Ieri su La Stampa ho pubblicato un commento all'esperimento di crowdfunding legato al film "Press", di cui ho parlato in un post del 19 dicembre.
Lo ripubblico qui per chi fosse interessato. (A proposito: sono andato a vedere su musicraiser.com: al momento hanno raccolto 705 euro su un obiettivo di 15 mila. E gli restano ancora 58 giorni. Secondo me, ce la fanno).
Lo ripubblico qui per chi fosse interessato. (A proposito: sono andato a vedere su musicraiser.com: al momento hanno raccolto 705 euro su un obiettivo di 15 mila. E gli restano ancora 58 giorni. Secondo me, ce la fanno).
Da La Stampa del 19 dicembre
“Crowd” significa folla, “funding” trovare soldi. Ovvero, se
hai un progetto artistico, chiedi alla gente di finanziartelo. Con il
“crowdfunfing” Spike Lee ha tirato su un milione di dollari per il suo nuovo
film. E, nel suo piccolo, da noi Alessio Bertallot sfruttando la piattaforma
italiana musicraiser.com ha raccolto 20 mila euro per fare un disco. Tanto vale
provarci. E Fip ci prova. Fip sta per Film Investimenti Piemonte, il “braccio
finanziario” di Film Commission. L’esperimento – perché è un esperimento, con
il cinema da noi non s’era mai fatto – è semplice: a marzo comincia la
lavorazione di “Press”, una commedia scritta e diretta da tre giovanissimi
torinesi, i registi Paolo Bertino e Alessandro Isetta e lo sceneggiatore Marco
Panichella. Da ieri, “Press – Il film” è per l’appunto su Musicraiser.
Obiettivo, 15 mila euro di donazioni entro sessanta giorni. Cifra importante,
per un film con un budget totale (600 mila euro) relativamente basso. In
ossequio allo spirito della piattaforma, nata per finanziare progetti musicali,
i soldi raccolti serviranno per la colonna sonora. Potete anche considerarla
un’idea regalo per Natale, perché in cambio di ogni contributo, anche minimo,
avete diritto a un “premio”: si va dai ringraziamenti sulla pagina Fb e il wallpaper
scaricabile per chi versa 5 euro, al lussuoso pacchetto riservato a chi di euro
ne caccerà mille: quelli della troupe gli portano a casa il dvd, gli cucinano
la cena, gli lavano i piatti e poi gli fanno compagnia mentre si guarda il film
in salotto. Ma se vi pare troppo impegnativo (per la cifra o per il salotto) potete
cavarvela con molto meno. I primi due sottoscrittori sono stati l’ad di Fip,
Paolo Tenna, e l’assessore Coppola. Testimonio che hanno pagato con le carte di
credito personali. Coppola ci tiene, al progetto. E Paolo Tenna ancor di più:
sia perché Coppola lo ha minacciato di morte se fallisse; sia perché la
questione non è tanto raccogliere i quindicimila euro, che pure fanno comodo;
quanto creare una comunità virtuale attorno al film, garantendogli una
visibilità che altrimenti non avrebbe. Figurarsi se i vecchi canali
dell’informazione si filano l’opera prima di due sconosciuti; e allora, ha
pensato l’astuto Tenna, scateniamoci in rete. Sui social ogni momento della
lavorazione sarà raccontato in diretta. E c’è già il sito www.pressilfilm.it, cosa che oggi in
Italia persino certe megaproduzioni
colpevolmente trascurano. E poi si lamentano dei flop.
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