L'assessore alla Cultura Antonella Parigi |
Si sa come vanno le cose nell'ambiente, più che mai in questi tempi grami: ciascuno crede di potersi salvare da solo, e tutti finiscono sgozzati dalla mannaia dei tagli. Di conseguenza l'assessore alla Cultura non conta un cazzo perché non rappresenta nessuno e non ha nessuna lobby a sostenerlo e nessun peso elettorale. Naturale che, quando si discutono i bilanci, sia il primo a subire i peggio sfregi.
Quindi, al di là delle motivazioni ufficiali (razionalizzare, "fare sistema", fotografare l'esistente, tutte quelle frasi fatte che ben conosciamo), credo che creando l'albo degli operatori della cultura la Parigi punti ad aiutarsi aiutandoli: l'idea di fondo è dare una "coscienza di classe" a un branco di individualisti incoscienti di sé e del cupo destino che li attende se non sapranno fare massa critica e diventare un gruppo di pressione compatto e credibile.
E' un vasto e ambizioso programma.
In assessorato si sono tenuti i primi incontri con alcuni volonterosi operatori del settore. A parole sembrano tutti molto interessati. Nei fatti, sono pronto a scommettere che ciascuno - immemore della catastrofe che tutti minaccia - pensa già ai benefici che potrebbe cavarne per la sua boita. I know my chickens.
Gabriele, l'ennesimo albo. Siamo seri...
RispondiEliminaPer quel che sono venuto a sapere, credo che l'idea sia di dare una rappresentatività e una riconoscibilità a un settore disastrato e a rischio di estinzione. Poi vedremo di che si tratta. Io ho colto la notizia al volo e l'ho data, come è mio dovere professionale, ordine o non ordine ;)
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