Guardala in faccia la realtà, e quando è dura sarà sfortuna. Sfortuna. Guardala in faccia la realtà, è più sicura. Guardala in faccia la realtà, è meno dura (Vasco, "Dillo alla luna")
L'assessore Sacco annuncia grandi novità |
Temprato dalla sfortuna, l'assessore triste è diventato anche un assessore saggio. Ha capito pure lui che Cioccolatò è come Godot. Aspetta aspetta, non arriva mai. Di conseguenza, "Aspettando Cioccolatò" non è una manifestazione: è una chiamata alla sfiga.
Così Alberto Sacco, assessore triste ma saggio, ha detto basta. Oggi apprendo che ha giubilato Aspettando Cioccolatò e ha presentato la sua nuova creatura: Dolci Portici.
Io non ci sono andato, alla presentazione di Dolci Portici. Ero alla Venaria, dove presentavano la mostra "Genio e maestria", volgarmente detta "la mostra di Piffetti". Presentazione per presentazione, ai dolciumi preferisco i mobili d'arte. Non rischi il diabete e fa meno sagra di paese.
La mostra della Venaria è coordinata da Carlo Callieri. Callieri - oltre a tutto ciò che rappresenta a Torino - è anche il suocero di Sacco. Per cui Sacco, genero devoto, a fine mattinata si presenta pure lui alla Venaria, in cappottino d'ordinanza blu.
Lì lo becco. E lui si duole per non avermi visto alla presentazione di Dolci Portici. Gli rispondo che di Dolci Portici non me ne frega niente. Per non mortificarlo, però, gli chiedo quando faranno Aspettando Cioccolatò.
"Ma è Dolci Portici!", replica Sacco.
"Cioé - m'informo - Dolci Portici sarebbe Aspettando Cioccolatò, solo con un altro nome?".
"Sì - conferma l'assessore triste&saggio. - Ho capito che quel nome, Aspettando Cioccolatò, non mi portava bene...".
Ne convengo. "Certo - filosofeggio io - chiamava una sfiga del diavolo: ogni volta ci auto-perculavamo Aspettando Cioccolatò, e poi Cioccolatò non arrivava... Se non altro guardiamo in faccia la realtà e smettiamo di aspettare Cioccolatò. Perché tanto Cioccolatò non lo farete più, vero?", aggiungo speranzoso.
"Ma no - protesta Sacco - Cioccolatò lo faremo, si deve fare!".
"Dicevate così anche gli anni scorsi...", maramaldeggio io.
Sacco mi fissa con lo sguardo dei momenti solenni: "Lo faremo. Cioccolatò lo faremo", afferma.
"Prima o poi...", insinuo.
"Si deve fare", ripete l'assessore triste&saggio.
"Diciamo nell'arco della consigliatura - suggerisco con la perfidia degli stronzi. - Potreste anche varare un piano quinquennale per la realizzazione di Cioccolatò... Intanto, però, smettiamo di aspettarlo".
Sacco non raccoglie la provocazione: "No, ho cambiato il nome perché Aspettando Cioccolatò proprio non mi piaceva. Mi suonava male". Ci pensa un attimo e aggiunge: "Anche Natale coi fiocchi non mi piace tanto, come nome...".
Dillo a me, che lo detesto dal primo giorno. "A me non piace tutto, non solo il nome...", gli rivelo. Casomai non si fosse capito.
"A me Natale coi fiocchi piace perché abbiamo bisogno di soldi, e quest'anno ci abbiamo guadagnato 120 mila euro", si vanta. Mi astengo dal rivelargli che conosco svariati sistemi per guadagnare del denaro, tutti - escludendo la prostituzione - meno avvilenti che spammare bancarelle loffie in giro per la città.
Ma Sacco segue il suo pensiero: "Però vorrei cambiare nome anche a Natale coi fiocchi... Trovare un nome diverso... Lei ha qualche idea?".
Mi astengo dal suggerire Natale con sticazzi. Ma non voglio negare un mio contributo creativo: "E lanciare una consultazione popolare per un nuovo nome? - propongo. - Sarebbe un bel momento di partecipazione delle cittadine e dei cittadini alle scelte importanti della comunità...".
un dolceportico triste (liberamente tratto da Zucchero)
RispondiEliminaho un assessore triste
nel mio cuore!
Allegro ma non troppo
apro il mio gabbiotto
è un natale soul
Sì, il nome è da cambiare, però
potrebbe funzionare
lasciandosi finanziare
organizzando con vigore
più avanti, fino in fondo al cuore
senza accelerare
ho un assessore triste
nel mio cuore!
Avrai un gran daffare
caro amico Sacco
hai fuso, sì, e devi riparare
qualcosa che non va.
Il Natale è da rifare però
potrebbe ripartire
con un bando da finire
cioccolatò può aspettare....