Vanelli davanti a un'opera esposta alla mostra degli Este |
Ad ogni modo: già che ero alla Reggia sono passato a fare un salutino al direttore della medesima, Alberto Vanelli, che ho trovato tutto trullero. E ci credo: la mostra degli Este tira più di una coppia di buoi, anche ieri alla Venaria c'era un gran via vai di visitatori - tantissimi francesi, che secondo me rosicano: i francesi rosicano sempre, quando vedono che les italiens fanno le cose meglio di loro... E poi Vanelli gongolava per via dell'accordo appena raggiunto con la Villa Reale di Monza, che in pratica mette le due regge sullo stesso piano in prospettiva Expo 2015: entrambe sedi di rappresentanza della manifestazione, quella di Monza per la Lombardia, quella di Venaria per il Piemonte. Per essere all'altezza dell'impegno, Vanelli ha in programma per il 2015 tre super-mostre: intanto quella dedicata a Raffaello, per la quale ci sono già gli accordi con i Musei Vaticani e gli Uffizi per una congrua fornitura di capolavori in prestito. E poi altre due idee che, dette così, mi sembrano geniali: una mostra sui giardini della grandi corti europee, e un'altra intitolata "Il Made in Italy prima del Made in Italy". Quest'ultima merita una spiegazione vanelliana: fin dal Medio Evo in Italia esistevano dei distretti produttivi specializzati e d'avanguardia, che imponevano il loro "marchio" sui mercati di tutta Europa. Tessuti, ceramiche, armature e tanti altri prodotti, creazione degli artigiani e delle botteghe del nostro Paese, godevano all'epoca della stessa fama e considerazione che accompagnano il Made in Italy di oggi: allora, come adesso, quei manufatti erano sinonimo di eccellenza, e uno status symbol per i ricchi e potenti del mondo conosciuto. Gli imperatori si comperavano a caro prezzo - ad esempio - le armature bresciane esattamente come oggi gli sceicchi fanno incetta di Ferrari. Perché erano il meglio del meglio, e perché erano un riconosciuto simbolo del potere. La mostra alla Reggia di Venaria presenterà i capolavori di alto artigianato che fecero la fortuna dell'antico Made in Italy, mostrando anche le tecniche produttive e raccontando quello che era il "mercato" dell'epoca.
Beh, ho detto a Vanelli che è un genio. Voglio dire, riuscite a immaginare una mostra più azzeccata, il occasione di un'Expo mondiale?
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