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CRONACHE DELL'IDIOZIA: IL CALVARIO DI PARATISSIMA

Le tradizioni di una volta: si avvicina San Martino, Paratissima cerca casa
Eccomi. Come vi dicevo, stamattina in Commissione cultura del Comune sono stati ascoltati Damiano Aliprandi dell'associazione Ylda che organizza Paratissima; e i rappresentanti dell'associazione X-plosiva Sergio Ricciardone e Roberto Spallacci, organizzatori di Club to Club. 
Le audizioni sono state due schiaffi in faccia alle "politiche culturali" del Comune. Cortesi ma spietate analisi, senza sconti e di chirurgica precisione.
Cominciamo da Paratissima. Poi farò il post su Club to Club. Per non confondere le due storie.

La fatica per trovare una casa

Paratissima - sponsorizzata da Compagnia di san Paolo e Fondazione Crt - non riceve neanche un centesimo di sovvenzione dal Comune. Che però, in teoria, offre la sede. Scrivo "in teoria" perché la storia della sede di Paratissima 2015, così come l'ha riassunta Aliprandi, è una farsa sguaiata.
Dopo due edizioni al Moi, il 7 ottobre dell'anno scorso comincia il calvario: a meno di un mese dall'inizio della manifestazione, Paratissima deve rinunciare all'ex Villaggio olimpico, ormai in pieno degrado. La situazione è di piena emergenza, ma Paratissima ha le palle quadre. Non si arrende. Fa "sistema" con Operae, e le due manifestazioni si tengono con enorme difficoltà a To Expo, riunendo le forze per rendere agibile la struttura, anch'essa abbandonata dal Comune al degrado e al vandalismo.

Mostre sul riso e caserme occupate

Per il 2015, però, il Comune annuncia che To Expo non sarà disponibile: serve per una "mostra sul riso" che la Regione intende organizzare in occasione di Expo.
Quelli di Paratissima, senza scoraggiarsi, scrivono alla Cassa Depositi e Prestiti, domandando se per caso dispongano di qualche stabile in grado di ospitarli. Incredibile ma vero, la Cassa Depositi e Prestiti non solo risponde, ma offre l'uso di una caserma abbandonata: l'ex caserma di via Asti.
A Paratissima non fanno in tempo a rallegrarsi che zac!, l'ex caserma di via Asti viene "occupata" da Terra del Fuoco, un gruppo che ha tra gli animatori un consigliere comunale, Michele Curto di Sel. Gli "occupanti" sarebbero pronti a ospitare Paratissima, ma quelli di Paratissima declinano l'invito: "Non vogliamo operare nell'illegalità", dicono.

La delibera ha i suoi tempi, che fretta ci sarà mai?

Per fortuna, a questo punto si scopre che la Regione, a corto di soldi, ha rinunciato al progetto della "mostra sul riso". Quindi To Expo è di nuovo disponibile, e il Comune trullo trullo lo ri-rifila a Paratissima.
E' l'8 giugno. I nostri eroi vanno a dare un'occhiata, e gli cascano le braccia. Ormai To Expo è un semi-rudere: per metterlo a norma (e quanto meno ripristinare l'impianto elettrico) e combinarci qualcosa sarà necessario tanto lavoro è una spesa di almeno 40 mila euro. Ma accettano, in mancanza di alternative. Se non altro, si dicono, c'è tempo: mancano quasi 5 mesi all'inaugurazione.
Peccato però che per entrare e fare i lavori a To Expo serva un'autorizzazione del Comune; l'autorizzazione può arrivare solo con una delibera di giunta; la delibera - da brava delibera che si rispetti - vaga di ufficio in ufficio, e a tutt'oggi non è ancora deliberata.
Nell'attesa quelli di Paratissima non sono ancora entrati a To Expo, quindi i lavori per il ripristino minimale della struttura neanche sono iniziati. E mancano 15 giorni al 4 novembre, data d'apertura di Paratissima.

Stupore (contenuto) tra la scarsa folla

L'assessore Braccialarghe imbarazzato assicura che la delibera sarà pronta prestissimo, tra due o tre giorni. Aliprandi lo guarda e in quello sguardo c'è un mondo.
I consiglieri comunali membri della Commissione cultura - quei quattro o cinque che si sono degnati di presentarsi all'audizione - si distraggono per un attimo dalle loro frenetiche consultazioni di Facebook/telefonate/ciance per fingere un minimo d'imbarazzo.
Il presidente della Commissione, Cassiani, si dice mortificato. 

Braccia, te lo dico io dove puoi trovare un milione

Braccialarghe si affretta a precisare che To Expo è in quelle condizioni non per colpa del Comune, ma dei vandali cattivoni. E dopo quest'uscita surreale aggiunge: "Purtroppo per recuperare completamente To Expo servirebbe un milione di euro, che non abbiamo". Non l'avete? Salta per un anno il tuo inutile Jazz Festival, ed ecco che ti ho trovato il milione di euro.
Damiano Aliprandi sorride amaro, e conclude: "Comunque Paratissima la faremo. Non so come, ma la faremo, lavorando  giorno e notte".
I consiglieri, rassicurati, tornano a consultare Facebook.

Pagheranno caro, pagheranno tutto. Iva esclusa

Finito? No. Ce n'è un'altra. Per pagare i lavori di ripristino di To Expo - vandalizzata per colpevole noncuranza del Comune - Paratissima sarà costretta a istituire un biglietto d'ingresso a pagamento. Tre euro, il minimo indispensabile. Ed ecco che scatta il meraviglioso regolamento comunale: se il Comune concede una sua struttura in uso a un'iniziativa che prevede l'ingresso a pagamento, ha diritto al 20 per cento dell'incasso, al netto dell'Iva. 
Morale. Il Comune lascia vandalizzare To Expo e poi lo rifila a Paratissima, Paratissima spende per rendere agibile lo stabile, e il Comune incassa da Paratissima il 20 per cento netto della biglietteria.
E poi dicono che il Comune di Torino non ha il senso degli affari.

Commenti

  1. La morale è: non abbandiamo mai più to expo, garantiamo lo spazio x tre anni a paratissima e a tutte quelle fieri che volentieri si trasferirebbero dal Lingotto... Gi.Gi.

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