"The Last Days of Lars" di Ninett Dahnke è uno dei film del programma Ecokids che CinemAmbiente dedica ai più piccoli |
Fantastico, ho pensato: e mi sono avviato verso il Massimo certo di trovarci l'assessore regionale all'Ambiente, Valmaggia, carico di doni.
Nix. Non pervenuto. Anzi, stavolta non c'era neppure il rappresentante.
Già: ve l'ho spiegato già in passato, e non è cambiato nulla. Dei festival prodotti dal Museo del Cinema, quello diretto da Gaetano Capizzi è l'unico che non riceve quattrini dal Museo medesimo. Grande aiuto organizzativo, non dico di no. Ma danari, nada. Perché - questa la triste ma razionale spiegazione - CinemAmbiente ha più opportunità di trovare sponsor numerosi e entusiasti rispetto a Cinema Gay. Così quel poco che c'è serve per Cinema Gay. Tanto CinemAmbiente se la cava.
Questo la dice lunga sul paese.
E ancora cara grazia che almeno ci sia attenzione per i temi ambientali.
Ad ogni modo: CinemAmbiente si fa con 250 mila euro: tutti da sponsorizzazioni. Aziende che ci credono, e lo dimostrano con i fatti.
Per cui non parlerò di CinemAmbiente, in questo post: c'è un sito molto ben fatto, né mi mancherà l'occasione di occuparmene nei prossimi giorni. No, qui mi limiterò a trascrivere i nomi di tutti gli sponsor di CinemAmbiente. Perché se lo meritano.
E dunque eccoli a voi, in squillante neretto:
CinemAmabiente si fa con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt, i main sponsor sono Conai e Iren, gli sponsor Smat, Asja, CiAl, AssoRinnovabili, Caffè Vergnano, FiorFood Coop, e Egea, vettore ufficiale Klm, fornitore d'auto Mirafiori Motor Village, partner tecnici Sub-Ti, Centrale del Latte, Quagga, Nova Rolfilm, ToBike, Giuggiole. Cofinanziato da Food Smart Cities for Development, Ue. Seguono adesioni, collaborazioni e media partner: tra i tanti, Legambiente, Museo A come Ambiente, Circolo dei Lettori, Castello di Rivoli, Coldiretti eccetera eccetera.
Grazie a tutti.
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