Passa ai contenuti principali

IL MOI E' DEVASTATO, PARATISSIMA VA A TO-EXPO: COSI' FINISCE IL SOGNO OLIMPICO

Installazione della scorsa edizione di Paratissima al Moi
E' triste dovere di questo blog annunciare ciò che era ormai chiaro a tutti: non siamo in grado di mantenere all'onor del mondo ciò che resta del sogno olimpico. Il Moi, il villaggio creato agli ex Mercati generali in via Giordano Bruno 191 per i Giochi 2006, è perso. Uno sfascio che nessuno è in grado di recuperare. Nemmeno Paratissima, che l'anno scorso lo aveva rivitalizzato invadendolo con i suoi artisti e illudendoci che quelle strutture potessero avere un futuro nel destino culturale della città. E invece, come già ampiamente previsto, oggi arriva l'annuncio che Paratissima getta la spugna, ci rinuncia e si trasferisce a Torino Esposizioni.
Ecco il comunicato stampa, ovvero il bollettino dell'ennesima sconfitta di Torino:

Dal Moi a Torino Esposizioni: Paratissima 2014 cambia sede per l’impossibilità di garantire la sicurezza agli artisti e al pubblico.

Dopo la consegna delle chiavi del Moi e il primo sopralluogo di venerdì 3 ottobre sono state verificate le condizioni della struttura all’interno: gli impianti elettrici sono stati distrutti e i cavi di rame depredati. Una situazione preoccupante, che non riguardava più muri abbattuti, pareti sfondate e vetrate imbrattate, come nelle edizioni precedenti. I tecnici dell’organizzazione di Paratissima hanno quantificato in 50mila euro circa il costo degli interventi necessari per mettere in sicurezza il Moi. Una cifra insostenibile per le casse della manifestazione d’arte contemporanea.
Lorenzo Germak, fondatore e coordinatore di Paratissima: «Ci siamo trovati davanti a una scelta difficile: rimanere al Moi e spendere 50mila euro per illuminare le parti danneggiate e garantire la sicurezza o trovare un posto altrettanto grande e altrettanto significativo come il Moi». 
La ricerca è durata diversi giorni e alla fine la nuova sede è stata trovata: Torino Esposizioni, una location straordinaria, anch’essa fortemente vandalizzata. Qui già dal 10 al 12 ottobre si terrà Operæ, l’Indipendent Design Festival che in questi mesi ha lavorato per riaprire questo spazio, poiché ha come obiettivo quello di valorizzare ogni anno un luogo diverso della città. E proprio gli organizzatori di Operæ hanno accettato di condividere con Paratissima i costi e le spese di allestimenti: una sorta di passaggio di testimone tra i due appuntamenti, in un’ottica di innovazione e cultura.

Le arcate del Moi: un altro relitto olimpico che il degrado si sta divorando
La metratura a disposizione è la stessa del Moi e il luogo è altrettanto suggestivo: progettato da Pier Luigi Nervi e definito “Il più bel palazzo che l’Italia abbia mai costruito” è uno spazio di proprietà comunale, oggi per lo più inutilizzato e, di conseguenza, oggetto di ruberie e di atti vandalici. Lorenzo Germak: «Dopo San Salvario, al Moi Paratissima aveva trovato la sua nuova casa ed è certamente a malincuore che abbiamo preso la decisione di lasciarlo. Ma nei momenti di crisi occorre trasformare le criticità in opportunità di sviluppo e siamo convinti che la nuova location abbia tutte le caratteristiche per farci fare un ulteriore salto di qualità».

La sfida per Paratissima, ora, è riuscire a fare tutto in poche settimane. La manifestazione, giunta alla decima edizione, è in programma dal 5 al 9 novembre; 600 sono gli artisti e i creativi iscritti, quattro le sezioni (foto, design, video, fashion), gallerie d’arte contemporanea e di street art, una mostra tematica “The Dark Side of Beauty” con opere di Alighiero Boetti, Enzo Cucchi, Rainer Fetting, Nan Goldin, incontri con artisti, laboratori, un workshop con il “fotografo del rock” Guido Harari.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz