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POESIA AL RISTORANTE

 
Il menù della poesia: la copertina
Se vi capita di essere al ristorante e vedervi arrivare al tavolo una giovanotta o un giovanotto che, con modi cortesi, vi propongono il "menù della poesia", beh, datemi retta. Non infastiditevi. Scorrete il "menù", e sceglietevi una poesia. Fate l'esperimento. Costa pochi spiccioli, e dà gran soddisfazione.
Ieri ero a cena alla Via del Sale, dopo la serata al Romano in memoria di Carlo Lizzani. Tavolata con i figli del regista, Francesco e Flaminia, con Sandro Casazza, Steve Della Casa, la direttrice della rivista Mondo Niovo Caterina Taricano. Gente di cinema, insomma. Sarà anche per questo - tra gente di spettacolo ci si intende - che abbiamo voluto provare. Abbiamo scelto una poesia di Trilussa e l'abbiamo "ordinata" alla giovanotta che ci aveva portato il menù. Lei l'ha recitata. Benissimo. Voglio dire: recitare una poesia è un lavoro d'attore, e la giovanotta era chiaramente un'attrice. Di prima qualità, fra l'altro. Davvero un  piacere ascoltarla. Così, incuriositi, le abbiamo chiesto chi fosse e come si fosse inventata quel lavoro. La giovanotta, che ho poi appurato chiamarsi Camilla Sandri, ci è spiegato: "Siamo un gruppo di attori giovani. Dato che ci sentivamo sempre ripetere che con la cultura non si mangia, abbiamo pensato di far mangiare la cultura".

La "cameriera della poesia"
Il menù della poesia: le portate
Fantastico. C'era un mercato culturale da scoprire, ai tavoli del ristorante. E non mi stupisce che l'idea funzioni. Intanto, il servizio è eccellente: ripeto, la nostra "cameriera", ieri, non era una volonterosa dilettente che cerca di tirar su qualche spicciolo, bensì un'attrice fatta e rifinita, che viene dalla scuola dello Stabile e si vede. E poi gli ingredienti (le poesie) sono sceltissime e di prima qualità. Potete scegliere dai "piatti della tradizione" ("L'infinito" costa 3 euro, "La pioggia nel pineto" 5, ma c'è anche un'economico "Alle fronde dei salici" a 2 euro) alle proposte per i bambini ("L'omino dei sogni" di Rodari, 4 euro), da un agile Erri de Luca da 3 euro a un più corposo Neruda da 5. Oppure guardate cosa c'è di buono tra i piatti del giorno, che variano di volta in volta, con ampia scelta da Dante a Stefano Benni.
I giovani spacciatori di poesia hanno chiamato il loro gruppo I Mangiatòri. Non è una novità, esistono da quattro anni. Però non m'era mai capitato di incontrarli. Meglio tardi che mai. E se stasera si presentano al vostro tavolo al ristorante, date un'occhiata al menù. E' il migliore che possiate trovare in città.

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