Passa ai contenuti principali

VIVA LA FCA, CHE DELLA FONDAZIONE CULTURA E' AMICA

Donne e motori. Il Chiampa esplora affascinato un possente congegno
e per farlo trascura Chiara, che s'intristisce un po' dietro le austere baricule
Dice il giornale che ieri il Chiampa e Appendino sono andati in gita a Mirafiori (la Chiaretta è gitarola, veh...) e che "nell’ambito della visita è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Fca e Fondazione per la Cultura di Torino a sostegno delle iniziative culturali e di eccellenza della città, come Salone del Libro, Festival dell’Estate, Artissima e Torino Film Festival". 
Eh no, carini, non ci provate nemmeno. Non mi unisco al coro dei malcontenti a prescindere - malcontenti per convinzione, per convenienza, per abitudine, a torto o a ragione. Non mi unisco al coro perché non mi unisco ai cori, e son malcontento per i cazzi miei, quando e come e perché mi garba. E stavolta proprio non mi garba. Ma di che vi lamentate? Lo so, dacché la Fca è in America, i torinesi si sentono trascurati dalla Fca. Non è una bella sensazione, ne convengo, sentirsi trascurati dalla Fca. Ma i soldi per la cultura sono meglio che niente. Sono buoni come gli altri, i soldi della Fca, e dio sa se le "iniziative culturali e di eccellenza della città" ne hanno bisogno. Apro apro aproposito: ci avete fatto caso? Tra le "eccellenze" c'è pure il Festival dell'Estate (aka Festival d'Estate) inventato dal trio Giordano, la cui prima edizione si terrà il prossimo luglio. Quando si dice che eccellenze si nasce...

Fondazione Cultura: moribonda & irrinunciabile

Ma ben più mi entusiasma e mi commuove quel passaggio: "E' stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Fca e Fondazione per la Cultura...". Ma guarda un po': la Fondazione Cultura, in teoria condannata dalla giunta Appendino a rapida soppressione, è ancora lì, e sottoscrive un protocollo d'intesa con la Fca. Quindi la Fca i soldi li dà alla Fondazione Cultura. Non al Comune. Com'è d'altronde logico, dato che la Fondazione Cultura è nata proprio con tale scopo: incamerare sposorizzazioni da destinare senza tanti passaggi e giravolte al finanziamento, come dice il nome stesso, della cultura. E se i soldi della Fca vanno, in virtù di apposito protocollo, alla Fondazione Cultura, cosa mi vieni ancora a raccontare tu, Chiaretta, che prometti di chiudure immantinente la Fondazione Cultura? E quando l'hai chiusa ben bene, a chi li dà i soldi, la Fca? Tipo che vai lì dal Marchionne e gli dici guarda, abbiamo scherzato, la Fondazione non c'è più, la grana se non ti dispiace scanciala a Gigino e Gigetto, o magari all'AsCulProp. Te lo vedi Marchionne? Fosse mai che ti manda a cagare. Mica è abituato a bazzicare dei falabrac che cambiano le carte in tavola ad ogni due per tre.
A questo significativo dato aggiungetene un altro, e cioé che la Fondazione Cultura è incaricata di organizzare Narrazioni Jazz e tutto il cocuzzaro di contorno (su cui vi darò novità in
 un prossimo post), per non parlare degli altri festival comunali, e il gioco è fatto: a sei mesi dalla vittoria della "nemica" Appendino, la Fondazione Cultura è il morto che cammina più alive and kicking della storia degli zombie.

Commenti

Post popolari in questo blog

SUI COLLI FATALI SORGE IL FESTIVAL ROMANISSIMO

Oggi a Roma c'è stata la conferenza stampa del Torino Film Festival prossimo venturo. Da tempo ormai il Tff ha dismesso la civile consuetudine della doppia conferenza stampa, a Roma e a Torino. E con sto piffero che io mi scapicollo fino a Roma scialando tempo e denaro per assistere all'inutile pantomima. Tanto l'unica novità che rivesta un qualche interesse è l'elenco dei selezionatori scelti da Base: in ordine alfabetico, Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione (alcuni li vedete nelle foto in alto, presa da Fb). Per me sono illustri sconosciuti, ma io sono ignorantissimo. Da un rapido giretto in rete mi è parso di capire che, casualmente e salvo abbagli, sono tutti romani, nativi o stanziali. Altre imprese d'alto profilo al momento mi sono sfuggite: garantisco che appena possibile e con la massima sollecitudine porrò rimedio alle mie lacune. Ma l'unica cosa davvero notevole e divertente

L'UCCELLINO, LA MUCCA E LA VOLPE: UNA FAVOLA DAL FRONTE DEL REGIO

Inverno. Freddo. Un uccellino intirizzito precipita a terra e sta morendo congelato quando una mucca gli scarica addosso una caccona enorme e caldissima; l'uccellino, rianimato dal calore, tutto felice comincia a cinguettare; passa una volpe, sente il cinguettìo, estrae l'uccellino dalla cacca e se lo mangia. (La morale della favola è alla fine del post) C'era una volta al Regio Ora vi narrerò la favola del Regio che dimostra quanta verità sia contenuta in questo elegante aforisma. Un anno fa Chiarabella nomina alla sovrintendenza del Regio William Graziosi, fresco convertito alla causa grillina, imponendolo al Consiglio d'indirizzo e premendo sulle fondazioni bancarie: "Io non vi ho mai chiesto niente - dice ( bugia , ma vabbé) - ma questo ve lo chiedo proprio".  Appena installatosi, Graziosi benefica non soltanto i nuovi collaboratori marchigiani, ma anche i fedelissimi interni. Però attenzione, non è vero che oggi al Regio sono tutti co ntro Graz

L'EGIZIO MILIONARIO DI CHRISTIAN SUPERSTAR, MA CRESCONO ANCHE GLI ALTRI

Siamo al solito consuntivo di fine anno delle presenze nei musei torinesi (a questo link  trovate i dati del 2022). La notiziona riguarda, come da copione, l' Egizio che mette a segno un altro record straordinario. Infatti è il primo museo torinese a superare la soglia psicologica del milione di visitatori: nel 2023 sono stati 1.061.157 ( cifra che comprende anche gli eventi istituzionali e privati) a fronte degli 898.500 del 2022. L'ufficializzazione delle notizia è arrivata nel pomeriggio; e, per un curioso destino, proprio nel preciso istante in cui il superdirettore Christian Greco  ( nella foto, con Alba Parietti conduttrice dello spettacolo ) , chiamato sul palco di piazza Castello  durante il concerto di musica classica dedicato per l'appunto al bicentenario dell'Egizio, riceveva dai seimila e rotti spettatori un'ovazione da autentica popstar. Mai s'era visto - a mia memoria - il direttore di un museo, in questa o in qualsiasi altra città, circondato da