero senza motivo sparare addosso a chi si occupa della Villa medesima? Ma se anche fosse vera soltanto la decima parte di quanto descritto, sarebbe comunque un sintomo grave di una situazione non più sotto controllo.
http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187855-d2368984-Reviews-Villa_della_Regina-Turin_Province_of_Turin_Piedmont.html
RispondiEliminaGent.sig. Ferraris(?),
RispondiEliminami presento, io sono un malvagio statale e la ringrazio sentitamente di aver pubblicato una mail denigratoria in un sito pubblico ed inoltre di averlo fatto senza chiedere alcun contraddittorio.
Da malvagio statale vorrei fare l'avvocato del diavolo e provare a rispondere ad ogni singola "dimenticanza" scritta dal suo avvocato, desidero utilizzare la parola "dimenticanza" e non frottola per il fatto che credo, nonostante tali "dimenticanze" siano cariche di argomentazioni altamente offensive, nelle buone intenzioni del suo avvocato e ritengo che le "dimenticanze" siano dovute solo alla distrazione eventualmente causata, durante quella giornata, nel dover ottenere e ricercare un giusto ritorno di immagine.
Mi permetta pertanto di elencare tutte le ipotetiche "dimenticanze" che il suo avvocato potrebbe aver scordato di narrarle:
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che un dipendente della villa (malvagio statale) in quella giornata è stato impegnato per 8 ore, quasi consecutivamente e senza una sola lamentela, sotto il sole a fare il parcheggiatore, attività non di sua competenza, ad occuparsi di un servizio utile all'utenza vista la grande affluenza domenicale nonostante di questa attività se ne sarebbe dovuto occupare un membro dell'associazione;
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che un dipendente della villa (malvagio statale) si è attivato per tutto il pomeriggio ad effettuare visite guidate (quattro consecutive, e chi fa per lavoro visite guidate può capire l'impegno) nonostante fosse in giornata libera (le assicuro che quella giornata al malvagio statale non gli verrà pagata o riconosciuta in alcun modo);
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che due dipendenti della villa (malvagi statali) hanno allungato la loro presenza all'interno della residenza per ben oltre un'ora per venire incontro alle esigenze dell'associazione e garantire il corretto deflusso dell'utenza (le assicuro che quelle ore domenicali in più non saranno pagate o riconosciute ai malvagi statali);
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che due dipendenti della villa (malvagi statali) che in quella giornata hanno fatto tre visite guidate consecutive hanno dovuto (causa forse "l'ottima" organizzazione dell'associazione) ritardare la loro prima visita guidata di 10/15 minuti e pertano non avere il tempo neppure di bere un sorso d'acqua prima di iniziare la successiva, la seconda, che, data la stanchezza, è durata un poco di più comportando l'impossibilità, anche nel secondo intervallo, di bere un sorso d'acqua proprio per arrivare in tempo a prendere i gruppi che hanno apprezzato le guide come confermatole dal suo avvocato nella mail (però vabbè sono malvagi statali quindi merita che muoiano di sete);
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che tre dipendenti della villa (malvagi statali) qualche settimana prima sono rimasti due ore e mezza oltre l'orario di servizio per un evento organizzato dall'associazione, e le assicuro che non hanno chiesto (pur essendo in loro diritto) di essere pagati in straordinario o in conto terzi. Quei porci bastardi di dipendenti statali lo hanno fatto perchè, chissà perchè!, amano il loro posto di lavoro. Inoltre quei maledetti statali non hanno sentito neppure un grazie per il lavoro svolto... anche dal suo avvocato;
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che altre due schifose dipendenti statali nella mattina dell'evento hanno portato tavolo e sedie nel punto richiesto dal suo avvocato che ha avuto un tono molto "rilassato" nel chiedere alle mie sozze colleghe di compiere attività che i membri dell'associazione si erano impegnati a svolgere; CONTINUA...
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che i due eventi che ella dichiara concomitanti erano stati previsti nella residenza molto prima della festa organizzata dall'Associazione e rientravano nella normale attività di concessione, prenotazione, apertura e servizio all'utenza (non è questo che interessa anche all'Associazione?), però è giusto che il suo avvocato si lamenti in quanto Villa della Regina, sito statale, è luogo di "esclusiva proprietà" dell'Associazione Amici di Villa della Regina;
RispondiEliminaIl suo avvocato potrebbe non averle raccontato che quattro di quegli infimi statali hanno contingentato per tutto il giorno i flussi di utenza negli ambienti interni (un salone, sette sale e otto gabinetti alla china – lei sà cosa significa gabinetti alla china vero?-), controllato la sicurezza dei quattro ettari di giardini posteriori, e piantonato costantemente la control room. Se gli schifosi dipendenti statali non hanno fatto moltissime sortite nella parte anteriore dei giardini, comunque costantemente contrallata tramite le telecamere, (è falso che non si siano proprio presentati e le ricordo che uno è stato impeganto tutto il tempo a far parcheggiare le auto) era perchè contavano sul sostegno della presenza dei volontari, che ora giustamente lo rinfacciano a quei cafoni di statali;
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che aumentare i turni visita all'interno della residenza può comportare serio pregiudizio agli ambienti fragili della Villa che l'Associazione ama e gli schifosi dipendenti invece desiderano distrutta;
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che Villa della Regina negli ultimi tre anni e mezzo ha avuto quasi 170.000 visitatori e che i torinesi che non la conoscono forse farebbero bene ad imputare questa lacuna anche a loro stessi;
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato che la carta igienica che i luridi statali hanno messo nei bagni (anche questo non nel loro compito) era stata acquistata dall'amministrazione pubblica e che solo due volte l'associazione si è fatta carico di acquistare la carta igienica (con i soldi provenienti dalle offerte lasciate dai visitatori!) per il pubblico della residenza, non moltissimi rotoli glielo posso assicurare, e glielo assicuro in quanto del reale acquisto e trasporto non se ne è occupato il suo avvocato ma quegli schifosi statali che fanno questo perchè, chissà perchè!, amano il luogo in cui lavorano e per lo stesso motivo potrebbero essersi negli anni impegnati a riparare sciacquoni, pulire la melma che si raccoglie nelle fontane, raccattare mozziconi di sigarette sparsi per i giardini, spazzare foglie secche, tirar via erbacce, raccogliere bicchierini in plastica da cocktail buttati durante gli eventi organizzati dall'associazione, spalare neve, gettare sale per le improvvise gelate invernali, allestire spazi, mettere e togliere tappeti, sedie, monitor, tavoli affinchè gli eventi della villa dei privati e dell'associazione potessero avere successo... ho detto potrebbero essersi, ho usato il condizionale, perchè tutto questo non rientra nelle competenze di quei luridi statali che se si fanno male durante una di queste attività neppure verrano risarciti dall'assicurazione e... ma guarda un pò questi infimi statali riescono contemporaneamente a svolgere tutte quelle attività di sicurezza, vigilanza, accoglienza, tutela e fruizione che rientrano nei loro compiti
...Tuttavia come dice lei è giusto che questi mefitici statali vengano puniti... per una ragione sacrosanta ... non hanno portato la borsetta del suo avvocato
Cordiali saluti
dall'apprezzato, a detta del suo avvocato, ma pessimo statale Gianpaolo Simone
Ah dimenticavo...
il suo avvocato potrebbe non averle raccontato bene la questione dell'Ape dei gelati...
Alcune puntualizzazioni e un commento.
RispondiEliminaLe puntualizzazioni
1) Sì, mi chiamo Ferraris
2) Il fatto che l'autrice della mail da me pubblicata sia anche il mio avvocato è stato da me precisato per completezza d'informazione, ma non ha nulla a che vedere con la storia.
3) "Il mio avvocato" non mi ha raccontato nulla. Mi ha semplicemente inviato per conoscenza la stessa mail indirizzata alla soprintendente Gabrielli. Esattamente come fanno altri cittadini che mi sottopongono problemi o vicende che vogliono far conoscere. Io, poi, valuto - liberamente e insindacabilmente - come utilizzare il materiale che ricevo.
4) Non sono state usate nel post espressioni denigratorie e incivili del genere "mefitici statali", "infimi statali", "malvagi statali". Men che meno "porci bastardi" o "sozze colleghe". Questo linguaggio non mi appartiene e non ha diritto di cittadinanza sul mio blog. Pubblico - per dare voce a tutti gli interessati - i commenti del signor Simone, ma mi dissocio dai deprecabili termini da lui usati, la responsabilità dei quali ricade completamente sul signor Simone medesimo.
5) Il mio è un blog privato, lo gestisco come mi garba e non devo risponderne a nessuno, nei limiti di legge. La mail non era denigratoria, esponeva un problema e descriveva fatti secondo un dichiarato punto di vista. Il contraddittorio che invoca lo scrivente è nei fatti: il signor Simone ha avuto modo di esporre, seppur molto rudemente, le sue ragioni.
6) La mail era indirizzata alla soprintendente Gabrielli. Trovo stravagante che debba essere un dipendente a rispondere, non so se a titolo personale o collettivo. Meglio sarebbe se le spiegazioni, le precisazioni e le repliche arrivassero dal dirigente responsabile.
7) Io ho sempre precisato che eventuali provvedimenti disciplinari devono essere subordinati a un'inchiesta interna che accerti i fatti. Lascerei perdere l'ironia sulla borsetta: l'episodio, se confermato, sarebbe sintomatico di un certo atteggiamento che, onestamente, non ritengo commendevole.
Il commento
Lo scritto del signor Simone è una drammatica conferma della colpevole noncuranza con cui Stato ed enti pubblici gestiscono il patrimonio, le attività e il personale. Quando si parla di "Stato assente", anche questo si intende, non soltanto le criticità patologiche di certe zone del Paese. Non si riesce infatti a immaginare un'azienda privata che, a fronte delle lamentele di un utente, anziché rispondere nel merito tramite gli organi preposti, ignori la questione, e lasci a un singolo dipendente l'iniziativa di replicare usando - anche comprensibilmente - espressioni risentite che possono appartenere all'individuo, ma certo non alla pubblica amministrazione. Lo Stato, in questa come in altre mille vicende, si chiama fuori, guarda da un'altra parte, si disinteressa. E da tanto menefreghismo nascono le guerre private fra cittadini. Nel caso specifico, il signor Simone evidentemente non si è sentito tutelato, come dipendente, dai suoi superiori. E' triste, ma accade ogni giorno: lo Stato abbandona al loro destino non soltanto i suoi beni, ma anche i suoi servitori. Avrei molto apprezzato una risposta della destinataria della mail, la sovrintendente Gabrielli. Non per me, e neppure per gli Amici di Villa della Regina, i cui sentimenti non mi riguardano; bensì per i dipendenti che dovrebbero sempre, nella buona e nella cattiva sorte, sentire la presenza autorevole del loro datore di lavoro, lo Stato.
Gentile sig. Ferraris,
RispondiEliminale parole sono importanti, quindi parliamo di linguaggio: lei scrive che domenica ha scoperto che "la Villa è aperta ed è splendida" ed inoltre che "la visita è stata incantevole".
E dunque? Se questa è stata la sua esperienza, perchè crede di più all'opinione di un'altra persona che alla sua?
Sempre parlando di linguaggio: "Lo sponsor...avrebbe posizionato un motoveicolo Ape per vendere gelati". Uno "sponsor" è colui che eroga a fondo perso dei fondi per una manifestazione o un bene culturale. Vendere gelati si configura come attività commerciale, dunque disciplinata da regolamenti molto precisi.
Potremmo continuare a parlare di linguaggio, ma purtroppo sono di fretta perchè sto andando a lavoro. A proposito, anch'io lavoro a Villa della Regina e mi sono sentita in dovere di rispondere (anche se non sono un Soprintendente) perchè penso di fare il mio lavoro di operatore museale in modo onesto e con entusiasmo e con un reale attaccamento al luogo di lavoro. E grazie al fatto che ho un contratto con il Mibact vengo anche retribuita in modo decoroso per il mio lavoro. A differenza di quanto succede in alcuni musei torinesi gestiti privatamente, nei quali personale laureato in Storia dell'Arte come me deve accontentarsi di contratti a progetto che non offrono nessuna chance di occupazione stabile.
Su questi argomenti sarebbe molto interessante un'inchiesta giornalistica.
Cordiali saluti
Maria Silvia Andorno
Dimenticavo: invito tutti a visitare Villa della Regina, naturalmente!
Gentile signora Andorno, io non credo in Dio, si figuri se credo negli esseri umani. Io registro, racconto, riporto. Ai lettori il giudizio. Resto però della mia opinione: al di là delle sue oneste e generose considerazioni, ritengo che tocchi alla soprintendente Gabrielli, e non ai dipendenti, il compito di chiarire la vicenda. I dipendenti devono lavorare, i dirigenti dirigere e - se del caso - rispondere dell'operato dei loro subalterni. Funziona così in qualsiasi azienda del mondo civilizzato. Quindi prendo atto della sua rispettabile opinione, ma esigo a stretto giro di posta un intervento definitivo della persona che, per funzione istituzionale, è TENUTA a rispondere. In caso contrario, sarò costretto a chiedere la rescissione del suo (della Gabrielli) contratto di lavoro per inadempienza grave.
RispondiEliminaP:S: E non sto scherzando.
RispondiElimina....mi scusi avvocato, avevo curiosità di sapere a distanza di tempo come era andata a finire.
RispondiEliminaLe ha più risposto la Soprintendente?
La ringrazio sin da ora se mi potesse illuminare.
A presto
http://gabosutorino.blogspot.it/2015/05/amici-di-villa-della-regina-la.html
Eliminacerto GRAZIE.... si è dimessa la Presidente....
RispondiEliminamah! la mia curiosità era in merito alla risposta della soprintendente Gabrielli.
La Soprintendente che è transitata per Torino (http://lospiffero.com/ls_article.php?id=2953) e che ora ci ritroviamo qui a Roma.
Personalmente non mi risultano risposte. Spiacente.
RispondiElimina