Sono una specie a sé, nel variegato bestiario politico. La specie più molesta, a gusto mio. Gli Indignati a Mezzo Mail. In genere esponenti di partito di seconda fila, perlopiù giovanotti che, presumo, anelano alla sospirata visibilità. Puntuali come la morte, ogni giorno spediscono a un ricco indirizziario - redazioni, singoli giornalisti, blog e siti - una o più mail per stigmatizzare, con linguaggio enfatico e spesso inquietante, questo o quel fatto, questo o quell'avversario politico. E' loro diritto, non c'è dubbio. Direi persino loro dovere. Quello che mi sta sulle palle è il tono. Da maestrine della penna rossa, sempre con il ditino alzato ad ammonire i peccatori. Tipo quello delle Iene che inseguiva i Vip rimproverandogli le peggio nefandezze. Veri rompicoglioni, se capite l'eufemismo. Con quel fare da millenaristi invasati, si gettano su qualsiasi faccenda - un albero caduto, un disservizio, un semaforo spento - come se si trattasse di scongiurare la Terza guerra mondiale. Spoesso tentano di essere ironici e sferzanti, ma si vede che non è il loro mestiere. Più s'indignano, più sono ridicoli. E tanto è il fervore che li anima, che spesso gli scappa la minchiata.
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Ore 15,41: "C'è un nemico del popolo in mezzo a noi!" |
I più attivi, in questo stravagante caravanserraglio, sono a destra Ravello e Marrone di Fratelli d'Italia. A sinistra Monica Cerutti di Sel. Proprio la Cerutti oggi ne ha combinata una proprio buffa. Ve la racconto perché mi ricorda le vignette del Guareschi di "Contrordine Compagni". Alle 15,41 mi arriva la prima mail, davvero tremendista: "
Monica Cerutti (SEL): "Voice Care, 200 lavoratori a rischio, a
decidere il loro futuro è Gabriele Moretti dei Moderati. Chiamparino
cosa ne pensa? Presentata un'interrogazione in Regione". "Non lasciateci soli" - questo è l'appello che ci hanno rivolto i
lavoratori di Voice Care questa mattina durante il presidio che hanno
tenuto in Piazza Castello a Torino. Il futuro di 200 lavoratori è
sospeso a causa di una scellerata e discutible decisione
aziendale, ma a lasciare ancor più allibiti è il fatto che a scatenare
questo probabile dramma (controllate qui di fianco, è scritto proprio così: "probabile dramma" Ndr)
è Gabriele Moretti dei Moderati, uomo che ha
conosciuto le istituzioni e che rappresenta uno dei maggiori alleati del
Partito Democratico. Moretti infatti è anche
amministratore delegato di Voice Care". Qui taglio un po' del racconto: la vicenda, comunque, è seria davvero, come sempre quando c'è gente che rischia il posto di lavoro. Ma non è questo il punto. Il punto è lo sdegno della Cerutti contro il nemico del popolo Gabriele Moretti; reo non solo di affamare i lavoratori, ma pure di appartenere, sottolinnea la battagliera Sellina, ad un partito moderato fin dal nome, stampella destra del centrosinistra. E infatti la Cerutti la butta in politica; anzi, in caciara. E conclude così l'indignata allocuzione a mezzo posta elettronica:
"E Chiamparino di questa situazione cosa ne pensa? È lecito che un
esponente di uno dei maggiori partiti della sua coalizione, i Moderati,
si macchi di una decisione dal profilo sociale così rovinoso? E i
Moderati non sentono l'esigenza di prendere le distanze?
È anche da qui che passa il futuro del Piemonte e del centrosinistra". Il tutto accompagnato da adeguato e coerente tweetstorm. Siamo social, che diamine.
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"Mi dicono che non è vero": alle 18,16 tutto cambia |
E vabbè. A me sembra un po' tirata per i capelli, ma io non capisco un tubo di politica, e presumo che la Cerutti abbia i suoi giusti motivi. Ma meno di tre ore dopo, alle 18,16, mi arriva dalla stessa Cerutti quest'altra mail:
"Ad integrazione della Comunicazione precedente su Voice Care.
Ci risulta che Gabriele Moretti non sia più amministratore delegato di
Voice Care e che abbia lasciato il movimento dei Moderati che risultano
dunque estranei alla vicenda.
Per noi resta comunque centrale il futuro dei 200 lavoratori che deve
essere affrontato da tutti gli attori che giocano un ruolo in questa
vicenda: da Seat a People Care a Contacta, di cui Gabriele Moretti è
attualmente amministratore delegato, e dalle istituzioni".
Cioé, fammi capire: "ad integrazione"? Ma di che integrazione parli, Ceruttona mia? Sei montata sul cavallo matto senza neppur verificare se 'sto Moretti era ancora amministratore delegato? E se stava ancora coi Moderati? Come diavolo lavori? E io dovrei farmi amministrare da te? Ma nemmeno il mio pollaio!
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Slogan dadaisti: il poster di Marrone |
Io, che sono un cretino, prima di scrivere qualsiasi minchiata non dico sul giornale, ma persino su 'sto blog che conta come il due di picche, controllo e ricontrollo, verifico e riverifico. E tu che stai in Consiglio regionale, un'istituzione che - per quanto sputtanata in virtù dei saggi d'idiozia e malacreanza di buona parte dei suoi componenti - ha comunque la responsabilità di quattro milioni e mezzo di piemontesi; tu che sei lì per occuparti di questioni spinose e complesse; tu che dovresti essere un esempio per tutti noi; ecco, proprio tu prima di parlare (peggio, prima di scrivere!) manco ti prendi la briga di controllare se per caso non stai pisciando fuori dal vaso? Oggesugiuseppemmaria, in che mani...
Questo pensavo rientrando a casa stasera, fermo in auto in corso Vittorio. E mentre sono lì che penso, mi cade l'occhio su un cartellone con il nuovo manifesto elettorale di un altro nostro talento incompreso, il consigliere Maurizio Marrone di FdI.
Ho sentito un gran bisogno di scappare via. In Kazakhistan, mi dicono, c'è una classe politica più smart. Qualsiasi cosa significhi.
Mannaggia la peppina...in che mani...gesù gesù gesù...
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