Alberto Signetto è morto il 26 gennaio scorso |
Ricevo dall'amica Marilena Moretti, e volentieri pubblico, questo appello per sostenere la realizzazione del film dedicato ad Alberto Signetto, il regista torinese scomparso prematuramente le scorso 26 gennaio.
Abbiamo bisogno della vostra solidarietà per ultimare la post produzione del film
Walking with Red Rhino – A spasso con Alberto Signetto.
Ecco due lettere: l’appello di Alessandro Signetto e la mia dichiarazione personale.
Vi chiedo di condividerle con i vostri contatti e di aderire alla raccolta fondi.
Aiutateci a sostenere il film!
Grazie davvero,
Marilena Moretti
LETTERA DI ALESSANDRO SIGNETTO
Rinnovo qui il
mio ringraziamento a tutti voi che gli siete stati vicini fino
all’ultimo. I fondi raccolti con la colletta e la festa all’Hiroshima
sono stati provvidenziali. Lo hanno aiutato ad affrontare
le cure senza assilli economici e gli hanno permesso di avere alla fine
-anche se per un troppo breve periodo-
una nuova casa.
Della somma
raccolta, dopo la scomparsa di Alberto a gennaio di quest’anno, erano
rimasti circa 8.000 euro, che sono serviti interamente per le esequie
(5.000 euro), gli affitti, le bollette di luce e
gas, le spese condominiali. Mi sembra giusto che ciascuno di voi sappia cosa ne è stato dei fondi che avevate donato con generosità.
Tuttavia, esiste ancora un modo
per testimoniare l’affetto e la stima per Alberto, in particolare per la sua figura di
filmmaker indipendente.
Come sapete,
Marilena Moretti sta finendo il documentario a lui dedicato, dal titolo
Walking with Red Rhino – A spasso con Alberto Signetto, frutto di quattro anni di lavoro (le prime riprese risalgono al luglio 2010).
Il film segue Alberto nella sua ultima avventura umana e cinematografica, e ne restituisce la complessità, sia come
intellettuale, artista, cineasta rigoroso, che come uomo libero.
Il film, che è
in fase di post produzione, non sarebbe stato possibile senza la
disponibilità dei cineasti torinesi, in particolare dell’associazione
100 Autori, della Film Commission e di Rossofuoco,
e di tanti amici musicisti. A tutti loro vanno i nostri ringraziamenti,
mio e di Marilena.
Proprio per questo faccio nuovamente appello alla vostra generosità.
Vi chiedo di partecipare al progetto, sostenendo economicamente le ultime fasi di lavorazione.
Finora Marilena e Rossofuoco hanno sostenuto tutti i costi, in attesa
del contributo di 10.000 euro erogato dal Piemonte Doc Film Fund. Ma
mancano
ancora circa 6.000 euro per completare il film.
Ora è importante
il vostro aiuto!
Abbiamo messo a disposizione
un conto corrente per raccogliere i fondi necessari.
Ecco i dati bancari:
ROSSOFUOCO
IBAN: IT42C 06906 01014 000000004362
CAUSALE: PRO ALBERTO SIGNETTO
A tutti i donatori verrà inviato il
dvd. Saranno anche a disposizione la locandina, la
maglietta di Red Rhino e le ultime opere grafiche di Alberto, calendari e
affiches.
Intanto potete vedere su Youtube il promo e il trailer del film
Walking with Red Rhino –
A spasso con Alberto Signetto.
Per gli iscritti a Facebook, chiedo di cliccare “Mi piace” sulla pagina dedicata al film e condividerla.
Sul sito di ROSSOFUOCO
trovate tutte le informazioni sul progetto .
http://www.rossofuocofilm.it/produzioni_film.htm
aprendo la sezione “film in produzione”
Ancora una volta ringrazio tutti e vi chiedo di sostenere il progetto. Come primo atto, fate girare la mail.
Un abbraccio,
Alessandro Signetto
LETTERA DI MARILENA MORETTI
Erano
i primi anni ‘80, io e Alberto cominciavamo insieme a lavorare come
registi alla Rai di Torino. Lui irruente, creativo, debordante. Un
affabulatore, simpatico, ironico. Un cinefilo
accanito, un appassionato di Godard, della Nouvelle Vague francese e
del cinema underground americano. Un esperto di musica rock e un lettore
onnivoro.
Mentre
io mi occupavo di programmi di intrattenimento, lui esordiva filmando i
Rolling Stones durante la loro tournée italiana, nel 1982. Ma prima era
già stato assistente di Anghelopoulos
e di Jean-Marie Straub. E in seguito avrebbe lavorato con Robert
Kramer, Jean Rouch, Raoul Ruiz…
Mentre
io me ne andavo a Roma come tanti, inseguendo “la carriera”, lui
decideva di restare a Torino. Occasionalmente mi arrivavano sue notizie,
sempre alle prese con problemi di soldi,
con progetti irrealizzabili, in perenne precarietà e nomadismo. E il
mio giudizio era, allora, ingeneroso: velleitario, inconcludente...
Nel
marzo del 2010, il festival Piemonte Movie gli ha dedicato un omaggio,
con una retrospettiva di tutti i suoi lavori. Io ero in sala. Lui ha
preso la parola e, in una sorta di pubblica
confessione, ha dichiarato di sentirsi “stremato” per quella lunga
lotta contro il mondo. Si è messo a nudo, con una sincerità quasi
imbarazzante. Avrei voluto abbracciarlo. Quella sera l’ho riscoperto,
come persona e come artista. E ho capito il prezzo altissimo
pagato per la sua coerenza.
Nei
suoi lavori c’è il segno dell’originalità e della genialità. Mentre
molti di noi si piegavano alle leggi del mercato, lui ha sempre
continuato con ostinazione a “fare il suo cinema”,
ottenendo apprezzamenti nei festival internazionali: una delle sue
opere, “Weltgenie”, un piano sequenza di quattro minuti e mezzo, è nel
video-catalogo storico del festival di Kassel. I suoi lavori sono stati
visti, oltre che in Europa, in Cina, in Argentina,
in Tunisia, in Marocco. Eppure in Italia era pressoché uno sconosciuto.
Un “cineasta marginale”, come aveva scritto lui stesso,
provocatoriamente, su un cartello appeso al collo durante una manifestazione.
Quella
sera ho sentito che Alberto meritava un risarcimento. Io personalmente
gli dovevo un risarcimento. Chi dei due era perdente? Lui, rimasto
fedele alla sua vocazione, o io che l’avevo
smarrita per strada?
Quella
sera ho deciso che “dovevo” far sentire la sua voce e mostrare il suo
coraggio. Dovevo portare una luce in quel buio che lo stava
inghiottendo, nel disastro dove stava precipitando...
La malattia poi ha preso il sopravvento. E io gli sono stata vicina,
filmandolo, fino all’ultimo.
Restituire memoria di lui e della sua arte è il mio modo di chiedergli scusa.
Marilena Moretti
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