A volte penso che dovrebbero esserci elezioni tutti gli anni. Le cose accelerano, quando l'urna incombe. Nei giorni scorsi s'è risolta un'altra grana della cultura torinese, il rosso di un milione di euro che il Regio si trascinava dal 2008 per una serie di attività alla Reggia della Venaria volute dalla giunta Bresso senza copertura economica della determina. L'altro ieri la giunta regionale, dopo una battaglia con il coltello fra i denti combattuta dall'assessore Coppola per trovare i soldi, ha deciso di chiudere il buco con uno stanziamento aggiuntivo che sarà versato in due tranches, quest'anno e il prossimo. L'ufficio stampa di Coppola mi fa notare che con questa operazione si compie la promessa, fatta tre anni fa, di azzerare il debito dell'assessoratoalla Cultura: debito che, a detta della stessa fonte, era stato ereditato dalla precedente legislatura per un totale di 30 milioni. Prendo atto e segnalo con compiacimento, pur precisando per onestà professionale che i dati provengono dell'assessorato medesimo, e che non ho ancora avuto modo di verificarli. Peraltro va riconosciuto che la certezza dei contributi e l'azzeramento del debito dell'assessorato (il che ha anche comportato tagli dolorosi) sono stati tra gli obiettivi principali della gestione di Coppola.
Sergio Ricciardone non c'è più. Se n'è andato così, ad appena 53 anni, dopo breve malattia. Venticinque anni fa, insieme con i colleghi deejay Giorgio Valletta e Roberto Spallacci, aveva fondato l'associazione X-Plosiva e inventato Club to Club. Il resto è storia. La storia di una piccola serata itinerante nei club torinesi che man mano cresce, evolve, cambia pelle, fino a diventare C2C, uno dei più importanti festival musicali d'Europa e del mondo . Sergio, che di C2C era il direttore artistico, era un mio amico. Ma era molto di più per questa città: un genio, un visionario, un innovatore, un pioniere. E un innamorato di Torino, che spesso non l'ha compreso abbastanza e ancor meno lo ha ricambiato. Un'altra bella persona che perdiamo in questo 2025 cominciato malissimo: Ricciardone dopo Gaetano Renda e Luca Beatrice. Uomini che a Torino hanno dato tanto, e tanto ancora potevano dare. Scusatemi, ma adesso proprio non me la sento di scrivere altro.
io la chiamerei una classica regolazione di partita pendente, con un linguaggio burocratico ma efficace. E chissà quante ne vedremo di queste "partite"... che sono debiti contratti, nient'altro.
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