Sapete come sono fatto: certe mattine mi sveglio molesto. Come stamattina. Così mi sono fatto un giro nei siti delle fondazioni culturali, tanto per verificare i dati della cosidetta "amministrazione trasparente" che di tanto in tanto riservano gustose scoperte.
Cerco lumi telefonando alla gentile collega dell'ufficio stampa del Museo. Le domando chi è il direttore. Lei mi sembra interdetta: "Ti richiamo", mi fa, e mette giù.
Passa mezz'ora d'orologio e mi arriva un suo sms: "Ciao Gabriele puoi fare riferimento al comunicato stampa del 30 dicembre, quando il comitato di gestione del museo ha deciso di attribuire temporaneamente a Donata Pesenti - conservatore capo del museo - le deleghe necessarie a garantire il proseguimento delle attività della fondazione. Donata Pesenti fa a tutti gli effetti le funzioni del Direttore".
Replico prontamente: "Ok, fin qui ci arrivavo anch'io. Vorrei sapere perché allora sul sito della Fondazione si dichiara che il direttore è Barbera".
La spiegazione non giunge subitanea, ma è esaustiva: "Perché non è stato ancora aggiornato" (immagino il sito, non Barbera).
Voi conoscete la mia ansia di contribuire al buon funzionamento della cosa pubblica. Per cui mi affretto a rispondere: "Ah, ecco. E aggiornarlo? Sono passati 21 giorni. Se al Museo interessa, posso trovare un tecnico che lo fa in un quarto d'ora".
Non ricevo riscontri.
Dite che sono un rompicoglioni? Ok: ma se il problema è solo l'aggiornamento del sito, se tutto è a posto e regolare, davvero che minchia aspettano?
Io comunque un tecnico informatico bravo lo conosco davvero, se serve. Ma forse il tecnico riescono a trovarselo da soli. Ogni tanto vado a dare un'occhiata sul sito, per vedere se l'hanno aggiornato. Sono le 13,20 di venerdì 20 gennaio, e non è successo niente. On line Alberto Barbera è ancora il direttore del Museo del Cinema.
Il presidente sospeso della Fondazione Musei
Incoraggiato dall'ottima caccia alla Mole, passo lietamente al sito della Fondazione Torino Musei, ne esploro la voce "Organi" e constato che risulta ancora alla presidenza del Consiglio direttivo Patrizia Asproni. Nota bene, accanto al nome c'è l'asterisco che la segnala come "dimissionaria", ma insomma, Patriziona si è dimessa il 24 ottobre, e a quanto mi risulta il nuovo presidente è Maurizio Cibrario. "indicato" dal sindaco e Appendino in data variabile dal 1° dicembre - quando lo annuncio io - al 3 dicembre, quando il Comune ne informa la Regione e gli altri soci della Fondazione. Oppure al 5 dicembre, quando Cibrario si decide a mandare il curriculum come "risposta" formale al bando del 30 agosto; o ancora al 13, allorché sindaco e Appendino si ricordano che esiste il Consiglio comunale e lo avvisano della scelta con apposita lettera; o addirittura al 21 dicembre, quando bontà sua si sveglia persino l'ufficio stampa municipale e diffonde la buona novella fra i mastini dell'informazione cittadina.
Una procedura simpaticamente sbarazzina, non c'è che dire. Ma comunque almeno dal 21 dicembre, un mese fa, anche le pietre di Torino dovrebbero sapere che Maurizio Cibrario è il presidente della Fondazione Musei. Come mai nel sito non compare? Telefono alla gentile collega dell'ufficio stampa della Fondazione, che mi spiega che la nomina di Cibrario deve essere votata dal Consiglio direttivo, quando si riunirà. Tutto chiaro. Ringrazio, e domando quando si riunirà il Consiglio. Lunedì prossimo, mi risponde la gentile collega.
Bene, anche se non benissimo: lunedì prossimo è il 23 gennaio, sicché nessuno potrà dire che la Fondazione Musei è rimasta senza presidente per tre mesi interi.
Il direttore fantasma del Museo del Cinema
Arrivo al Museo del Cinema e alla voce "Staff-Presidenza e direzione" noto che il direttore del Museo risulta essere ancora Alberto Barbera. E' scritto così. Eppure l'incarico di Barbera è scaduto il 31 dicembre e non è stato rinnovato; e in data 30 dicembre il Museo stesso ha comunicato che "il Comitato di gestione ha quindi deciso di attribuire temporaneamente alla d.ssa Donata Pesenti Campagnoni, Conservatore Capo del Museo, le deleghe necessarie a garantire il proseguimento delle attività della Fondazione". A dire il vero lì non si parla di nomina a direttore pro-tempore. Infatti nel sito Donata Pesenti è tuttora citata come vicedirettore e conservatore capo.Cerco lumi telefonando alla gentile collega dell'ufficio stampa del Museo. Le domando chi è il direttore. Lei mi sembra interdetta: "Ti richiamo", mi fa, e mette giù.
Passa mezz'ora d'orologio e mi arriva un suo sms: "Ciao Gabriele puoi fare riferimento al comunicato stampa del 30 dicembre, quando il comitato di gestione del museo ha deciso di attribuire temporaneamente a Donata Pesenti - conservatore capo del museo - le deleghe necessarie a garantire il proseguimento delle attività della fondazione. Donata Pesenti fa a tutti gli effetti le funzioni del Direttore".
Replico prontamente: "Ok, fin qui ci arrivavo anch'io. Vorrei sapere perché allora sul sito della Fondazione si dichiara che il direttore è Barbera".
La spiegazione non giunge subitanea, ma è esaustiva: "Perché non è stato ancora aggiornato" (immagino il sito, non Barbera).
Voi conoscete la mia ansia di contribuire al buon funzionamento della cosa pubblica. Per cui mi affretto a rispondere: "Ah, ecco. E aggiornarlo? Sono passati 21 giorni. Se al Museo interessa, posso trovare un tecnico che lo fa in un quarto d'ora".
Non ricevo riscontri.
Dite che sono un rompicoglioni? Ok: ma se il problema è solo l'aggiornamento del sito, se tutto è a posto e regolare, davvero che minchia aspettano?
Io comunque un tecnico informatico bravo lo conosco davvero, se serve. Ma forse il tecnico riescono a trovarselo da soli. Ogni tanto vado a dare un'occhiata sul sito, per vedere se l'hanno aggiornato. Sono le 13,20 di venerdì 20 gennaio, e non è successo niente. On line Alberto Barbera è ancora il direttore del Museo del Cinema.
Il presidente sospeso della Fondazione Musei
Incoraggiato dall'ottima caccia alla Mole, passo lietamente al sito della Fondazione Torino Musei, ne esploro la voce "Organi" e constato che risulta ancora alla presidenza del Consiglio direttivo Patrizia Asproni. Nota bene, accanto al nome c'è l'asterisco che la segnala come "dimissionaria", ma insomma, Patriziona si è dimessa il 24 ottobre, e a quanto mi risulta il nuovo presidente è Maurizio Cibrario. "indicato" dal sindaco e Appendino in data variabile dal 1° dicembre - quando lo annuncio io - al 3 dicembre, quando il Comune ne informa la Regione e gli altri soci della Fondazione. Oppure al 5 dicembre, quando Cibrario si decide a mandare il curriculum come "risposta" formale al bando del 30 agosto; o ancora al 13, allorché sindaco e Appendino si ricordano che esiste il Consiglio comunale e lo avvisano della scelta con apposita lettera; o addirittura al 21 dicembre, quando bontà sua si sveglia persino l'ufficio stampa municipale e diffonde la buona novella fra i mastini dell'informazione cittadina.Una procedura simpaticamente sbarazzina, non c'è che dire. Ma comunque almeno dal 21 dicembre, un mese fa, anche le pietre di Torino dovrebbero sapere che Maurizio Cibrario è il presidente della Fondazione Musei. Come mai nel sito non compare? Telefono alla gentile collega dell'ufficio stampa della Fondazione, che mi spiega che la nomina di Cibrario deve essere votata dal Consiglio direttivo, quando si riunirà. Tutto chiaro. Ringrazio, e domando quando si riunirà il Consiglio. Lunedì prossimo, mi risponde la gentile collega.
Bene, anche se non benissimo: lunedì prossimo è il 23 gennaio, sicché nessuno potrà dire che la Fondazione Musei è rimasta senza presidente per tre mesi interi.
Commenti
Posta un commento