Passa ai contenuti principali

TWITTANDO CON MONICA: STORIA DI LOTTE, PANIFICATORI E UISTITI'

Ora, non voglio sembrare pistino. Per me la faccenda con Monica Cerutti era chiusa, non fosse che Monica Cerutti l'ha presa male. Cioé, il problema è questo. Sono allergici alla critica. Tutti, destra centro e sinistra. Proprio non la sopportano. E devono per forza rimbeccare. Così anche la Cerutti ha rimbeccato. A mezzo tweet. Ne è nata una spassosa (per me) corrispondenza, che vi riporto qui, sperando che anche voi vi spassiate.
Però: è così difficile ammettere "vabbé, ho fatto una minchiata, mi hai beccato, scusa, non lo faccio più"? Finita lì, amici come prima.
E invece no. Fanno gli offesi. E tirano fuori sempre quell'argomento. Sembrano tanti Totò. Lei non sa chi sono io, si informi, si informi.
Mi informo, mi informo.
A sentir loro, sono tutti giganti dell'impegno politico e sociale. Poi vai a controllare, e scopri gente normalissima, con i suoi alti e bassi. Nel migliore dei casi fanno il loro dovere, ciò per cui sono pagati.
Ragazzi, volete sapere una cosa? Anch'io, e come me tanti altri, facciamo ogni giorno il nostro dovere. Io poi sono un privilegiato, il mio dovere mi piace, Ceruttona cara: proprio come a te. Ma se combino una minchiata (tutti ne combiniamo), mi sento le mie, abbasso la cresta e prometto che non lo farò più. Mica mi inalbero dicendo "ma io ho fatto questo e quest'altro, e quindi non sono d'accordo", né ci aggiungo una bella risata-emoticon, a plastica dimostrazione di quel che me ne frega.
Comunque, visto che insiste, è mio dovere dar conto delle opere della Cerutti.
Intanto, sgombriamo il campo da un equivoco. So benissimo che la Cerutti, in Consiglio regionale, ha fatto. Com'è giusto. Come peraltro dovrebbero fare tutti. Se molti non fanno, demerito loro. Ma non c'è merito speciale nel fare ciò che si deve fare.
E come tutti, anche la Cerutti ha avuto i suoi problemi sul lavoro. L'autunno scorso la procura della Repubblica s'è interessata dei suoi rimborsi spese: si indagava sulle sue spese per ristoranti e bar (9.875 euro), alberghi (2.193), trasporti (10.454 euro), viaggi e convegni (1.129 euro). Tra le «spese varie», pare ci fosse un navigatore satellitare, necessario per le trasferte. Tutto spiegabile e spiegato, giustificabile e giustificato: vorremo mica che i nostri valorosi amministratori si perdano per le strade del Piemonte misterioso. Non mi capacito come faccio io, a girare con l'unico ausilio di Google maps, o più banalmente con una cartina stradale. Per fortuna il 15 gennaio, a conclusione dell'inchiesta su Rimborsopoli, le accuse contro Monica Cerutti sono state finalmente archiviate. E ne sono felice. Chi mi conosce sa che le persecuzioni giudiziare mi stanno sul gozzo.
Quanto all'attività politica, la Cerutti ha fatto quel che deve fare un consigliere di Sel: ha presentato dieci proposte di legge - quelle che deve presentare una consigliera di Sel, per i diritti, il lavoro, l'eguaglianza, l'ecologia. E allora? Ha fatto il suo dovere, ciò per cui è pagata. Non ci vedo nulla di eroico. Né di straordinario. Che altro doveva fare, in Consiglio regionale? Giocare a canasta? Lavori, come tutti lavorano, quelli che possono, senza atteggiarsi a fenomeni. Per il resto, non ironizzo sulla fondamentale legge, da lei fortemente voluta, che delinea la figura professionale del panificatore. Piuttosto, una curiosità mi nasce scorrendo i numerosi ordini del giorno della Cerutti. Il 2 agosto del 2012 ne ha proposto uno intitolato "Iniziative a sostegno della limitazione dell'utilizzo di scimmie antropomorfe, cani e gatti per la sperimentazione scientifica e del divieto dell'allevamento di tali specie per fini di ricerca". Ecco, perché solo le scimmie antropomorfe? L'uistitì soffre meno dello scimpanzé? E stupisce, in una combattente contro ogni discriminazione, la scelta di tutelare esclusivamente cani e gatti (nonché le scimmie, se antropomorfe). Forse perché sono, i cani e i gatti, "animali da compagnia"? Ma chi l'ha detto che sia quella la sola "forma naturale" d'amore tra uomo e animale? Conosco ottime persone che hanno come animale da compagnia un coniglio, e inorridirebbero al solo pensiero di mangiarselo alla cacciatora. Per non parlare dei criceti, dei furetti, dei porcellini d'India (anche detti cavie), dei pesci rossi e dei tanti altri animaletti che liberamente gli esseri umani scelgono come compagni. Insomma: giustamente Monica la libertaria propone leggi contro l'omofobia, e poi mi fa la cunicolofobica? Non riconosce ai criceti le stesse opportunità dei gatti, mentre si erge a combattente per la parità di genere? Proprio lei che lo scorso aprile lottò come un leone contro l'inqua decisione di inviare tre uomini e nessuna donna come rappresentanti della Regione all'elezione del Presidente della Repubblica. Come si possono pretendere le stesse opportunità quando si tratta di Grandi Elettori, e dimenticarsene quando si gioca con la pelle di una cavia?

Commenti

  1. Ha fatto una minchiata. Se ne faccia una ragione! (cit)
    Condivido.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da